Il ponte sospeso sullo stretto di Messina previsto per il 2032 sarà il più lungo al mondo

Il ponte sospeso sullo stretto di Messina previsto per il 2032 sarà il più lungo al mondo

Un ponte sospeso sullo Stretto di Messina collegherà Sicilia e Calabria entro il 2032, con traffico autostradale e ferroviario ad alta velocità, portando benefici economici e sociali significativi.
Il Ponte Sospeso Sullo Stretto Il Ponte Sospeso Sullo Stretto
Un nuovo ponte sospeso sullo Stretto di Messina collegherà Sicilia e Calabria entro il 2032, diventando il più lungo al mondo e integrando traffico autostradale e ferroviario ad alta velocità, con impatti significativi su trasporti, economia e occupazione locale. - Gaeta.it

Un nuovo ponte sospeso collegherà Sicilia e Calabria entro il 2032, segnando un record mondiale per lunghezza e innovazione. Questo progetto mira a rivoluzionare il collegamento tra le due regioni italiane, con un’infrastruttura che potrà sostenere traffico autostradale e ferroviario ad alta velocità.

Caratteristiche tecniche e impatto sul trasporto

Il ponte sullo Stretto di Messina si estenderà per 5 chilometri totali. La campata centrale raggiungerà i 3,3 chilometri, superando il precedente record detenuto dal ponte Çanakkale in Turchia. Avrà sei corsie a disposizione: tre per ciascun senso di marcia. Al centro, è prevista una linea ferroviaria dedicata sia al trasporto passeggeri ad alta velocità sia al traffico merci. Questo collegamento sarà il primo a unire il Mar Tirreno con lo Ionio via terra, accorciando tempi di percorrenza e facilitando il passaggio di merci tra Sicilia e Calabria.

Potenziali benefici sull’economia locale

L’opera presenta il potenziale di snellire il traffico marittimo e terrestre, snodo importante per l’economia locale e nazionale. Il supporto a treni e veicoli renderà più fluido il movimento tra le due sponde, soprattutto considerando la pressione che attualmente grava sui traghetti. Questa infrastruttura potrebbe modificare profondamente i flussi commerciali e turistici della zona.

Storia e controversie del progetto

L’idea del ponte sullo Stretto di Messina circola da decenni. Già nel 2013 il progetto era stato accantonato per motivi economici e tecnici. Il governo italiano ha ora deciso di rilanciare questa opera, puntando sul suo valore strategico. Secondo le autorità, il ponte rappresenta una risposta concreta al divario economico tra nord e sud del paese, favorendo lo sviluppo di una delle aree italiane meno connesse.

Non mancano però critiche legate ai costi e alle questioni ambientali. I fondi stanziati ammontano a 12 miliardi di euro, cifra destinata a crescere in caso di modifiche o imprevisti. Ambientalisti temono che la costruzione e il passaggio di un’opera di queste dimensioni possano compromettere l’ecosistema marino e terrestre circostante. Altri osservatori indicano la necessità di una valutazione attenta del bilancio tra benefici e impatti sociali.

Avvio lavori e impatto sociale

L’avvio previsto per fine 2025 segna una svolta concreta, dopo anni di attese e discussioni. Il cantiere porterà migliaia di posti di lavoro, fattore rilevante per una regione dove la disoccupazione rimane elevata. Questo aspetto sociale è uno degli argomenti principali a favore del ponte.

Imprese coinvolte e ruolo industriale

La realizzazione del ponte è stata affidata a un consorzio guidato da Webuild, società italiana con esperienza internazionale. Webuild opera in più di cinquanta paesi, concentrandosi su grandi opere infrastrutturali complesse. Il ceo Pietro Salini ha sottolineato l’importanza nazionale dell’intervento, definendolo un progetto che supera l’ambito aziendale e coinvolge tutto il paese.

Oltre a Webuild, partecipano la Stretto di Messina S.p.a. , società pubblica responsabile del progetto, e il consorzio Eurolink. Quest’ultimo è un gruppo di imprese specializzate che lavora sul progetto fin dal 2005, periodo in cui il bando venne vinto. La collaborazione tra queste realtà punta a garantire la qualità esecutiva e il rispetto delle tempistiche.

Gestione e coordinamento del progetto

L’impegno del consorzio permetterà di gestire sia la parte ingegneristica, sia quella logistica su un’opera di dimensioni senza precedenti nel territorio italiano. L’obiettivo è partire con i lavori e mantenere la tabella di marcia fino al completamento, previsto entro il 2032. Il progetto richiede un enorme sforzo organizzativo e un coordinamento continuo tra istituzioni, aziende e comunità locali.

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