La testimonianza di chiara tramontano, sorella di giulia tramontano uccisa nel 2023 a senago, emerge nel libro “non smetterò mai di cercarti”. L’opera racconta il dramma vissuto e il difficile percorso personale e giudiziario che ha seguito la morte di giulia, giovane donna incinta al settimo mese, vittima di femminicidio. Tra ricordi e riflessioni, chiara condivide anche l’impatto emotivo e le sfide affrontate per mantenere vivo il ricordo della sorella.
Il percorso della memoria nelle parole di chiara tramontano
Chiara tramontano spiega che l’idea del libro è nata dal confronto con suo fratello, con cui spesso si accorgeva di avere ricordi differenti sui giorni trascorsi a senago, poco prima che giulia venisse ritrovata senza vita. Questo scarto nelle memorie ha messo chiara davanti a una realtà difficile da accettare, un meccanismo nato forse per proteggerla dal dolore. Racconta che, scrivendo, ha dovuto ripercorrere più volte la verità, anche quando la realtà si presentava in modo crudo e doloroso.
Il racconto autobiografico, infatti, parte dal bisogno di non lasciare che il ricordo di giulia svanisse o si trasformasse in un semplice numero di casi di femminicidio. La memoria personale si intreccia così con la volontà di raccontare chi era giulia, la sua personalità, i suoi sogni e la sua vita, prima di diventare vittima di un evento così drammatico. Nel testo si evince la volontà di chiara di mantenere viva la presenza della sorella attraverso la narrazione e il ricordo, elementi che più di altro resistono al tempo.
Leggi anche:
Il cambiamento personale e il rapporto con la sorella dopo la tragedia
La perdita ha trasformato chiara tramontano in modi profondi. Racconta come si sia ritrovata davanti a sé stessa, in quella che definisce una “nuova chiara“, cambiata dall’esperienza. Prima la cercava a senago con un mix tra speranza e angoscia, poi ha dovuto imparare a convivere con un vuoto pesante, sempre accompagnata dall’immagine di giulia che non smette di influenzarla.
Rileva che, grazie a questo percorso, ha potuto riconoscere in sé nuovi atteggiamenti, tra cui una maggiore riflessività e capacità di ascolto, qualità che attribuisce a giulia. Parla di una crescita personale che l’ha portata a ponderare le scelte, a interrogarsi sul bene degli altri, con una nuova sensibilità verso chi le sta vicino. Tuttavia chiara non ha abbandonato del tutto la sua determinazione, una caratteristica che si riconosce di avere sempre avuta.
Nel testo emergono anche le difficoltà attuali, come accogliere nuove storie d’amore e trovare un equilibrio emotivo dopo un trauma così grave. Chiara sottolinea che mantenere vivi i valori e la personalità di giulia dentro di sè le consente di sentirla vicina, come se non se ne fosse mai andata. Questo legame intimo fonda la sua motivazione a continuare.
Le ripercussioni del processo e la situazione giudiziaria di alessandro impagnatiello
Due settimane fa, a pochi mesi dalla condanna di primo grado, la corte d’appello ha confermato la pena all’ergastolo per alessandro impagnatiello, compagno di giulia e autore dell’omicidio. La sentenza ha escluso però l’aggravante della premeditazione, decisione che ha provocato forti frustrazioni tra i familiari.
Chiara tramontano ha commentato la sentenza definendola motivo di rabbia per l’esclusione di un aggravante importante. La definisce una vittoria a metà e racconta il lungo percorso emotivo che il processo richiede a chi resta, identificandosi come “vittima collaterale del femminicidio“. Spiega come sia necessario trovare una forza enorme per affrontare tutte le tappe del procedimento.
Il tribunale rappresenta per lei un luogo di oscillazioni continue tra un senso di impotenza e la ricerca di giustizia. Nel suo percorso, anche rendere pubblica la storia serve a testimoniare e richiamare l’attenzione sul problema del femminicidio, con l’idea che parlare di queste tragedie possa aiutare a prevenirle in futuro. Chiara attribuisce alla sorella quel ruolo di memoria viva, un peso che si è assunto lei stessa raccontando.
La presentazione del libro al festival il libro possibile
Il libro “non smetterò mai di cercarti” è stato presentato a polignano a mare durante la prima tappa del festival “il libro possibile”, evento culturale sostenuto da pirelli e dedicato alla promozione della lettura e al confronto su temi sociali. La manifestazione si è svolta dal 9 al 12 luglio e ha visto la partecipazione di chiara tramontano, che ha narrato in prima persona il suo racconto.
Chiara vive e lavora come ricercatrice in olanda ma ha deciso di condividere il viaggio personale con il pubblico del festival per portare avanti la memoria di giulia. La seconda tappa del festival era prevista a vieste, dal 22 al 26 luglio. L’incontro al festival ha rappresentato un momento di scambio tra la dolorosa esperienza raccontata nel libro e l’attenzione pubblica sul fenomeno del femminicidio.
Il dialogo con i lettori e il pubblico ha offerto modo di riflettere sul peso di queste storie e sulla necessità di non dimenticare le vittime, ogni persona con una propria identità e storia. Chiara ha parlato anche del bisogno di non rimanere in silenzio di fronte a queste tragedie, invitando ad ascoltare spesso di più, come faceva giulia.