Nel 2024, una quota significativa di minori sotto i 16 anni in Italia vive condizioni di vulnerabilità economica e sociale. Secondo l’ISTAT, quasi un terzo di questa fascia di età si trova a rischio povertà o marginalità. Le disparità regionali emergono in modo netto, soprattutto al Sud e nelle isole, dove il fenomeno si fa più grave. La condizione peggiora ulteriormente per i minori stranieri e le famiglie numerose.
La diffusione del rischio povertà tra i minori in italia
Il 26,7% dei minori al di sotto dei 16 anni, pari a circa 2 milioni di persone in Italia, è esposto al rischio di povertà o esclusione sociale. Questo numero indica che oltre un quarto della popolazione infantile vive in situazioni precarie sotto il profilo economico e sociale. L’indagine ISTAT registrata nel 2024 mette in luce come questo problema non sia distribuito in maniera uniforme. Alcune aree del paese mostrano percentuali di rischio molto più alte, segnalando differenze territoriali marcate nel benessere.
Indicatori della povertà e marginalità sociale
Questi dati evidenziano situazioni di fragilità legate alla composizione e alla disponibilità delle risorse economiche all’interno delle famiglie con bambini. La povertà o l’esclusione sociale considera diversi indicatori, come il reddito, l’accesso ai servizi, alla casa e all’istruzione. Nel complesso, si tratta di una fotografia preoccupante che riguarda una parte consistente dei più giovani in Italia, potenzialmente con ricadute sul loro sviluppo e sulla loro inclusione futura nella società.
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Disparità regionali e impatto sulle famiglie del sud e delle isole
Il rischio di povertà o esclusione sociale cresce in modo marcato nelle regioni del Sud e nelle isole italiane. Qui la percentuale supera il 43%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Questo elemento mette in rilievo criticità economiche e sociali di lungo termine aggravate dalle condizioni locali. Le famiglie con minori in queste zone affrontano ostacoli ancora più seri per garantire un livello di vita dignitoso e le risorse necessarie per crescita e istruzione.
Difficoltà nell’accesso a servizi essenziali
La difficoltà si concentra non solo sul reddito, ma anche su accesso limitato a servizi sociali, educativi e sanitari. Spesso le condizioni di esclusione si inseriscono in contesti caratterizzati da alti livelli di disoccupazione e precarietà lavorativa, fattori che amplificano le difficoltà delle famiglie. In queste aree, i minori corrono rischi maggiori di replicare cicli di disuguaglianza, rendendo necessario un intervento mirato per contrastare gli effetti negativi.
Il ruolo della composizione familiare nel rischio di esclusione sociale
L’indagine ISTAT mostra una correlazione diretta tra numero di minori presenti in una famiglia e il rischio di povertà o esclusione sociale. Le famiglie con più bambini sotto i 16 anni hanno maggiore probabilità di trovarsi in condizioni economiche precarie. L’aumento del carico familiare pesa sui bilanci familiari, soprattutto quando le risorse risultano limitate o i redditi insufficienti per garantire il livello di vita necessario.
Famiglie numerose e condizioni economiche
Questo elemento conferma dinamiche già note in Italia e in altri paesi. Famiglie numerose tendono a incontrare maggiore difficoltà a coprire le spese ordinarie e a offrire opportunità di crescita e istruzione. In assenza di un sostegno sociale adeguato, i minori rischiano di crescere in ambienti segnati dall’insicurezza economica, con possibili effetti negativi sul loro benessere psicofisico e sulle possibilità future. Queste condizioni aumentano le disparità e creano barriere per un’inclusione piena nella società.
La condizione dei minori stranieri rispetto al rischio povertà in italia
I minori stranieri sono esposti a un rischio ancora più elevato di povertà o esclusione sociale. Nel 2024 la quota raggiunge il 43,6%, quasi il doppio rispetto ai coetanei italiani, che si fermano al 23,5%. Questo dato mette in evidenza le difficoltà specifiche incontrate dalle famiglie migranti e dalle loro condizioni socioeconomiche.
Sfide specifiche per le famiglie migranti
Le ragioni sono molteplici: spesso gli stranieri arrivano con redditi bassi, occupazioni precarie o non del tutto regolari, e in condizioni abitative meno favorevoli. Spesso incontrano ostacoli nell’accesso ai servizi e alle opportunità di integrazione e istruzione per i loro figli. Il divario tra minori con cittadinanza italiana e quelli stranieri riflette quindi questioni che vanno oltre il solo aspetto economico, coinvolgendo il tessuto sociale e istituzionale.
Il dato ISTAT segnala l’urgenza di politiche pubbliche che tengano conto delle condizioni specifiche di questi gruppi, creando strumenti di sostegno e inclusione efficaci. La situazione attuale rischia di aggravare le disuguaglianze di partenza e di limitare le possibilità di crescita di molti ragazzi. L’intervento mirato sulle famiglie straniere è una delle sfide per il sistema sociale e educativo italiano.