L’uso dello spazio fisico nelle aziende ha assunto un peso crescente nel definire e rafforzare l’identità dei brand. Oggi più che mai, gli ambienti delle sedi e dei luoghi di lavoro si configurano come veri strumenti di comunicazione. Dietro a questo approccio non ci sono solo architetti o decoratori, ma professionisti della comunicazione che sfruttano il design degli spazi per trasmettere i valori e la mission di un’azienda.
Lo spazio fisico che racconta la marca
Luca Morvilli, ceo del gruppo Qubit, ha sottolineato l’importanza dello spazio come elemento chiave per far conoscere e far vivere un brand. Quando si parla di branding non basta più pensare al logo o alla grafica digitale. Gli ambienti in cui dipendenti, clienti o visitatori interagiscono con l’azienda contribuiscono a creare un’esperienza coerente e tangibile del marchio. Per questo motivo, progettare questi spazi richiede un approccio comunicativo e non solo estetico o architettonico.
Il contributo di uno spazio ben studiato si vede nella capacità di veicolare la cultura aziendale, valorizzare la mission e facilitare lo scambio tra le persone. Chi entra in uno spazio disegnato con cura, si confronta con un ambiente che racconta storie precise, stimola sensazioni e favorisce certe azioni. L’attenzione ai dettagli, la scelta di materiali, luci e colori diventano strumenti per creare un’identità coerente e memorabile.
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Dietro ogni progetto di spazio c’è molto più che l’estetica: si costruisce un ambiente che parla, coinvolge e trasmette valori, favorendo l’esperienza lavorativa e l’interazione tra le persone.
Come nasce un progetto di space design per le aziende
Nel gruppo Qubit, la progettazione degli spazi segue un metodo preciso e articolato, partendo da un’analisi approfondita dell’identità del brand e delle sue esigenze comunicative. Morvilli ha spiegato che all’interno della società c’è ‘Carmi e Ubertis’, un team con 35 anni di esperienza nel disegno dell’identità di marca e nella sua declinazione spaziale. Questo gruppo si occupa di sviluppare progetti che spaziano dall’identità verbale fino allo space design, usandoli come strumenti integrati.
Dietro ogni progetto c’è un processo che non si limita alla scelta estetica. I professionisti del gruppo analizzano le caratteristiche del brand, la mission, il pubblico di riferimento, e creano spazi capaci di riflettere la cultura aziendale in modo naturale. Alcuni lavori recenti includono interventi per la Rcs Academy e la fondazione di Modena, esempi che hanno puntato alla creazione di ambienti che parlano, coinvolgono e accompagnano l’esperienza lavorativa.
Il ruolo del team carmi e ubertis
Questo team combina esperienza e competenze specifiche per declinare l’identità di marca in spazi fisici che riflettono in modo integrato i valori aziendali.
La comunicazione passa anche dai luoghi di lavoro
L’idea che la comunicazione di un brand passi dagli spazi sta diventando un tema centrale nel dibattito aziendale e manageriale. Quando le aziende immaginano i loro uffici o le sedi pensano a molto più che a una struttura funzionale. Questi spazi diventano vettori di messaggi, ambienti capaci di evocare valori e di rafforzare la coesione tra colleghi.
Il valore aggiunto nello spazio fisico non è solo estetico o funzionale, ma sta nella capacità di trasformarsi in uno strumento di comunicazione diretta e indiretta. Spazi progettati senza un intento chiaro rischiano di passare inosservati. Al contrario, quelli costruiti con un metodo che tiene conto del brand e della sua identità riescono a creare una forte connessione emotiva e culturale.
A Milano, durante la presentazione del volume ‘Dove il brand prende forma: la comunicazione passa dagli spazi’, si è discusso proprio di questo ruolo dello spazio come protagonista. Le imprese stanno elaborando un pensiero più articolato dove il design si unisce alla narrazione aziendale, modellando gli ambienti su misura per la loro identità. Il risultato è un modo nuovo di concepire gli spazi di lavoro, come ambienti vivi e significativi.