Un’iniziativa interessante si sta sviluppando a Bologna, dove il progetto ‘Prima del Pratello’ offre ai ragazzi detenuti presso l’istituto penale per i Minorenni Pietro Siciliani l’opportunità di avvicinarsi all’archeologia. Presentato da esperti del settore museale, questo programma mira a far conoscere le radici storiche del quartiere e a coinvolgere i giovani in attività pratiche che stimolano l’interesse per la storia.
La storia del Pratello tra passato e presente
Via del Pratello non è solo una delle strade più vivaci del centro di Bologna, ma rappresenta anche uno dei luoghi archeologici di maggiore importanza per la storia della città. Qui si trovano i resti dei primi insediamenti villanoviani, un aspetto che è centrale nel progetto educativo. L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare e far appassionare i giovani alla storia attraverso il coinvolgimento diretto in attività pratiche.
Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici di Bologna, insieme a Paola Giovetti e Anna Dore, ha sottolineato quanto sia fondamentale raccontare la storia del Pratello ai ragazzi in un contesto come quello penale. I partecipanti si immergono negli scavi archeologici, apprendendo le tecniche utilizzate dagli archeologi e scoprendo come i reperti siano analizzati e presentati al pubblico.
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Un viaggio pratico nell’archeologia
Il progetto ha visto la partecipazione degli studenti dell’Istituto penale minorile nel corso dell’anno scolastico 2023-2024, ad affrontare il tema degli scavi archeologici. I ragazzi hanno ricevuto un’introduzione alle tecniche di scavo e restauro, e sono stati coinvolti in attività pratiche come la schedatura dei reperti, la redazione delle didascalie e l’allestimento di una piccola mostra.
Anna Dore ha spiegato come i partecipanti abbiano esplorato le tracce dell’abitato più vetusto di Bologna attraverso un’esaminazione diretta dei materiali rinvenuti. Questo processo ha permesso loro di comprendere non solo il significato dei reperti, ma anche il contesto in cui sono stati scoperti, creando un collegamento tangibile con la storia.
Collaborazione tra istituzioni e benefici per i ragazzi
Il progetto ha visto una collaborazione stretta tra le istituzioni culturali e il sistema penale minorile, unione che ha permesso l’emergere di un forte legame tra le due realtà. Paola Giovetti ha commentato la soddisfazione mostrata dai ragazzi, evidenziando come l’esperienza di lavorare a contatto con il personale del museo abbia aperto loro una nuova prospettiva sulle discipline legate alla storia e all’archeologia.
Con l’esposizione dei reperti al Museo Civico Archeologico, in particolare accanto all’ingresso della mostra di Martin Parr, il progetto si propone di avvicinare ulteriormente i giovani a questi temi, rendendo la storia accessibile e interessante. Attraverso la partecipazione attiva e il riconoscimento del valore del loro lavoro, si spera di stimolare nei ragazzi una maggiore consapevolezza della propria identità e del patrimonio culturale del proprio territorio.
Il progetto ‘Prima del Pratello’ rivela un esempio significativo di come l’educazione alla storia possa svolgere un ruolo fondamentale nel processo di riabilitazione e crescita personale per i giovani in situazioni di vulnerabilità.