Oggi è stata una giornata significativa per la comunità accademica dell’Università dell’Aquila, con l’inaugurazione del nuovo archivio del sistema bibliotecario di ateneo, situato nel piano interrato dell’edificio Alan Turing nel polo di Coppito. Questo nuovo spazio non è solo una semplice struttura, ma rappresenta un’importante risorsa culturale ricca di storia e conoscenza, destinata a diventare un punto di riferimento per studenti e ricercatori.
Capienza e organizzazione del nuovo archivio
Il nuovo archivio, con oltre 140.000 titoli tra volumi e riviste, occupa più di 3.400 metri lineari di scaffale su una capienza totale di 4.200 metri lineari. Questa grandezza consente non solo di accogliere un vasto patrimonio bibliografico, ma anche di lasciar spazio per future acquisizioni e donazioni. Tra le autorità presenti al taglio del nastro figurano il rettore Edoardo Alesse, il direttore generale Pietro Di Benedetto e le coordinate Grazia Di Bartolomeo e Luisa Capannolo, tutti visibilmente soddisfatti del risultato ottenuto.
La nuova struttura riunifica i patrimoni delle biblioteche dell’area di Scienze umane e dell’area di Economia, in parte danneggiati dal terremoto. I materiali, precedentemente trasferiti in un deposito provvisorio a Bazzano, tornano ora a disposizione degli utenti. Il restauro e l’allestimento del nuovo archivio, che hanno comportato una spesa di oltre un milione di euro, hanno permesso di ripristinare e riorganizzare il materiale in maniera sistematica.
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Un patrimonio bibliografico di valore inestimabile
Il fondo più consistente proviene dalla biblioteca dell’area di Scienze umane, che in passato ha assorbito collezioni storiche di grande rilievo. Qui si trovano circa 42.000 volumi monografici, importanti enciclopedie e dizionari, oltre a circa 1.400 titoli di periodici specializzati. Integra quest’area anche una cospicua quantità di testi derivanti da donazioni, come quelle di De Bartholomeis e Pischedda.
In aggiunta, quest’area custodisce circa 8.400 tesi di laurea e di dottorato, che erano state depositate prima della creazione di UniTesiAQ, l’archivio digitale delle tesi, attivato nell’anno accademico 2018-2019. La storicità e la varietà di queste risorse rendono questo nuovo archivio una vera miniera di conoscenza, continuando la tradizione accademica dell’ateneo.
Dall’altro lato, il fondo della biblioteca dell’area di Economia è composto da circa 14.500 volumi e 630 titoli di periodici. Anche qui, il patrimonio è arricchito da numerose tesi accademiche, già catalogate prima dell’implementazione dell’archivio digitale.
Sicurezza e accessibilità nel nuovo spazio
Una delle principali preoccupazioni nella gestione di un patrimonio così vasto è la sicurezza. L’archivio inaugurato è dotato di un moderno sistema di spegnimento incendio water mist, progettato per minimizzare i rischi. Questo aspetto evidenzia l’impegno dell’università nel garantire una conservazione efficace e sicura dei materiali bibliografici.
Attualmente, oltre l’80% dello spazio disponibile è già occupato, garantendo sufficiente luogo per integrare nuove collezioni e accogliere eventuali future donazioni. Sebbene l’archivio non sarà aperto al pubblico, gli studiosi avranno la possibilità di consultare testi specifici per esigenze di ricerca, rendendo questo spazio un importante punto di riferimento per approfondimenti accademici.
Con queste nuove risorse e infrastrutture, l’Università dell’Aquila si conferma un promotore di cultura e sapere, continuando così un percorso di rilancio e sviluppo dopo i difficili anni post-terremoto, contribuendo a mantenere viva la memoria storica dell’ateneo e ad offrire un supporto concreto alla comunità scientifica.