La vicenda relativa a uno scontrino che ha preso rilievo nelle indagini di cronaca è tornata al centro della discussione con nuove dichiarazioni del legale di Andrea Sempio. Il documento fiscale è stato oggetto di contestazioni su come e quando sia stato consegnato alle forze dell’ordine. Il fatto è emerso nel corso del programma televisivo “Quarto grado” andato in onda il 18 luglio. Qui si è precisato un dettaglio importante che contribuisce a chiarire il ruolo dello scontrino nelle indagini.
Le dichiarazioni di andrea semplice sulla consegna dello scontrino
Andrea Sempio ha ripercorso la sua posizione davanti a “Quarto grado” confermando che dopo il primo interrogatorio è rientrato a casa e solo in un secondo momento è stato ricontattato per consegnare lo scontrino del parcheggio. La versione contrasta con l’ipotesi che lo avesse portato già al momento dell’interrogazione per creare un alibi non richiesto. Da quanto riferito dall’uomo emerge quindi che non abbia cercato di fornire un documento a suo favore in modo spontaneo durante l’interrogatorio.
Questo dettaglio risulta rilevante perché modifica la percezione dell’atteggiamento nei confronti degli inquirenti e dell’indagine stessa. Un scontrino consegnato spontaneamente potrebbe essere letto come un tentativo di influenzare il corso degli accertamenti. Invece la sua consegna successiva dimostra che si è attenuto alla richiesta esplicita delle autorità, evitando di anticipare elementi probatori mai sollevati dal magistrato o dall’apparato investigativo.
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Il commento del legale de rensis sulla gestione del verbale
L’avvocato De Rensis, legale di Andrea Sempio, ha sottolineato che le parole attribuite a Sempio in precedenza derivavano da un ricordo impreciso. Ha osservato come in tutta la sua carriera non abbia riscontrato casi simili in cui un verbale venga chiuso e poi riaperto per aggiungere un elemento come uno scontrino. Un’eventualità del genere, se si fosse verificata, sarebbe stata molto grave dal punto di vista procedurale.
Secondo De Rensis, la presentazione dello scontrino in un momento successivo rispetto al primo interrogatorio non ha confuso o alterato la complessità processuale. Se fossero stati apportati cambiamenti al verbale, questi sarebbero stati documentati con precisione, cosa che invece non è avvenuta. Quindi non ci sarebbero anomalie nei procedimenti compiuti, e la gestione della documentazione si confermerebbe regolare.
Implicazioni per le indagini e la credibilità delle testimonianze
La gestione della prova dello scontrino assume un’importanza significativa nell’andamento dell’inchiesta. L’intervallo temporale tra interrogatorio e presentazione del documento può incidere sulla credibilità di chi lo ha prodotto, ma in questo caso non si ravvisano comportamenti al limite. Il coinvolgimento diretto di Andrea Sempio nelle fasi successive mostra collaborazione e rispetto delle procedure investigative.
Questa ricostruzione contribuisce a evitare fraintendimenti che potrebbero minare l’attenzione verso fatti accertati. Per gli inquirenti l’episodio non ha alterato l’impianto generale delle prove raccolte, ma anzi ha confermato l’attenzione posta sulla correttezza formale attorno agli atti. Qualsiasi altra supposizione circa la manomissione o la presentazione indecorosa di prove resta priva di fondamento, stando a quanto emerso nei nuovi chiarimenti.
Alla luce dei fatti riferiti dal legale e dall’interessato, l’intera questione dello scontrino va vista come un incidente marginale e ben gestito all’interno dell’iter giudiziario. Rimane invece centrale il lavoro degli investigatori volto a verificare in modo completo ogni elemento utile per fare chiarezza sull’inchiesta in corso.