Il lupo sotto nuova classificazione: Bolzano si appella a un equilibrio tra tutela e agricoltura

Il lupo sotto nuova classificazione: Bolzano si appella a un equilibrio tra tutela e agricoltura

Il Comitato della Convenzione di Berna modifica lo status del lupo, passando a “protetto”, per affrontare le sfide agricole in Alto Adige e promuovere una gestione più flessibile della fauna selvatica.
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Il lupo sotto nuova classificazione: Bolzano si appella a un equilibrio tra tutela e agricoltura - Gaeta.it

La recente decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna di modificare lo status di protezione del lupo, passando da “strettamente protetto” a “protetto”, ha sollevato un ampio dibattito in merito alle conseguenze per le zone agricole. L’assessore all’agricoltura della Provincia di Bolzano, Luis Walcher, sostiene che questa scelta rappresenti una risposta necessaria alle sfide quotidiane che l’Alto Adige deve affrontare in relazione alla fauna selvatica. La riforma apre la porta a misure più flessibili che intendono garantire la sicurezza dei territori locali.

Le motivazioni dietro il declassamento

Secondo la Provincia di Bolzano, la nuova classificazione del lupo consente un approccio più bilanciato alla sua gestione. In base alla nota ufficiale, le restrizioni precedenti, che imponevano un divieto assoluto a disturbare, catturare o uccidere il lupo, non sembrano più mantenere la loro efficacia alla luce delle sfide attuali. Walcher ha affermato che questo cambiamento è fondamentale per affrontare in modo proattivo le problematiche legate alla presenza dei lupi, specialmente in territori come l’Alto Adige, dove l’agricoltura e la zootecnia necessitano di tutela e sicurezza.

L’assessore ha sottolineato che l’obiettivo primario è trovare una soluzione che consenta di salvaguardare sia gli interessi degli agricoltori che la presenza del lupo nel suo habitat naturale. Questa posizione riflette un approccio pragmatico che punta a garantire la coesistenza tra la fauna selvatica e le esigenze delle comunità locali. La nuova normativa, con maggiore flessibilità nella gestione dei lupi, promette di alleggerire la pressione sugli agricoltori che si prendono cura dei propri pascoli.

Impatti sulla zootecnia e sull’agricoltura

L’adeguamento normativo apre a nuove possibilità di intervento nell’ambito della zootecnia e della gestione agricola. Secondo Walcher, il declassamento dello status di protezione servirà a implementare misure di prelievo regolamentato, il che significa che si potranno effettuare selezioni mirate di esemplari per garantire la sicurezza degli animali domestici e delle coltivazioni.

L’assessore ha sottolineato che il tema della sicurezza è cruciale e che il nuovo approccio potrà ridurre i costi e le difficoltà per gli agricoltori nei pascoli di montagna. Attraverso un sistema di gestione più chiaro e definito, gli agricoltori potrebbero ottenere un’autonomia maggiore nella protezione dei loro animali dagli attacchi dei lupi. Ciò potrebbe non solo influenzare positivamente la produttività agricola, ma anche incentivare pratiche più responsabili e rispettose nei confronti della biodiversità.

L’appello a un intervento a livello europeo

Walcher ha evidenziato l’importanza di muoversi rapidamente a livello di Unione Europea per adattare le normative, in particolare la Direttiva Habitat. Per garantire una regolamentazione efficace e chiara, è fondamentale che le istituzioni europee rivedano le disposizioni esistenti, permettendo così che le operazioni di gestione della fauna selvatica avvengano in un contesto legale definito e condiviso.

Il futuro dell’interazione tra agricoltura e fauna selvatica dipende, quindi, da queste proposte legislative. La ricerca di un equilibrio tra la tutela del lupo e le esigenze economiche delle comunità, dunque, resta al centro del dibattito, e si richiede una sinergia tra i vari livelli di governo per garantire risultati pragmatici e sostenibili.

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