L’intervento del presidente della regione Liguria, Marco Bucci, al 4° festival delle regioni tenutosi al teatro La Fenice di Venezia ha posto l’attenzione su temi chiave per l’economia italiana. Tra questi, la portualità come nodo strategico, la blue economy e la forza dei prodotti tipici made in Italy. Le sue dichiarazioni hanno evidenziato lo stretto legame tra territorio, infrastrutture e mercati globali.
La portualità italiana come ponte tra europa e mercati globali
Marco Bucci ha sottolineato il ruolo cruciale dei porti italiani nell’ambito del commercio europeo e internazionale, affermando che l’Italia può diventare la porta d’accesso del sud Europa. Ha indicato Venezia e Trieste come punti di ingresso naturali per le merci dirette verso l’est Europa, mentre Genova e i porti liguri sono strategici per l’Europa centrale e occidentale.
Il presidente ha inoltre spiegato come il successo di questo modello richieda una governance che sia al tempo stesso centrale e locale. Serve un coordinamento a livello nazionale che stabilisca le linee guida, ma le azioni concrete devono nascere dai territori. Secondo Bucci, proprio la fiducia nei governi locali, ben coordinati con Roma, può dare impulso a sinergie necessarie per sviluppare infrastrutture portuali efficaci.
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Un modello “glocal” per lo sviluppo portuale
Questo approccio “glocal” punta a far convivere il coordinamento politico e strategico di livello superiore con le specificità e le esigenze delle diverse aree portuali. L’obiettivo è ottimizzare le risorse e creare una rete di scambi capillare ed efficiente, che tenga conto delle caratteristiche geografiche e delle vocazioni economiche delle singole realtà.
Blue economy: una risorsa economica e culturale sul mare
Durante il suo discorso, Bucci ha evidenziato il valore economico della blue economy per un paese con oltre 8.000 chilometri di coste come l’Italia. Ha scelto Venezia, città con una tradizione legata al mare, per rilanciare il concetto che l’economia del mare rappresenta un capitale da preservare e sviluppare.
Il porto di Genova, in particolare, è stato individuato come una risorsa fondamentale non soltanto per l’Italia ma per l’intero Mediterraneo. Attraverso questa infrastruttura transitano merci, persone e culture, mentre il settore della nautica da diporto concentra attività significative.
Tecnologie e infrastrutture critiche nella blue economy
Bucci ha anche posto l’attenzione su un aspetto meno conosciuto ma di grande impatto: i cavi sottomarini che attraversano i fondali marini collegano i sistemi di comunicazione globali. Questi elementi collocano il mare al centro di sistemi economici e tecnologici fondamentali, rendendo la blue economy un’area di interesse da sviluppare sia sul piano produttivo che strategico.
Prodotti tipici italiani tra culture locali e mercati globali
Nel corso dell’intervento non è mancato un riferimento diretto ai prodotti tradizionali italiani, in particolare al pesto. Marco Bucci ha spiegato che, pur essendo un prodotto di nicchia, il pesto è riuscito negli ultimi vent’anni a superare molte barriere commerciali.
Questa diffusione internazionale è andata di pari passo con la valorizzazione della cultura legata al made in Italy e all’italian style. La sua origine territoriale, fondata su tradizioni precise, conferisce al pesto caratteristiche difficili da replicare altrove.
Qualità e difesa del made in Italy
Il governatore ha inoltre detto che la qualità elevata dei prodotti italiani funziona da scudo contro i dazi: nonostante le tariffe imposte su alcune merci, la forte attrattiva di articoli come il pesto mantiene comunque un interesse solido nei mercati esteri. L’unicità delle produzioni tipiche italiane resta quindi un elemento decisivo per difendere e ampliare la presenza commerciale globale.