Il servizio diocesano di roma promuove formazione su pace, ecologia e giustizia sociale

Il servizio diocesano di roma promuove formazione su pace, ecologia e giustizia sociale

Il servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Roma, guidato da Oliviero Bettinelli, promuove pace, giustizia sociale ed ecologia integrale attraverso formazione, progetti e coinvolgimento comunitario.
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Il servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Roma promuove pace, giustizia sociale ed ecologia integrale attraverso formazione, progetti e dialogo, coinvolgendo comunità e realtà locali. - Gaeta.it

Il servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di roma sviluppa numerose attività a sostegno della pace, della giustizia sociale e della cura del creato. Attraverso incontri formativi e progetti, favorisce la riflessione su temi urgenti come l’ecologia integrale, la sanità, la povertà e le ingiustizie. L’ufficio, guidato da Oliviero Bettinelli, lavora per sostenere sia le comunità ecclesiali sia altre realtà presenti sul territorio.

Obiettivi e campo d’azione del servizio pastorale di roma

Il servizio per la pastorale sociale e del lavoro si dedica a realizzare una cultura della pace quotidiana, promuovendo il dialogo e la gestione dei conflitti nella vita di ogni giorno. Oliviero Bettinelli, vicedirettore dell’ufficio, sottolinea che la missione è instaurare relazioni più consapevoli, capaci di trasformare le tensioni in occasioni di comprensione. L’ufficio si propone di lavorare in sinergia con altre realtà locali, contribuendo a rafforzare l’impegno per la pace nelle istituzioni e tra le persone. L’approccio si rivolge non solo alle comunità di fede ma si apre a tutti coloro coinvolti nella vita sociale.

Tematiche centrali nel servizio per la pastorale

Nello specifico, l’ufficio presidia tematiche legate all’ecologia integrale, alla salute pubblica, alla povertà e alle disuguaglianze. Questo impegno si traduce in numerose iniziative educative e momenti di formazione che cercano di rendere chiari e comprensibili questi argomenti. L’obiettivo è creare una rete che metta in contatto enti, associazioni e singoli cittadini, favorendo un confronto aperto e critico.

Percorsi formativi e coinvolgimento della comunità

I progetti del servizio si concretizzano in corsi e incontri dedicati all’approfondimento di questioni attuali come la crisi ambientale e le disparità sociali. Questi percorsi, aperti a tutti, hanno lo scopo di fornire strumenti utili per capire e affrontare le complesse realtà del presente. Negli ultimi tempi, si è consolidato un appuntamento quindicinale sull’inserto “Roma Sette” di Avvenire, con una rubrica che racconta le storie di persone impegnate quotidianamente nel promuovere la pace.

Bettinelli chiarisce che il servizio non è un’associazione ma un organismo pastorale che serve le comunità diocesane con momenti di formazione dedicata. Ogni incontro coinvolge tra i 40 e i 50 partecipanti. La scelta di mantenere questa offerta aperta a più categorie di persone consente di ampliare il dialogo e favorire la diffusione di una mentalità orientata alla solidarietà e alla comprensione reciproca.

La sfida della formazione alla pace oggi

In un contesto segnato da conflitti, guerre e tensioni internazionali, la formazione alla pace rappresenta una sfida complessa. L’ufficio lavora per trasmettere l’idea che la Chiesa resta vicina ai più fragili e desidera che questo tipo di pastorale diventi una parte stabile della vita comunitaria, coinvolgendo tutte le fasce d’età, dai bambini ai giovani. Il messaggio è chiaro: la pace non si insegna solo nei momenti solenni ma nell’impegno di ogni giorno.

Il ruolo della chiesa nelle dinamiche sociali e nelle paure delle persone

L’ufficio diocesano intende offrire riflessioni e strumenti per osservare la realtà in modo critico, senza fornire risposte preconfezionate. Bettinelli afferma che il vero compito è aiutare a formulare domande che spingano a capire meglio i problemi con lucidità, soprattutto in periodi difficili segnati da paure e incertezze diffuse. La Chiesa, in questo contesto, non si pone come entità distante ma come accompagnatrice di chi si sente solo o smarrito.

Educazione e sostegno morale come base

Il riferimento al messaggio evangelico costituisce la base dei programmi formativi e degli incontri promossi dall’ufficio. La visione cristiana accompagna la proposta educativa, con l’intento di offrire non solo contenuti ma anche un sostegno morale e spirituale. Si vuole costruire un ambiente nel quale sia possibile confrontarsi, approfondire e consolidare la speranza, anche quando il clima sociale appare teso o impaurito.

L’attenzione si concentra soprattutto sui giovani, con l’idea che la sensibilizzazione a questi temi debba crescere gradualmente. È un processo che coinvolge famiglie, scuole parrocchiali e gruppi giovanili, cercando di intrecciare la formazione con la vita concreta della comunità. Solo così si possono creare delle basi solide per costruire un futuro meno conflittuale e più consapevole.

Tempi lunghi per cambiamenti duraturi, tra ecologia e testimonianze di pace

I percorsi proposti dall’ufficio hanno durate diverse, dal programma annuale sull’ecologia integrale agli incontri singoli che preparano spazi di riflessione e dialogo. Bettinelli sottolinea che attendere risultati immediati è un errore comune. Ha richiamato l’esperienza del Concilio Vaticano II, avvenuto cinquant’anni fa, per evidenziare che le trasformazioni profonde emergono solo lentamente e con pazienza.

Iniziative pratiche per l’ecologia integrale

Una delle iniziative più importanti di quest’anno è l’Eco-Charity Garden, promosso dalle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Questo spazio si rivolge a chi vuole dedicarsi a esperienze concrete legate all’ecologia integrale, con attività pratiche e momenti di riflessione. È un luogo aperto, pensato per creare occasioni di incontro e crescita.

Il servizio diocesano insiste su un punto fondamentale espresso anche da papa Francesco: i progetti devono attivare processi dentro le persone, capaci di cambiare il cuore. Se non avviene questa trasformazione interiore, ogni sforzo rischia di restare sterile. Il cammino è lungo e richiede disponibilità e impegno da parte di tutti, per rendere il messaggio della pace più vivo nelle comunità e nelle vite individuali.

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