La Procura della Repubblica ha avanzato una richiesta di rinvio a giudizio nel corso di un’inchiesta su presunti casi di corruzione a Venezia. Luigi Brugnaro, sindaco della città, ha reagito a queste accuse esprimendo delusione ma confermando di attendersi un esito simile, vista la complessità del procedimento e le indagini svolte nel tempo.
La delusione di brugnaro di fronte alla richiesta di rinvio a giudizio
Luigi Brugnaro ha manifestato chiaramente la propria delusione durante un intervento pubblico. Ha sottolineato che, dopo anni di indagini, non sono emerse prove concrete a suo carico e ha definito coraggioso annunciare che “non abbiamo trovato niente”. Ha ribadito l’assenza di elementi negli atti giudiziari che possano giustificare l’accusa, ricordando il lungo lavoro svolto dalla magistratura. Il primo cittadino si è detto però preparato a fronteggiare questa fase processuale, lasciando che sia la giustizia a chiarire ogni aspetto nel modo più trasparente possibile.
L’unico accusatore e la credibilità messa in discussione
Brugnaro ha evidenziato che l’impianto accusatorio si regge principalmente sulle dichiarazioni di una sola persona, l’imprenditore trevigiano Claudio Vanin. Alla difesa del sindaco si aggiunge la posizione di una testimone che inizialmente aveva sostenuto le accuse, ma che ha deciso di ritrattare quanto affermato. Questa scelta ha influito sulla credibilità complessiva del caso, secondo il sindaco. Ha ricordato che Vanin avrebbe interessi diretti legati a un progetto del valore di 3 milioni di euro. In assenza di riscontri nei documenti ufficiali e nella ricostruzione dei fatti, Brugnaro si è dimostrato fermo nel sostenere la propria estraneità alle accuse.
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La fiducia nella magistratura e l’impegno politico di brugnaro
Nonostante la situazione complicata, il sindaco ha ribadito più volte la propria fiducia nella magistratura. Ha rassicurato che intende mantenere il processo nell’ambito giudiziario, evitando strumentalizzazioni politiche o mediatiche. Brugnaro ha ricordato di avere ricevuto un mandato importante dagli elettori di Venezia e di volersi concentrare sul lavoro amministrativo, portando a termine le promesse fatte durante la campagna elettorale. Ha ammesso i momenti difficili vissuti personalmente, dovuti soprattutto alla questione del proprio onore, che considera ferito da queste vicende, ma ha tenuto a precisare di non voler lasciare il ruolo pubblico prima di aver completato il proprio impegno.