La ricostruzione post sisma all’Aquila continua a essere al centro del dibattito politico. Il sindaco Pierluigi Biondi ha risposto con parole dure al Partito democratico abruzzese, accusandolo di smarrire la verità sui fondi e sulle misure adottate negli anni passati. Un confronto che mette in luce la storia recente delle risorse stanziate, interventi, e le difficoltà affrontate dalle amministrazioni comunali. Ecco i dettagli più salienti emersi nelle ultime dichiarazioni.
Il ruolo del pd nella gestione della ricostruzione: critiche e ricostruzioni storiche
Pierluigi Biondi ha puntato il dito contro il Pd locale, sottolineando come il partito abbia mostrato posizioni contraddittorie rispetto alla necessità di interventi urgenti per la ricostruzione. Nel febbraio 2020, infatti, il Pd definì “allarmistica” la lettera inviata dal sindaco Mattarella, in cui si chiedeva un aiuto straordinario. All’epoca esponenti come Stefania Pezzopane e Giovanni Lolli rassicurarono sul fatto che le risorse fossero più che sufficienti per coprire le esigenze di quegli anni.
Questa affermazione, secondo Biondi, non aveva riscontro con la realtà, e la scarsa liquidità portò a tagli e ritardi nei lavori. Inoltre, ricorda un taglio quasi definitivo di un fondo sulle minori entrate, fermato solo dall’intervento di parlamentari di centrodestra. L’ex sindaco Massimo Cialente, nel 2016, fu costretto ad aumentare la tassa sui rifiuti proprio perché molte risorse erano venute meno. In questo quadro, il Pd risulterebbe responsabile di aver contribuito a peggiorare la situazione economica dell’amministrazione.
Le novità del governo meloni per la stabilità finanziaria degli enti locali coinvolti
Biondi ha evidenziato la modifica introdotta dal governo Meloni riguardo al fondo per le minori entrate, trasformato in un sostegno triennale da 20, 18 e 15 milioni di euro, successivamente stabilizzato a 10 milioni l’anno. Questo intervento rende superflua la necessità per i comuni di bussare a Roma chiedendo anticipi o aiuti straordinari per mantenere i conti in equilibrio.
Si tratta della prima volta dopo diversi anni che un sistema di finanziamento garantisce una cassa stabile e una pianificazione economica certa per le amministrazioni locali del cratere. Questo aiuta a evitare tagli improvvisi o aumenti imprevisti delle tasse.
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Finanziamenti assicurati per la ricostruzione dal 2026 in poi
Il nodo del rifinanziamento della ricostruzione per l’anno 2026 è stato affrontato direttamente dai sindaci con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Il ministero ha confermato che i fondi necessari saranno stanziati con la legge di stabilità prevista per fine anno 2025, un impegno preso dopo la visita del premier Meloni a L’Aquila il 4 aprile scorso.
Di recente i senatori di Fratelli d’Italia, Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi, ne hanno ribadito la certezza durante un incontro con il tavolo di coordinamento del cratere. Per il periodo successivo, cioè dal 2027 in poi, ci sono già stanziamenti previsti dalla legge di stabilità di fine 2024: 1,5 miliardi per il 2027 e 1,3 miliardi a partire dal 2028. Si tratta di risorse dedicate che permetteranno la prosecuzione costante della ricostruzione senza interruzioni o incertezze.
Interventi infrastrutturali e investimenti nel territorio dell’aquila
Il sindaco ha ricordato anche i numerosi investimenti pianificati per L’Aquila e i comuni limitrofi. Per l’edilizia scolastica si prevede oltre 111 milioni di euro destinati a 18 interventi, affiancati da 8 milioni per mense e asili nido. L’accordo per lo sviluppo e la coesione ha portato 70 milioni per lavori strategici cruciali. Tra questi, il potenziamento dell’acquedotto del Chiarino, la riqualificazione della Casa dello studente e la creazione di nuovi parcheggi vicino alle strutture centrali.
Questi fondi puntano a migliorare il funzionamento quotidiano e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza, elementi fondamentali per la normalizzazione post sisma.
Misure chiave e stanziamenti speciali per accelerare la ripresa dei cantieri
Biondi ha sottolineato alcuni stanziamenti essenziali per sbloccare i lavori rimasti fermi. Il decreto Aiuti Bis ha previsto 850 milioni per adeguare retroattivamente i contributi alla ricostruzione privata, contenendo gli effetti negativi del caro energia e dei prezzi. Questi finanziamenti hanno permesso la ripresa immediata di cantieri bloccati o rallentati.
Inoltre, il ministero della Cultura ha stanziato 5 milioni per completare la ricostruzione del teatro comunale, simbolo culturale della città. Infine, 19 milioni sono destinati alla nuova scuola nazionale dei vigili del fuoco a Sassa, un progetto che rafforza la presenza e la funzionalità di un servizio essenziale per il territorio.
Rapporti tra amministrazione locale, governo e parlamentari di centrodestra
Il sindaco ha rimarcato l’autonomia e la capacità di coordinamento dell’amministrazione comunale, il governatore Marco Marsilio, i parlamentari abruzzesi di centrodestra e la struttura di missione guidata da Mario Fiorentino. A loro volta conoscono perfettamente la situazione del territorio e le esigenze prioritarie.
Il dialogo con il governo nazionale, in particolare con la premier Meloni, prosegue regolarmente per mantenere aggiornate le istituzioni centrali sulle necessità locali. Questo approccio ha permesso di superare incertezza e ritardi, dando una spinta stabile alla ricostruzione e alla gestione delle risorse pubbliche. Il sindaco ha escluso quindi la necessità di suggerimenti da parte del Partito democratico, sottolineando che il loro ruolo in questa fase risiede nel riconoscere quanto è stato fatto e ciò che resta ancora da realizzare.