Il procuratore Nicola Gratteri si è espresso in merito al futuro dei tribunali di Larino, Lanciano e Vasto durante un recente incontro con gli studenti del convitto nazionale Mario Pagano a Campobasso. Le sue affermazioni sollevano interrogativi e discussioni sulla necessità di ristrutturare e razionalizzare le risorse all’interno del sistema giudiziario, in risposta a una realtà sempre più complessa e costosa.
Le dichiarazioni di Gratteri sui tribunali locali
Nel suo discorso, Gratteri ha chiarito che le sue osservazioni non sono mirate a criticare singoli tribunali, ma piuttosto a sottolineare la necessità di una ristrutturazione più ampia che coinvolga l’intero sistema giudiziario. Ha evidenziato come la presenza di tre tribunali così vicini possa risultare inefficace dal punto di vista economico e organizzativo. “Non ce l’ho con un singolo tribunale,” ha dichiarato, “ma dico che dobbiamo razionalizzare le risorse.”
Il procuratore ha fatto riferimento al fatto che ogni Procura attualmente ha un procuratore e, spesso, un numero variabile di sostituti. Questo, a suo avviso, non è sostenibile nel lungo termine, soprattutto considerando le difficoltà economiche che affliggono il sistema giudiziario italiano. La razionalizzazione, secondo Gratteri, non significa necessariamente chiudere tribunali, ma piuttosto ripensare la geografia giudiziaria per garantire un meglio sfruttamento delle risorse disponibili.
La questione della geografia giudiziaria
La geografia giudiziaria in Italia, e in particolare nelle regioni come Abruzzo e Molise, è oggetto di discussione da anni. I tre tribunali di Larino, Lanciano e Vasto si trovano a breve distanza l’uno dall’altro, rendendo la loro esistenza in parallelo una questione delicata. Gratteri ha suggerito che l’unione di alcune di queste istituzioni potrebbe non solo ottimizzare le risorse, ma anche migliorare l’efficienza dei servizi legali offerti ai cittadini.
Le sfide economiche e logistiche, unite alla crescente necessità di un sistema giudiziario più agile, rendono questo tema prioritario. Gratteri ha invitato a una riflessione seria sulla strutturazione delle procure, sottolineando il rischio di impiego eccessivo di risorse per singoli enti che potrebbero essere gestiti in modo più efficiente attraverso una maggiore cooperazione e razionalizzazione.
Le reazioni all’intervento del procuratore
Le dichiarazioni di Gratteri hanno inevitabilmente suscitato reazioni tra gli operatori del settore legale e tra i cittadini. La paura che una razionalizzazione possa portare a una diminuzione dei servizi e accesso alla giustizia è un tema ricorrente nelle discussioni pubbliche. Alcuni sostengono che i tribunali locali svolgono un ruolo cruciale nella comunità, rappresentando un punto di riferimento chiave per la risoluzione delle controversie legali.
D’altra parte, c’è anche chi concorda sull’importanza di rivedere l’assetto attuale. La proposta di Gratteri invita a un dibattito necessario e urgente riguardo a come migliorare l’efficacia del sistema giudiziario, preservando la qualità del servizio e il supporto ai cittadini. La prossima mossa spetterà ora al Ministero della Giustizia e agli organi competenti, che dovranno prendere in considerazione le indicazioni del procuratore e valutare possibili riforme.
Le parole di Gratteri rappresentano un importante stimolo per una riflessione profonda su come il sistema giudiziario possa adattarsi alle nuove esigenze della società, garantendo al contempo l’efficienza e l’accesso universale alla giustizia.