L’arrivo di robert prevost come nuovo pontefice porta nuove speranze soprattutto nelle periferie romane più complesse come tor bella monaca. Padre Francesco Maria Giuliani, responsabile della parrocchia di santa rita, lancia un invito a pope per visitare questo quartiere spesso giudicato male. Il pontefice, con il suo approccio alla missione, potrebbe rafforzare la presenza della chiesa tra le comunità lontane dal centro cittadino e segnare un momento importante di vicinanza concreta.
Tor bella monaca: una periferia con storie spesso ignorate
Tor bella monaca è uno dei quartieri più difficili di roma, segnato da problemi sociali ma anche da tante realtà solide e positive. Padre Giuliani parla della fama negativa che ha preceduto il luogo senza però meritare l’intera attenzione solo su aspetti difficili. Come tanti angoli periferici, convive con tensioni ma ospita pure persone oneste che faticano ogni giorno per costruirsi una vita serena. Santa rita rappresenta per il rione un punto di riferimento religioso e sociale. Qui si svolgono attività rivolte sia ai giovani che agli anziani, compresi momenti di solidarietà come raccolte di generi alimentari per chi è in difficoltà.
La chiesa si fa spazio anche come laboratorio di integrazione culturale, un aspetto cruciale in un contesto dove molte sono le esigenze di accoglienza e convivenza. La presenza di un pontefice che conosce e tiene a cuore la condizione delle periferie, avrebbe un impatto profondo sulla comunità, mostrando attenzione diretta e confermando l’impegno della chiesa verso le zone più fragili della città.
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Il profilo di robert prevost e la continuità con papa francesco
Il nuovo papa robert prevost si presenta con uno stile diverso da quello di papa francesco, più riservato ma non meno capace di condurre il pontificato su temi importanti come la sinodalità e l’attenzione ai poveri. Padre Giuliani descrive prevost come un pontefice di unità e riconciliazione. A suo parere, saprà consolidare le politiche e i valori introdotti dal suo predecessore mantenendo una forte vicinanza alle periferie sociali e spirituali.
Prevost non è estroverso ma è socievole, aperto e umile. Sa scherzare e questo lo rende vicino alle persone. Ha quel carattere timido ma deciso, come sottolinea anche fra’ Cristian Melcangi, sacrista nella basilica dell’ordine agostiniano, dove il papa ha trascorso il suo passato. Anche lui conferma che prevost darà continuità al cammino avviato da francesco, concentrandosi sui ponti tra culture, comunità e vite differenti, mettendo in risalto temi di sinodalità con un approccio più contenuto ma efficace.
La speranza di una visita papale nella sala agostiniana di via della scrofa
Oltre alla comunità di tor bella monaca, anche la sede agostiniana a roma, in via della scrofa, nutre aspettative sulla presenza di papa prevost in città. Fra’ Cristian Melcangi ricorda il carattere del pontefice: “un uomo determinato, non impulsivo, capace di esprimersi con forza senza perdere il sorriso.” Lo ritiene un leader che opererà con uno stile personale e ponderato, capace di affrontare le sfide del mondo moderno senza rinnegare l’impegno verso la comunità cristiana.
La basilica agostiniana si presenta come un altro luogo dove prevost potrebbe confermare la sua attenzione verso i valori tradizionali legati alla fede ma anche alla relazione umana. Nei prossimi mesi, la visita in queste zone potrebbe segnare un passo forte di vicinanza ai fedeli, rafforzando così il messaggio che le periferie – geografiche e sociali – restano una priorità della chiesa di roma.