Il futuro del vino italiano: stime positive per l’export nel 2024 nonostante le sfide globali

Il futuro del vino italiano: stime positive per l’export nel 2024 nonostante le sfide globali

Le previsioni per il vino italiano nel 2024 indicano un aumento dell’export del 4,5%, superando gli 8 miliardi di euro, nonostante le sfide economiche e l’inflazione che influenzano il mercato nazionale.
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Il futuro del vino italiano: stime positive per l’export nel 2024 nonostante le sfide globali - Gaeta.it

Le previsioni per il vino italiano nel 2024, diffusi da Nomisma Wine Monitor, delineano un quadro piuttosto ottimista per il settore, nonostante le difficoltà legate a tensioni geopolitiche e rallentamenti economici. Secondo le stime, l’export crescerà del 4,5%, oltrepassando la soglia degli 8 miliardi di euro. Queste proiezioni arrivano dopo un 2023 caratterizzato da una flessione nei valori di export e un mercato nazionale segnato dall’inflazione, che ha influenzato il volume delle vendite nei negozi.

L’andamento del mercato nazionale e l’impatto dell’inflazione

Nel 2023, il mercato del vino in Italia ha subito una contrazione, con una diminuzione delle vendite di quasi il 3% nella Grande distribuzione. Questo trend negativo ha avuto ripercussioni anche nei primi nove mesi del 2024, con un calo dell’1,5% difficile da recuperare entro la fine dell’anno. Le vendite di vino si sono contratte in vari segmenti, dai vini fermi ai frizzanti, con un impatto maggiore nel settore e-commerce. Al contrario, gli spumanti continuano a mostrare segni di crescita in tutti i canali, nonostante la pressione economica sugli italiani. I consumatori, infatti, stanno orientando le proprie scelte verso spumanti generici, più accessibili, a discapito delle etichette di qualità superiore.

L’analisi delle vendite suggerisce un panorama contrastante: se da un lato cresce l’interesse per le bollicine economiche, dall’altro sono evidenti i segni che il carovita lascia sulle scelte dei consumatori. Questo cambiamento nei gusti rappresenta un’importante opportunità per il settore di adattarsi e rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Le esportazioni di vino italiano nei mercati globali

L’export del vino italiano è influenzato da molteplici dinamiche geopolitiche e economiche, elementi che spingono le aziende a diversificare ulteriormente i mercati. Secondo il Report di Nomisma sulle importazioni nei dodici mercati principali, che equivale a oltre il 60% degli acquisti globali, il valore complessivo è calato del 2,6% entro il terzo trimestre. Tuttavia, le vendite all’estero sono supportate egregiamente dagli spumanti, in particolare dal Prosecco, che rappresenta il 20% delle vendite di vino italiano.

Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor, sottolinea l’importanza di queste vendite ed evidenzia come il rischio di dazi aggiuntivi per le importazioni negli Stati Uniti possa avere effetti a catena, influenzando anche altri mercati chiave come la Germania. La situazione richiede una strategia reattiva da parte delle aziende vinicole italiane, le quali stanno iniziando a esplorare avamposti commerciali in nuove aree geografiche.

Variazioni nei mercati internazionali

Analizzando la situazione a livello internazionale, si può notare che alcune nazioni mostrano segni di debolezza, come la Germania, la Svizzera e la Francia, dove si registrano flessioni nelle vendite. Tuttavia, in controtendenza, si stanno espandendo i mercati dove si stanno verificando crescite a doppia cifra percentuale, con Paesi come Austria, Irlanda, Brasile, Romania, Croazia e Tailandia in evidenza. Questo fenomeno indica la possibilità di opportunità che le aziende vinicole italiane potrebbero sfruttare, diversificando ulteriormente oltre i mercati tradizionali.

L’interesse per i vini italiani rimane elevato, ma le sfide globali non possono essere sottovalutate. Le aziende sono pertanto chiamate a una vitalità strategica per fronteggiare un contesto sempre più complesso. In un mercato in continua trasformazione, la capacità di adattarsi e rispondere alle esigenze dei consumatori sarà cruciale per capitalizzare le opportunità future.

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