Un incidente aereo ha sconvolto la tangenziale sud di Brescia il 22 luglio 2025. Un ultraleggero è precipitato in pieno traffico, coinvolgendo persone e veicoli sulla Corda Molle, un’arteria che unisce le autostrade A4 e A21. Il video dell’impatto circola ampiamente sui social, mostrando una scena drammatica e che solo per poco non ha causato una tragedia maggiore. Dietro questo schianto ci sono ancora molte domande aperte e un’inchiesta giudiziaria in corso.
Il video dell’incidente e la dinamica dello schianto
Le immagini del velivolo che precipita hanno fatto rapidamente il giro della rete. Il piccolo aereo, un Promecc Freccia Anemo, perde quota e si avvita su sé stesso prima di cadere verticalmente sull’asfalto della tangenziale. Il filmato mostra chiaramente l’aereo che diventa una palla di fuoco al contatto con il suolo.
Il traffico in quel momento è presente e alcune auto si trovano vicino all’impatto. Nonostante la visibilità ridotta dal fumo e dalle fiamme, due veicoli attraversano la zona dell’incendio senza perdere il controllo. Altri conducenti riescono a fermarsi in tempo, evitando così di essere coinvolti nella collisione o nell’onda d’urto. Questo episodio ha ampliato la portata del rischio: un crash in autostrada o tangenziale con traffico intenso può provocare conseguenze devastanti per molte persone contemporaneamente.
Leggi anche:
Un attimo di fortuna tra le fiamme
Il filmato testimonia uno spaventoso momento, ma anche un attimo di fortuna che ha limitato i danni collaterali. Le forze dell’ordine hanno utilizzato questo materiale per ricostruire i fatti e capire l’esatta dinamica dello schianto, mentre si valutano i comportamenti alla guida degli automobilisti presenti.
Dettagli sull’incidente: vittime, feriti e interventi di soccorso
L’incidente si è verificato attorno alle 12:00 del 22 luglio sulla tangenziale chiamata Corda Molle, poco dopo il decollo dall’aeroporto piacentino. A bordo dell’ultraleggero c’erano due persone: Sergio Ravaglia, avvocato milanese di 75 anni, e la sua compagna Anna Maria De Stefano, 50 anni. Entrambi sono deceduti sul colpo, carbonizzati all’interno del velivolo.
Oltre alle vittime, due automobilisti presenti sull’arteria hanno riportato ferite lievi durante il caos che è seguito all’impatto. Il bilancio poteva quindi essere molto peggiore considerando il traffico presente nella zona e la probabilità che le auto coinvolte nello scontro fossero più numerose.
Le autorità hanno bloccato la circolazione per diverse ore, permettendo l’intervento dei vigili del fuoco per domare l’incendio. Polizia stradale e scientifica sono stati chiamati per raccogliere elementi utili alle successive indagini e per mettere in sicurezza l’area. La rimozione dei detriti ha richiesto tempo, creando disagi notevoli alla viabilità dell’area bresciana.
Le indagini della procura e le possibili cause dello schianto
A poche ore dall’incidente, la procura di Brescia ha avviato un fascicolo per omicidio colposo. L’inchiesta cerca di stabilire le responsabilità e le cause precise della caduta dell’aereo. L’attenzione si concentra sulle condizioni tecniche del velivolo e sulle manovre effettuate durante il volo.
Il consulente tecnico aeronautico Luca Zigliani ha indicato lo stallo d’ala come una possibile causa. “Questo fenomeno si verifica quando un velivolo perde portanza a causa della ridotta velocità e un angolo di attacco troppo pronunciato, portando a un improvviso avvitamento e alla caduta verticale.”
Verifiche sul modello ultraleggero
Il modello coinvolto, un ultraleggero italiano costruito in fibra di carbonio, viene ora sottoposto a verifiche per escludere guasti meccanici o problemi strutturali. Le testimonianze degli automobilisti e degli eventuali testimoni a terra saranno importanti per ricostruire cosa sia accaduto nel dettaglio.
Il fascicolo giudiziario seguirà quindi le piste tecniche e umane nelle prossime settimane per comprendere se l’incidente sia nato da una serie di errori o da fattori imprevedibili.