Il dibattito sul prelievo selettivo dei cervi in Abruzzo ha preso una piega significativa, con la 3/a Commissione Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive che ha scelto di non annullare la delibera della Giunta regionale n. 509. Questa decisione, presa a maggioranza, riflette una linea di azione che continua a suscitare dibattiti accesi tra le diverse parti politiche, ma anche tra i cittadini interessati alle questioni ambientali e faunistiche della regione.
Il dettaglio della votazione e la posizione della maggioranza
Nella seduta recentissima del Consiglio, il voto si è concluso con un netto predominio della maggioranza, che ha espresso un parere contrario con 18 voti contro 12 a favore della revoca. Il consigliere Alessio Monaco, rappresentante di AVS, ha richiesto che il voto fosse registrato per appello nominale, sottolineando l’importanza di avere trasparenza sulle posizioni assunte da ogni singolo commissario. Questo gesto ha reso evidente l’impegno del consigliere nel rappresentare le preoccupazioni delle opposizioni, intenzionate a veder rispettate le generali normative sul benessere animale e sulla conservazione del patrimonio faunistico.
L’atmosfera durante la seduta era vibrante, con gli interventi di diverse figure competenti che hanno illustrato le loro posizioni in merito all’argomento di discussione. Importante la presenza dell’assessore regionale Emanuele Imprudente, il quale ha dato ascolto ai vari punti di vista espressi dagli esperti, creando spazio per un confronto arricchente, seppur dalle posizioni divergenti.
La voce degli esperti e le loro testimonianze
Durante il dibattito, sono stati ascoltati diversi esperti del settore, che hanno avuto il compito di chiarire sia i rischi che le opportunità legate al piano di abbattimento. Stefano Mattioli, biologo di formazione, ha sottolineato come il prelievo selettivo possa contribuire al mantenimento di un equilibrio ecologico, sollevando però interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tali pratiche. Può sembrare un giusto compromesso, ma le preoccupazioni per il benessere degli animali sono state espresse fortemente.
Arianna Fioravanti, responsabile dei rapporti con le istituzioni di OIPA, ed infine Bruno Pietriccione, presidente dell’Associazione Appennino Ecosistema, hanno presentato i loro punti di vista, evidenziando l’importanza di una gestione fauna-ambientale che non metta a repentaglio gli ecosistemi locali. Le loro osservazioni hanno messo in evidenza la necessità di trovare misure alternative che possano consentire anche la preservazione delle specie animali.
Il ruolo del tar abruzzo e le prospettive future
Mercoledì il Tar Abruzzo ha stabilito un precedente importante, autorizzando l’abbattimento di 469 esemplari di cervo, conformemente a quanto disposto dalla delibera n. 509. Il piano prevede che, a partire dal 14 ottobre fino al 15 marzo 2025, il prelievo avvenga esclusivamente in due Comprensori regionali, specificamente quelli degli ATC di Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano. È stato chiarito, inoltre, che i prelievi non dovranno avvenire nelle aree protette e nei territori ad esse contigui.
La decisione del Tar di rigettare la richiesta di sospensione da parte delle associazioni ha suscitato reazioni miste, con alcuni che lodano la scelta del Tribunale per la sua attenzione verso il delicato equilibrio tra fauna e attività umane, mentre altri temono per l’integrità del patrimonio naturalistico della regione. Questi sviluppi pongono interrogativi su come la gestione della fauna selvatica potrà evolversi nei prossimi mesi, evidenziando la necessità di un dialogo continuo tra le istituzioni, gli esperti e i cittadini interessati.