Il palazzo del rettorato dell’università politecnica delle marche ad Ancona, gravemente danneggiato dal terremoto del 2016, sarà restituito alla città entro il 2027. Il progetto di recupero è stato presentato ufficialmente in una conferenza stampa e prevede un intervento complesso di restauro e adeguamento sismico su una struttura storica vincolata dalla soprintendenza. I lavori, avviati nel 2025, avranno un impatto significativo sulla conservazione del patrimonio cittadino e sul rilancio delle attività accademiche.
Il sisma del 2016 e il danneggiamento del palazzo del rettorato
Il terremoto che ha colpito le Marche nel 2016 ha causato danni importanti anche fuori dal cratere principale, coinvolgendo diversi edifici storici. Tra questi, il palazzo del rettorato di Ancona ha subito lesioni alle murature e alla copertura lignea, che ne hanno reso impossibile l’uso immediato. La struttura, risalente alla fine dell’Ottocento e sottoposta a vincolo della soprintendenza, si è rivelata vulnerabile di fronte alle scosse. Questo ha spinto le autorità a pianificare un intervento per mettere in sicurezza e restaurare il palazzo in modo duraturo. L’entità dei danni ha richiesto un progetto ambizioso e finanziamenti specifici per garantire un ritorno dell’edificio alla piena funzionalità.
Il progetto di recupero e i finanziamenti stanziati
Il restauro del palazzo è stato affidato alla ditta Torelli e Dottori, incaricata di portare avanti il lavoro di recupero conservativo e di miglioramento sismico con un budget complessivo di 17,5 milioni di euro. Di questi, 12,3 milioni sono stati stanziati dalla struttura commissariale istituita per la ricostruzione post terremoto del 2016. La scelta di concentrare risorse significative su questo edificio dimostra quanto l’intervento sia considerato prioritario per la città di Ancona e per l’università. Il commissario straordinario Guido Castelli ha sottolineato che “anche le aree fuori dal cratere hanno patito danni gravi e che questo progetto restituisce alla comunità un bene importante, simbolo della ripartenza dopo il sisma.”
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Interventi tecnici e durata dei lavori
I lavori sono cominciati a fine marzo 2025 e si prevedono completati entro luglio 2027. L’intervento coinvolge 5.210 metri quadri di superficie, sfidando il vincolo storico della costruzione attraverso un restauro conservativo che mira a salvaguardare gli elementi originali. Il miglioramento sismico prevede l’adozione di tecniche che rendano l’edificio più resistente a future scosse. Nel contempo si effettueranno lavori per rendere più efficiente l’edificio anche dal punto di vista energetico, andando a consumare circa il 30% di energia rispetto al passato. Verranno restaurati stucchi, affreschi, pietre e altri dettagli architettonici che hanno contribuito a definire il valore storico del palazzo.
Significato culturale e impatto sull’università e la città
Gian Luca Gregori, rettore dell’Univpm, ha espresso soddisfazione per la possibilità di restituire alla città uno spazio che ha un valore simbolico e pratico. L’intervento rappresenta un traguardo per la comunità accademica, che potrà tornare a utilizzare un edificio centrale e significativo per la formazione. Michele Pompili, dirigente dell’area edilizia dell’ateneo, ha evidenziato l’importanza di coniugare sicurezza, conservazione artistica e risparmio energetico nei lavori in corso. Dall’altra parte, Francesco Acquaroli, presidente della regione Marche, ha richiamato il valore culturale e sociale di questo recupero. Il palazzo è un punto di riferimento nel cuore della città e rappresenta un pezzo della storia di Ancona, oltre a essere un motore per le attività universitarie e l’attrazione di giovani studiosi.
L’apertura prevista entro il 2027 segna una tappa cruciale nella ricostruzione post terremoto e offre a Ancona l’opportunità di recuperare un edificio importante sotto il profilo storico e funzionale. Il ritorno in attività del palazzo del rettorato può contribuire a rafforzare il ruolo di Ancona come città universitaria e centro culturale della regione.