Nel giorno dedicato alla memoria della strage di Capaci, un post pubblicato dall’account ufficiale di Fratelli d’Italia ha suscitato un acceso dibattito. Nel messaggio, il noto libro e serie tv “Gomorra” di Roberto Saviano viene presentato come un esempio da evitare, contrapponendolo all’immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli della lotta antimafia. Le reazioni non sono mancate, con critiche anche da parte di esponenti politici che hanno definito il post come un attacco velato allo scrittore e giornalista.
Il significato del post di fratelli d’italia nel giorno della commemorazione
Il 23 maggio segna l’anniversario della strage di Capaci, quando un’autobomba uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta. In questa giornata, Fratelli d’Italia ha scelto di pubblicare un post che sottolinea la differenza tra chi combatte la criminalità e chi, secondo loro, specula su di essa per arricchirsi o acquisire popolarità. Nel testo postato si legge: “Diffida di chi ha migliorato la propria vita speculando sulla criminalità. Prendi esempio da chi l’ha combattuta, pagando con la vita”.
In questo contesto, “Gomorra” viene indicato come simbolo negativo, uno “spettacolo” da cui distogliersi per non confondere il valore della lotta antimafia rappresentata da Falcone e Borsellino. Il messaggio lascia intendere una critica verso chi usa la mafia come argomento per ottenere vantaggi personali, mettendo sullo stesso piano la figura di Saviano, autore del libro e della serie, e lontanissimo dall’esempio dei magistrati uccisi.
Leggi anche:
La risposta di nicola fratoianni e la polemica politica
Nicola Fratoianni, leader di Avs e di Sinistra italiana, ha risposto rapidamente tramite Facebook, definendo il post di Fratelli d’Italia una provocazione fuori luogo durante il ricordo delle vittime mafiose. Secondo Fratoianni, l’attacco a Saviano – che non viene mai menzionato direttamente nel post – è un gesto codardo, una “lancia” gettata senza affrontare direttamente l’autore, e ricorda le stesse accuse usate in passato dalla camorra contro lo scrittore.
Fratoianni sottolinea che un messaggio del genere, veicolato dal partito della presidente del Consiglio, può essere interpretato come un abbandono dello Stato nei confronti di Saviano, che da anni vive sotto scorta proprio grazie al coraggio dimostrato nel denunciare le attività criminali. L’ex deputato invita Giorgia Meloni a intervenire con urgenza per rimuovere il post, definendolo “vergognoso” e preoccupante nella sua portata simbolica.
Il ruolo di roberto saviano nella lotta alla mafia e la tutela dello stato
Roberto Saviano è da tempo uno dei volti più noti nel raccontare e denunciare le organizzazioni mafiose italiane, in particolare la camorra napoletana. A causa delle sue inchieste, vive sotto scorta dal 2006, una misura di protezione che riflette i rischi concreti derivanti dalla sua attività di denuncia. Il suo lavoro ha contribuito a far conoscere oltre i confini nazionali dinamiche criminali altrimenti sconosciute, mettendo in luce aspetti oscuri e violenti della malavita.
L’intervento di Fratelli d’Italia sul valore di Saviano in questa giornata, ritorcendo la sua figura come simbolo negativo associato a “Gomorra”, ha sollevato molti interrogativi sul supporto delle istituzioni a chi si espone in prima linea nel contrasto alle mafie. La presenza dello Stato, attraverso la scorta e il sostegno, è considerata da anni un segnale cruciale nella lotta contro queste organizzazioni. Ogni messaggio che invece critica o marginalizza questo impegno può alimentare una percezione di isolamento di chi rischia la vita per informare il pubblico e convincere a non piegarsi al crimine.
La reazione pubblica e le implicazioni per il dibattito sulla memoria antimafia
Il post e le reazioni seguenti aprono una discussione ampia sulle modalità di commemorazione delle vittime della mafia e su cosa rappresenta oggi la lotta contro di essa. La scelta di usare “Gomorra” come esempio negativo rischia di dividere e mettere in secondo piano la complessità del fenomeno mafioso e il lavoro di chi cerca di raccontarlo dal punto di vista dell’esperienza personale o investigativa.
Il confronto tra il ricordo dei magistrati uccisi e le espressioni culturali che denunciano la criminalità è delicato e richiede un equilibrio tra rispetto delle vittime e riconoscimento del ruolo dei testimoni diretti. Le critiche al post di Fratelli d’Italia evidenziano anche come la memoria della strage di Capaci non sia solo uno spazio commemorativo ma, al contrario, un terreno su cui si intrecciano politica, cultura e rappresentazioni sociali della lotta antimafia.