Il ponte all'occhiale di molina aterno non sarà ricostruito prima dell'estate 2027 secondo la provincia dell'aquila

Il ponte all’occhiale di molina aterno non sarà ricostruito prima dell’estate 2027 secondo la provincia dell’aquila

La ricostruzione del ponte all’occhiale di Molina Aterno slitta al 2027, causando disagi prolungati per i cittadini; intanto due tecnici del Genio civile sono rinviati a giudizio per il crollo del 2023.
Il Ponte All27Occhiale Di Molin Il Ponte All27Occhiale Di Molin
La ricostruzione del ponte all'occhiale di Molina Aterno, crollato nel 2023, è stata programmata per concludersi entro l'estate 2027, causando disagi duraturi alla comunità locale. - Gaeta.it

La ricostruzione del ponte all’occhiale di Molina Aterno, nel territorio della provincia dell’aquila, slitta alla metà del 2027. Dopo il crollo avvenuto quasi tre anni fa, le difficoltà legate alla pianificazione e ai lavori hanno spinto le autorità a stabilire tempi certi, ma molto distanti. Il sindaco Luigi Fasciani ha recentemente ricevuto il cronoprogramma ufficiale, confermando che i disagi per gli abitanti della zona continueranno ad a lungo.

Il cronoprogramma ufficiale e le tempistiche della ricostruzione

La provincia dell’aquila ha consegnato al sindaco di Molina Aterno, Luigi Fasciani, il cronoprogramma con le tempistiche previste per la ricostruzione del ponte all’occhiale. Nel documento si indica come termine dei lavori l’estate del 2027, per un cantiere che inizierà tra non molto ma si concluderà fra quattro anni dal momento attuale.

Questo ritardo arriva dopo le lunghe fasi progettuali, burocratiche e tecniche che hanno accompagnato la gestione dell’emergenza. Nel frattempo, l’infrastruttura è rimasta non praticabile, costringendo la popolazione a utilizzare strade alternative, spesso più lunghe e meno comode. A questo si aggiungono problematiche legate alla sicurezza e all’accessibilità, in particolare per servizi essenziali e trasporti.

Il cronoprogramma ha fatto seguito a diverse sollecitazioni da parte del primo cittadino, che ha più volte chiesto chiarezza su tempi e modalità. Ora, con date certe, si apre una nuova fase di attesa che però rimane pesante per il tessuto sociale di Molina Aterno e zone limitrofe.

Il crollo del gennaio 2023 e le cause al centro dell’inchiesta giudiziaria

Il ponte è crollato il 18 gennaio 2023, durante un episodio di piena del fiume Aterno. Le acque in piena hanno trascinato con forza tronchi, rami e detriti che hanno aggravato la situazione strutturale dell’opera, causando la sua rottura. Il cedimento ha interrotto una delle vie di comunicazione principali dell’area.

L’evento ha provocato una serie di disagi immediati e ha fatto emergere dubbi sulle condizioni di manutenzione e sorveglianza del ponte prima del collasso. Dopo un’indagine durata oltre un anno, due tecnici del Genio civile sono stati rinviati a giudizio per il crollo avvenuto. L’udienza è stata fissata per febbraio 2026 e sarà quel momento a chiarire eventuali responsabilità dirette o negligenze nei controlli.

Il procedimento giudiziario si concentra sulle valutazioni strutturali e sulle misure preventive adottate, con l’obiettivo di accertare se le cause del disastro potevano essere evitate o attenuate con interventi più tempestivi. L’attenzione è alta perché da questa vicenda dipende anche la sicurezza di altre infrastrutture simili nella regione.

Le ripercussioni sul territorio e le difficoltà quotidiane dei cittadini

Dalle prime ore successive al crollo, la vita degli abitanti di Molina Aterno e delle aree limitrofe è cambiata profondamente. La chiusura del ponte ha imposto lunghi deviazioni da percorrere per raggiungere scuole, luoghi di lavoro e servizi essenziali come ospedali e uffici pubblici. Gli spostamenti quotidiani si sono fatti più complicati e dispendiosi in termini di tempo.

Le alternative stradali non garantiscono la stessa sicurezza e praticità, soprattutto in condizioni di meteo avverse o durante l’inverno, quando la piena del fiume mette nuovamente a rischio strade e viabilità. La situazione ha amplificato l’isolamento di questa comunità già piccola e caratterizzata da un’economia prevalentemente rurale.

Il sindaco Luigi Fasciani ha sottolineato più volte come il protrarsi del cantiere rappresenti una condizione di disagio durevole per i residenti, che devono convivere con limitazioni e disservizi. L’attesa per la ricostruzione completa mette sotto pressione anche i servizi locali e rende difficile programmare interventi di rilancio o sviluppo.

Il ruolo delle istituzioni e i prossimi passi da attendere

La provincia dell’aquila ha assunto la responsabilità di coordinare la ricostruzione, dopo aver presa in carico la gestione emergenziale dell’opera crollata. Il cronoprogramma rappresenta una prima risposta alle esigenze di trasparenza e organizzazione, arrivata dopo numerosi appelli da parte delle autorità locali.

Adesso, occorrerà seguire i passi successivi, come l’affidamento dei lavori, la definizione delle risorse economiche e il monitoraggio costante dell’avanzamento del cantiere. Ogni fase è fondamentale per evitare ulteriori ritardi o complicazioni, viste le difficoltà già affrontate.

Sul lato giudiziario, la conferma dell’udienza per febbraio 2026 pone un punto fermo sull’iter processuale in corso. La sentenza, una volta emessa, potrà indicare responsabilità precise e definire eventuali misure da adottare per prevenire simili incidenti.

A Molina Aterno la fine di questo lungo capitolo appare lontana, ma i tracciati amministrativi e tecnici iniziano a delinearsi con più chiarezza. Nel frattempo, resta aperto il tema della vivibilità e della sicurezza, aspetti cruciali per una comunità che guarda al futuro con attenzione.

Change privacy settings
×