A Casapesenna, in provincia di Caserta, oggi è stata ufficialmente inaugurata la “Comunità per minori in area penale”, una struttura innovativa realizzata all’interno di un immobile confiscato alla camorra, precedentemente in possesso di Salvatore Nobis, un livello significativo nel clan dei Casalesi. Questo evento segna un passo importante nel percorso di riqualificazione sociale e di legalità nella regione, portando luce e speranza in un territorio segnato dalla criminalità.
L’immobile trasformato: un centro dedicato ai minori
Il bene confiscato, situato in via Genova, è stato completamente ristrutturato e attrezzato per accogliere otto ragazzi. La scelta di trasformare un’area con una storia legata alla malavita in uno spazio di cura e recupero per minori in difficoltà rappresenta un simbolo di cambiamento. Questo progetto è nato in risposta alle necessità del centro di Giustizia Minorile della Regione Campania, volto a fornire supporto efficace e adeguato ai giovani in area penale.
Il Comune di Casapesenna ha potuto contare su un significativo finanziamento della Regione Campania, utilizzato per i lavori necessari a rendere l’immobile funzionale e idoneo agli scopi sociali prefissati. La società Agrorinasce, che gestisce oltre 200 beni confiscati, ha collaborato attivamente con l’amministrazione locale in ogni fase della realizzazione, dal progetto alla gestione, culminando poi nell’aggiudicazione della gestione della struttura alla cooperativa sociale Autonomy Onlus.
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Collaborazione e sviluppo: un protocollo a favore della reintegrazione sociale
Durante la cerimonia d’inaugurazione, è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania e Agrorinasce. Questo accordo ha come obiettivo la promozione di attività che favoriscano l’inserimento sociale e lavorativo dei minori ospitati nella struttura. L’iniziativa prevede anche il coinvolgimento di altri beni confiscati gestiti da Agrorinasce, ampliando le opportunità per i giovani e creando percorsi di reintegrazione efficaci.
L’importanza di questa collaborazione va oltre il semplice supporto logistico, ma mira a creare un ambiente stimolante e formativo. I ragazzi avranno accesso a programmi educativi e formativi, emulando pratiche che potenzialmente possono costruire un futuro più luminoso e legato a valori di legalità e responsabilità. Con queste misure, Casapesenna si propone come modello di inclusione e recupero per i minori.
Una comunità di esperti e istituzioni unite per il cambiamento
Alla cerimonia hanno partecipato figure di spicco della politica e della giustizia, come Giustina Zagaria, sindaco di Casapesenna, il sottosegretario al Ministero della Giustizia Andrea Ostellari, e molti altri rappresentanti di istituzioni locali e regionali. Le loro parole hanno sottolineato l’importanza del progetto, non solo come riqualificazione di uno spazio, ma come simbolo di un impegno collettivo contro la criminalità.
La sindaca Zagaria ha enfatizzato che ogni bene confiscato che viene restituito alla collettività rappresenta un successo per le istituzioni. L’apertura di questo centro non è semplicemente un atto simbolico ma un tassello fondamentale per ricomporre il puzzle della legalità e della giustizia sociale a Casapesenna.
Salvatore Leccia, rappresentante della cooperativa Autonomy Onlus, ha dichiarato che il progetto offre un’opportunità ai minori che si trovano a dover affrontare percorsi di recupero, promuovendo un messaggio di speranza e cambiamento. Ogni storia di successo in questo contesto non rappresenta solo una vittoria personale per il giovane coinvolto, ma un importante messaggio per l’intera comunità.
Il futuro della nuova comunità dipenderà dalla capacità di ciascuno di impegnarsi nel sostenere e accompagnare questi ragazzi verso strade di legalità e libertà. Nella comunità di Casapesenna, la lotta contro la mafia continua, e questo nuovo inizio segna un passo significativo verso un domani migliore.