In italia madri sempre più isolate nel lavoro, divario occupazionale di quasi 29 punti rispetto ai padri

In italia madri sempre più isolate nel lavoro, divario occupazionale di quasi 29 punti rispetto ai padri

Nel 2024 in Italia il divario occupazionale tra madri con figli minori e padri resta ampio, con difficoltà maggiori per le madri single; le regioni mostrano forti differenze nel sostegno al lavoro femminile.
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L'articolo analizza nel 2024 il marcato divario occupazionale tra madri e padri in Italia, evidenziando le difficoltà delle madri, soprattutto single, nel conciliare lavoro e maternità, con forti disparità regionali e un impatto negativo sulla natalità e sulla povertà familiare. - Gaeta.it

La situazione lavorativa delle madri con figli minori in Italia nel 2024 mostra un divario netto rispetto ai padri, oltre a un aumento delle difficoltà soprattutto per le madri single. Con una partecipazione al lavoro di poco più della metà delle mamme tra i 25 e i 34 anni, la povertà rischia di colpire molte famiglie monogenitoriali. Il nuovo rapporto di Save the Children evidenzia anche il crollo delle nascite e la differente presenza nel mercato del lavoro tra donne con o senza figli. Le regioni italiane mostrano contrasti significativi in termini di sostegno alle madri lavoratrici, con alcune province particolarmente svantaggiate.

Il divario occupazionale tra padri e madri nel 2024

Nel 2024 la forbice tra la percentuale di padri e madri che lavorano resta ampia, quasi 29 punti. Secondo il rapporto ‘le equilibriste – la maternità in Italia 2025‘ di Save The Children, ben il 91,5% dei padri è occupato, con una presenza stabile per chi ha un figlio minore o due o più figli. Nel caso delle madri la situazione è diversa: tra chi non ha figli lavora il 68,9%, mentre tra madri di uno o più figli la percentuale scende sotto il 63%. Questa differenza porta molte madri a uscire dal mercato del lavoro, quasi una su cinque smette di lavorare dopo la nascita di un figlio. Il calo dell’occupazione femminile dopo la maternità accentua la disparità salariale e aumenta il rischio di difficoltà economiche, soprattutto per le madri giovani.

Un divario che si riflette sulla vita delle donne

Questo divario non riguarda solo numeri ma si riflette sulle condizioni di vita e sulle possibilità delle donne di mantenere autonomia economica. La presenza di un figlio incide quasi come una barriera al lavoro per molte madri che spesso devono scegliere tra cura familiare e carriera. Questa differenza resta marcata in tutto il paese, pur con variazioni tra le regioni.

La classifica delle regioni italiane per il sostegno alle madri lavoratrici

L’indagine Istat inserita nel rapporto di Save The Children elenca una graduatoria delle regioni italiane in base al supporto alle madri lavoratrici e alle condizioni di conciliazione tra lavoro e famiglia. La Provincia autonoma di Bolzano guida la classifica, seguita dall’Emilia-Romagna e dalla Toscana. Questi territori offrono servizi più accessibili e politiche che facilitano la permanenza sul lavoro delle donne dopo la nascita dei figli.

Al fondo della graduatoria si trovano alcune regioni del sud come Basilicata , Campania, Puglia e Calabria. In queste aree, i problemi di inserimento lavorativo per le madri si sommano a difficoltà storiche legate alla povertà e alla mancanza di strutture di supporto, rendendo più difficile conciliare lavoro e maternità.

L’impatto dei servizi sul lavoro femminile

Queste differenze regionali influenzano molto le chances delle madri di proteggersi dal rischio economico. La presenza di servizi come asili nido, scuole dell’infanzia e sostegni economici si rivela fondamentale per facilitare la permanenza lavorativa delle donne con figli piccoli.

Madri single e famiglie monogenitoriali: una crescita costante e fragilità economica

Le famiglie con un solo genitore che ha figli sono aumentate notevolmente nell’ultimo decennio. Dal 2011 al 2021, il numero di nuclei monogenitoriali è passato da circa 2,65 milioni a oltre 3,8 milioni, un incremento del 44%. Tra queste famiglie, quasi l’80% è costituito da madri single con i propri figli.

Questa crescita indica una nuova realtà sociale, dove le madri sole affrontano disagi maggiori sul piano economico e lavorativo. Queste famiglie sono tra le più esposte al rischio di povertà. La mancanza di un secondo sostegno economico spesso limita molto le opportunità delle madri single. Diverse analisi stimano che nel 2043 il numero di madri sole sarà arrivato a 2,3 milioni, confermando una tendenza in aumento.

Le sfide delle madri single nell’occupazione

Le madri che vivono da sole devono spesso barcamenarsi tra lavoro, cura dei figli e assenza di sostegni familiari o statali adeguati. Il mercato del lavoro poco flessibile e i servizi insufficienti rendono difficile il mantenimento di un impiego stabile.

L’andamento negativo delle nascite nel 2024 e le implicazioni sociali

Proprio nel 2024, l’Italia ha registrato un nuovo minimo nelle nascite con solo 370 mila nuovi nati, un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma una crisi demografica che coinvolge il paese da anni, con riflessi sulle politiche sociali ed economiche. Il basso livello delle nascite si lega anche alle difficoltà che le donne incontrano nel conciliare maternità e lavoro.

Le scelte riproduttive sono influenzate dallo scarso supporto per le madri, dalle insicurezze sul posto di lavoro e dalla mancanza di servizi adeguati per i figli. Il dato riguarda anche la struttura sociale e il futuro del mercato del lavoro, con un invecchiamento della popolazione e una riduzione della forza lavoro attiva.

Maternità in italia: una scelta difficile

Questi elementi sottolineano come la maternità in Italia resti una scelta carica di sfide, diverse dal punto di vista economico e sociale rispetto ad altri paesi europei. Le madri affrontano una realtà difficile, che spesso si traduce in un rallentamento o un’interruzione della carriera lavorativa. “La maternità può rappresentare una barriera forte per la partecipazione al lavoro femminile”, si legge nel rapporto di Save The Children.

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