L’appuntamento di Londra, svoltosi il 12 novembre, ha riunito esperti e leader del settore finanziario e religioso per discutere sull’evoluzione degli investimenti coerenti con i principi cristiani. All’evento, intitolato “Mensuram Bonam”, la Rettore dell’Università, Elena Beccalli, ha presentato idee chiave su come creare un sistema integrato per favorire investimenti etici nel contesto globale attuale. Questo incontro si inserisce in una necessità crescente di allineare le pratiche finanziarie con valori umani e spirituali.
La creazione di un ecosistema di investimenti coerenti con la fede
Il concetto di ecosistema è centrale nel discorso di Beccalli. Secondo lei, è fondamentale sviluppare una rete sostenibile per i cosiddetti investimenti coerenti con la fede, che possa promuovere una maggiore consapevolezza e volume di capitali. Nonostante il potenziale significativo di oltre 800 miliardi di euro rappresentato dal “capitale cristiano” in Europa, soltanto una piccola parte di questi fondi è attualmente gestita seguendo principi di investimento etico. La creazione di un ecosistema sia a livello locale che globale è cruciale per aumentare l’efficacia e la praticità di tali investimenti.
Per realizzare tale ecosistema, è necessario innanzitutto definire chiaramente i servizi ecosistemici chiave, come la classificazione dei fondi e il monitoraggio della performance. Beccalli afferma che esiste un divario tra teoria e pratica nelle finanze etiche, e collegare vari attori e stakeholders è fondamentale per rendere tali pratiche sostenibili nel lungo termine. Le discussioni nella conferenza hanno evidenziato l’importanza di stabilire indici di mercato, fondi di investimento alternativi e pratiche di rendicontazione chiare, tutti elementi primari per consolidare un ambiente favorevole agli investimenti etici.
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Paralleli tra ecosistemi naturali e finanziari
Analizzare l’ecosistema finanziario utilizzando come riferimento principi ecologici offre nuove prospettive. Beccalli ha parlato di come il flusso circolare del risparmio, un concetto elaborato da Richard Cantillon, possa contribuire a incanalare risorse verso investimenti produttivi. Inoltre, i cicli naturali, come il ciclo del carbonio e quello dell’acqua, possono servire da metafore per i cicli finanziari. Ogni ciclo richiede servizi ecosistemici specifici per facilitare il movimento delle risorse, ed è quindi necessario sviluppare questa consapevolezza anche nel settore degli investimenti.
Il legame tra biodiversità negli ecosistemi naturali e diversità nel sistema finanziario è un altro punto cruciale. La presenza di diverse istituzioni e approcci, proprio come in un ecosistema sano, può favorire una maggiore resilienza e capacità di adattarsi a sfide economiche. Solidi modelli di diversità possono ampliare le opportunità di crescita, ridurre la volatilità e migliorare stabilità e benessere economico.
L’importanza della biodiversità nel sistema finanziario
La ricerca dimostra che il rafforzamento della biodiversità nel sistema finanziario può portare a risultati migliori. Uno studio contenuto nell’IMF Economic Review conferma come un sistema diversificato e integrato migliori la crescita economica e riduca l’impatto delle crisi sistemiche. Adottare politiche che promuovono la diversità permette non solo di ottimizzare i rendimenti, ma anche di garantire un ambiente più stabile e resistente a futuri colpi di crisi.
Il sostegno alla diversità deve essere visto come un investimento nel futuro del sistema economico e sociale. In questo modo, l’ecosistema di investimenti può florire, creando opportunità non solo per gli investitori, ma per la comunità più ampia, compresi i gruppi storicamente emarginati. Adottare un approccio che valorizzi la biodiversità risponde a un bisogno imperativo di equità e giustizia, rendendola essenziale anche nell’ambito della finanza.
Un’approccio integrale basato sulla Laudato Si’
La visione di Papa Francesco espressa nella Laudato Si’ fornisce una base straordinaria per costruire questo ecosistema di investimenti. L’ecologia integrale, come proposta da Bergoglio, suggerisce di considerare l’interconnessione tra natura, economia e società. Questo concetto non solo espande il campo di applicazione degli investimenti sostenibili, ma incoraggia anche una riflessione più profonda sull’impatto delle decisioni finanziarie.
La fiducia reciproca, la solidarietà e la responsabilità collettiva emergono come temi basilari per il futuro degli investimenti coerenti con la fede. Nella sessione di Londra, Beccalli ha sottolineato la necessità di un dialogo attivo, invitando a costruire alleanze in grado di affrontare le sfide contemporanee, come le disuguaglianze sociali ed economiche, e richiamando l’attenzione sull’urgenza di un’azione coordinata in questo ambito.
Promuovere giustizia sociale ed ecologica
Il tema della giustizia sociale ed ecologica è emerso come cruciale nella conferenza. I partecipanti hanno discusso della necessità di integrare linee di pensiero etico che rispecchiano e trattano le necessità della comunità, in conformità con la visione di un investimento integralmente umano. L’importanza di considerare gli investimenti non solo come strumenti finanziari, ma come strumenti di cambiamento, è emersa con forza.
La conferenza di Londra ha invitato a un approccio strategico e inclusivo per sviluppare ulteriormente l’ecosistema di Mensuram Bonam e gli investimenti coerenti con la fede. Mantenere un focus sull’interconnessione tra reddito e impatti sociali è essenziale per creare un futuro economico più giusto e sostenibile. La comunità di investimento deve abbracciare questo modo di pensare, non solo per raccogliere profitti, ma per contribuire a un futuro che rispetti le predicazioni etiche del cristianesimo.
L’impegno per il rinnovamento e la trasformazione
L’autoanalisi e la volontà di riformare le strutture esistenti sono state sottolineate come passi essenziali per affrontare le sfide future. I partecipanti hanno riconosciuto la necessità di ispirarsi alla sinodalità, un approccio che incoraggia la collaborazione tra diverse fedi e comunità nella ricerca di soluzioni comuni. Rimuovere strutture obsolete permette di rispondere efficacemente a problemi complessi e innovativi.
Il potere del dialogo, sia tra cattolici che tra altre fedi, è diventato una forza motrice per il cambiamento. Le esperienze condivise possono portare a soluzioni più umane e integrali, rimuovendo i confini tradizionali che spesso separano le diverse comunità. Le sessioni di discussione alla conferenza sono state una prova tangibile di questa volontà di trasformazione, suggerendo che il cammino verso un futuro migliore richiede un impegno continuo e collaborativo.
L’importanza del dialogo e dell’ascolto
I risultati della conferenza indicano chiaramente che, per rendere il concetto di ecosistema in finanza una realtà, è fondamentale non solo ascoltare ma anche valorizzare le diverse voci all’interno della società. Riconoscere il valore delle esperienze condivise e delle opinioni di chi solitamente rimane in secondo piano è di vitale importanza. In questo modo, investitori e operatori finanziari possono trarre insegnamenti che vanno oltre le pratiche convenzionali, creando un tessuto sociale più forte e interconnesso.
La strada da seguire richiede un profondo senso di comunità, cooperazione e rispetto reciproco. Il cammino intrapreso nella conferenza rappresenta un passo importante verso il riconoscimento delle prospettive diverse e un invito a tutti gli attori del settore a lavorare insieme verso obiettivi comuni che vanno oltre i meri interessi finanziari.
Ogni passo in avanti rappresenta un invito a riflettere su come ogni decisione di investimento possa avere ripercussioni ben più ampie, e la conferenza di Londra appare come un’ottima piattaforma per consolidare questo concetto all’interno della comunità di investitori.