Il rover perseverance ha catturato per la prima volta l’aurora boreale su marte

Il rover perseverance ha catturato per la prima volta l’aurora boreale su marte

Il rover Perseverance della NASA ha fotografato per la prima volta un’aurora boreale su Marte, rivelando emissioni luminose a 557,7 nanometri e aprendo nuove prospettive per l’esplorazione umana del pianeta rosso.
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Il rover Perseverance ha fotografato per la prima volta un’aurora boreale su Marte, rivelando emissioni luminose simili a quelle terrestri e fornendo nuovi dati sull’interazione tra atmosfera marziana e vento solare. - Gaeta.it

Il rover perseverance ha immortalato un fenomeno mai osservato prima direttamente dalla superficie di marte: l’aurora boreale. Il 15 marzo 2024, durante un’intensa attività solare, il rover della nasa ha fotografato queste luci celesti creando un nuovo capitolo per l’esplorazione marziana. L’evento è arrivato in concomitanza con un brillamento solare e un’espulsione di massa coronale, che hanno prodotto manifestazioni luminose in diversi punti del sistema solare, compreso il pianeta rosso.

Le caratteristiche dell’aurora su marte

Sulla terra sappiamo che le aurore nascono dall’interazione tra particelle cariche provenienti dal sole e il campo magnetico terrestre, che indirizza questi elementi verso i poli. Qui, queste particelle entrano in collisione con i gas atmosferici, emettendo luce visibile spesso di un verde intenso dovuto all’ossigeno. Per marte, senza un campo magnetico globale, la situazione è diversa e più complicata da osservare. Fino ad oggi, l’esistenza di aurore verdi sulla superficie di marte era una teoria sostenuta da modelli e osservazioni indirette. Perseverance ha quindi dimostrato che queste manifestazioni luminose possono essere fotografate anche da lì, aprendo nuove possibilità di studio sull’atmosfera e l’interazione con il vento solare.

Emissione luminosa a 557,7 nanometri

Le fotografie scattate mostrano chiaramente l’emissione luminosa a 557,7 nanometri, la stessa lunghezza d’onda associata al colore verde delle aurore terrestri. Questo dettaglio è significativo perché conferma che su marte la composizione dell’atmosfera e gli effetti delle particelle solari danno origine alla medesima tipologia di emissione luminosa. La portata dell’immagine non si limita infatti all’aspetto estetico, ma coinvolge la comprensione della dinamica planetaria e delle condizioni che un astronauta potrebbe incontrare.

Differenze tra le aurore di marte e quelle terrestri

L’assenza di un campo magnetico globale su marte significa che il meccanismo che genera le aurore è differente. Su marte, le particelle solari colpiscono direttamente l’atmosfera, producendo quello che può essere definito un bagliore atmosferico diffuso, che coinvolge tutto il cielo notturno. Queste aurore sono state in qualche modo scoperte a partire dal 2014 grazie alla missione maven, che ha rilevato emissioni luminose legate a particelle super energetiche provenienti dal sole.

Caratteristiche delle aurore marziane

Questo tipo di aurore è più rarefatto e meno localizzato rispetto a quello terrestre, rendendo difficile la loro osservazione. Il rover perseverance, dotato di strumenti adatti a captare queste emissioni in luce visibile, ha permesso per la prima volta una fotografia diretta di questo fenomeno, differenziandolo dalle aurore classiche viste sulla terra ma confermandone la presenza.

Implicazioni per l’esplorazione umana del pianeta rosso

La conferma dell’aurora visibile sul cielo marziano aiuta a definire meglio l’ambiente che i futuri astronauti incontreranno sulla superficie. I dati raccolti da perseverance e dalla missione maven, che monitora le particelle solari, permettono di stabilire non solo la presenza dell’aurora ma anche le condizioni energetiche proprie dell’atmosfera marziana durante eventi di attività solare.

Questi fenomeni possono rappresentare una fonte di radiazioni significativa e al tempo stesso un aspetto visivo unico per chi si troverà sul pianeta rosso. La fotografia a 557,7 nanometri mostra che l’aurora su marte può assumere caratteristiche simili a quelle terrestri, proiettando la possibilità che i viaggiatori nello spazio potranno ammirarle direttamente con i propri occhi. Lo studio approfondito di queste interazioni aprirà la strada a nuove misure di protezione e a una migliore pianificazione delle missioni umane.

Le immagini fornite da perseverance costituiscono dunque una prova tangibile della complessità e delle dinamiche dell’atmosfera marziana, offrendo una nuova chiave di lettura per gli scienziati impegnati nell’esplorazione del pianeta rosso.

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