Il governo propone la legge coltivaitalia per rilanciare l’agricoltura italiana con un miliardo di investimenti

Il governo propone la legge coltivaitalia per rilanciare l’agricoltura italiana con un miliardo di investimenti

Il governo Meloni presenta il disegno di legge Coltivaitalia con un miliardo di euro per sostenere l’agricoltura italiana, ma Confeuro evidenzia criticità su visione a lungo termine e supporto ai Centri di Assistenza Agricola.
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Il governo Meloni presenta il disegno di legge "Coltivaitalia" con un miliardo di euro per sostenere l'agricoltura italiana, ma emergono critiche su mancanza di visione a lungo termine e insufficienti risorse per i Centri di Assistenza Agricola. - Gaeta.it

Il governo Meloni ha presentato il disegno di legge “Coltivaitalia”, collegato alla legge di bilancio, con l’obiettivo di rafforzare il settore agricolo italiano. Il testo punta a rendere l’agricoltura più solida, sostenibile, giovane e tecnologica, stanziando circa un miliardo di euro per sostenere le imprese del comparto. La proposta arriva in un momento complesso per i produttori nazionali, schiacciati da tensioni internazionali e da una consistente riduzione dei fondi europei.

Investimenti e tensioni internazionali nel settore agricolo

Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha seguito con attenzione la presentazione del disegno di legge. L’investimento da circa un miliardo di euro viene considerato un segnale positivo e una boccata d’ossigeno per molte piccole e medie imprese agricole italiane. Questi soggetti si trovano ad affrontare una situazione complicata a livello globale, con guerre commerciali e instabilità geopolitica che influenzano i mercati. Al contempo, la riduzione di 80 miliardi alla Politica Agricola Comune, decisa dalla Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen, ha ridotto significativamente il supporto finanziario di riferimento per il settore agroalimentare.

Ruolo degli aiuti governativi

In questo contesto, gli aiuti governativi acquisiscono maggior rilievo, ma non riescono del tutto a compensare le difficoltà esterne. Il contratto propone quindi una risposta economica importante, puntando a facilitare investimenti mirati soprattutto verso le realtà produttive più piccole e meno strutturate, che spesso faticano a reggere la concorrenza internazionale.

Criticità nella proposta di legge coltivaitalia

Nonostante gli aspetti positivi, la prima lettura del testo legislativo mostra alcune criticità. Secondo Andrea Tiso, il provvedimento appare ancora troppo spezzettato e privo di una visione organica di lungo termine. Le strategie previste non sembrano abbastanza incisive per sostenere in modo stabile il settore soprattutto nelle sue componenti più fragili: i piccoli e medi produttori, che costituiscono una parte importante dell’agricoltura italiana.

Manca un piano strutturale capace di accompagnare concretamente le aziende nella crescita e nella modernizzazione, senza limitarsi a interventi spot o temporanei. In particolare, non emergono sufficienti strumenti per promuovere l’innovazione tecnologica e l’inserimento di nuove generazioni nel mondo agricolo, due fattori ritenuti cruciali per il futuro del comparto.

La mancanza di una prospettiva chiara rischia di indebolire l’efficacia delle risorse stanziate e di lasciare scoperti territori e operatori ancora in difficoltà, con problemi non solo finanziari ma anche burocratici e organizzativi.

Dubbi sul ruolo dei centri di assistenza agricola e la semplificazione amministrativa

Un punto che genera preoccupazione riguarda le modifiche previste per i Centri di Assistenza Agricola . La legge mira a semplificare i procedimenti burocratici, affidando ai CAA nuove deleghe e responsabilità. Ma, da quanto emerge, non è previsto un aumento significativo delle risorse umane e degli strumenti a disposizione di questi centri.

I CAA rappresentano un riferimento importante per le aziende agricole in quanto conducono il rapporto con le pubbliche amministrazioni e svolgono funzioni fondamentali sul territorio. Senza un adeguato supporto, rischiano di trovarsi sovraccaricati, con ripercussioni negative sulla loro capacità di assistenza e sulla qualità del servizio offerto.

La situazione può mettere a rischio l’efficacia della semplificazione stessa, trasformandola in un aggravio invece che in un aiuto concreto agli imprenditori agricoli. Per questo motivo, Confeuro sottolinea la necessità di rafforzare questi centri, con personale e strumenti adeguati, per evitare sprechi e inefficienze.

L’impegno di confeuro per un confronto sul testo di legge

Confeuro si è detta pronta a partecipare attivamente al dibattito per migliorare il disegno di legge. La proposta di legge, per rispondere meglio alle esigenze reali delle aziende agricole, dovrebbe nascere da un confronto ampio e trasparente con tutti i soggetti coinvolti sul territorio.

Andrea Tiso ha ribadito la disponibilità dell’organizzazione a proporre modifiche e implementazioni concrete, con l’obiettivo di costruire una normativa capace di tutelare il lavoro dei produttori, soprattutto quelli di dimensioni più contenute. La priorità è garantire un’agricoltura più equa, inclusiva e dotata di strumenti efficaci per affrontare le sfide odierne.

I prossimi mesi saranno cruciali per definire la versione definitiva della legge e per individuare eventuali aggiustamenti che possano davvero sostenere le imprese e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano.

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