In una vicenda che ha scosso la comunità di Policoro, un imprenditore 41enne, attivo nel settore del noleggio auto e nella ristorazione, ha subito una misura cautelare di obbligo di dimora. Il provvedimento è giunto dopo che è stato ritenuto responsabile dell’incendio di tre veicoli, tra cui due appartenenti a un dirigente del Comune di Tricarico e una a un familiare di quest’ultimo. Questi eventi scaturiscono da un conflitto legato a richieste di autorizzazione nel settore della ristorazione.
Gli eventi incendiari e il contesto
Nella notte del 13 luglio 2024, Policoro è stato teatro di un incendio doloso che ha coinvolto tre automobili. L’indagine ha rivelato che l’imprenditore, insoddisfatto del rifiuto di alcune autorizzazioni amministrative per terminare i lavori di una struttura destinata alla ristorazione, ha agito in un momento di frustrazione. Secondo quanto accertato dalla Polizia, il soggetto aveva investito circa 40 mila euro nella progettazione e realizzazione dell’attività, una somma significativa che sottolinea l’importanza del progetto per lui.
Dopo il rogo, i Vigili del fuoco hanno stati immediatamente all’opera per contenere il danno e investigare sulla causa dell’incendio. Hanno ben presto identificato la natura dolosa del gesto, evidenziando come sostanze infiammabili siano state posizionate strategicamente sulle ruote di una delle auto del funzionario pubblico. La sequenza degli eventi ha sollevato domande sulla non tempestività nel rilascio di permessi, un aspetto critico in un settore già fortemente impattato da burocrazia e normative.
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L’indagine della polizia e le misure cautelari
L’indagine è stata condotta dalla Polizia in stretta collaborazione con la Procura antimafia di Potenza. Attraverso un’analisi approfondita delle immagini delle telecamere di sicurezza e grazie a testimonianze locali, gli agenti sono riusciti a ricostruire la cronologia degli eventi che hanno portato all’incendio. Questa indagine ha avuto una grande risonanza nella comunità, evidenziando un problema più ampio riguardante i conflitti tra imprenditoria e burocrazia.
Il gip ha emesso un’ordinanza che impone all’imprenditore di rimanere in casa dalle 19 alle 7. Ogni giorno dispari, dovrà anche presentarsi presso gli uffici della polizia giudiziaria. Un provvedimento, questo, che vuole garantire la sicurezza pubblica e impedire ulteriori atti di violenza o ritorsioni, che potrebbero derivare da una tensione già alta sul territorio.
Le reazioni della comunità e l’impatto sul settore della ristorazione
La notizia dell’incendio e dell’arresto ha scosso la comunità di Policoro, portando preoccupazione tra gli operatori del settore della ristorazione, che spesso si trovano a navigare in un panorama burocratico complicato. Molti imprenditori esprimono la loro solidarietà nei confronti del colleghi colpito dall’incendio, avvertendo però l’importanza di risolvere pacificamente le dispute amministrative.
La vicenda evidenzia anche come la frustrazione possa innescare reazioni estreme, soprattutto in un contesto economico difficile come quello degli ultimi anni. Investimenti significativi in nuove attività e l’attesa di autorizzazioni possono generare una pressione insostenibile. Le autorità locali stanno lavorando per affrontare la questione, analizzando i meccanismi burocratici per migliorare la tempestività e la trasparenza nella concessione di permessi.
In questo clima, la speranza è che si possano trovare soluzioni non solo per il caso specifico dell’imprenditore di Policoro, ma anche per prevenire il ripetersi di situazioni simili in futuro, garantendo un ambiente di lavoro più sereno e proficuo per tutti.