il caso di stefano nazzi torna su rai3 con la seconda puntata dedicata al delitto di cogne

il caso di stefano nazzi torna su rai3 con la seconda puntata dedicata al delitto di cogne

Il programma “Il caso di Stefano Nazzi” su Rai3 approfondisce il delitto di Cogne, analizzando indagini, media e testimonianze con esperti come Luciano Garofano e Isabella Merzagora.
Il Caso Di Stefano Nazzi Torna Il Caso Di Stefano Nazzi Torna
“Il caso di Stefano Nazzi” su Rai3 approfondisce il delitto di Cogne, analizzando sia gli aspetti giudiziari sia l’impatto mediatico del caso con esperti e testimoni. - Gaeta.it

Dopo l’esordio della prima puntata, il programma “Il caso di Stefano Nazzi” riprende su Rai3 con un nuovo episodio incentrato su uno dei fatti di cronaca nera italiana più noti e controversi. La trasmissione si propone di raccontare i dettagli giudiziari e mediatici di vicende che hanno segnato l’opinione pubblica. Questa settimana la scena è tutta per il delitto di Cogne, un caso che ha diviso l’Italia e ancora oggi suscita interesse e dibattito.

Il delitto di cogne al centro della puntata di stasera

La seconda puntata si dedica al delitto di Cogne, avvenuto il 30 gennaio 2002 nella Valle d’Aosta. Samuele Lorenzi, un bambino di soli tre anni, viene trovato morto in casa, lasciando dietro di sé un caso che ha acceso molte discussioni. Alla tragedia partecipa un elemento chiave: Annamaria Franzoni, madre di Samuele, unica presente in casa al momento della morte del figlio. L’indagine prende subito una direzione decisa verso di lei come sospettata, ma sono soprattutto i media a trasformare questa vicenda in un caso nazionale.

Ospiti e approfondimenti della puntata su rai3

Durante la trasmissione, Stefano Nazzi ospita figure di rilievo che hanno studiato il caso o partecipato direttamente alle indagini. Presenti il generale Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma, e la criminologa Isabella Merzagora, che forniscono un’analisi dettagliata delle evidenze investigative. Il giornalista investigativo Fabio Sanvitale e la criminologa e psicologa Flaminia Bolzan commentano il profilo mediatico e psicologico legato a questa vicenda.

Gli interventi degli ospiti si alternano per offrire un quadro articolato della vicenda, ricostruendo puntualmente il contesto giudiziario e il ruolo che il racconto pubblico ha avuto nel protrarre il clamore intorno al delitto. Le testimonianze mirano a mettere in luce le contraddizioni del caso e a spiegare come certe narrazioni possano creare una percezione distorta della realtà.

Il secondo appuntamento con il caso di stefano nazzi su rai3

Mercoledì 23 luglio 2025, a partire dalle 21:20, Rai3 trasmette la seconda puntata de “Il caso di Stefano Nazzi”. Il programma, prodotto da Ballandi per Rai Cultura, affronta questioni di cronaca nera italiana rievocando eventi giudiziari che hanno avuto forte eco nazionale. Il format si compone di quattro puntate e propone un’analisi approfondita non solo degli aspetti processuali ma anche del ruolo dei media nella formazione dell’opinione pubblica. Stefano Nazzi, giornalista esperto di cronaca, accompagna il pubblico tra fatti, testimonianze e commenti, evidenziando come la narrazione mediatica abbia influenzato la percezione dei casi trattati.

L’attenzione si concentra sulle vicende che hanno lasciato il segno nella memoria collettiva e popolare. Il racconto punta anche a smontare o chiarire alcuni meccanismi di spettacolarizzazione e polarizzazione che si sono instaurati attorno agli eventi di cronaca nera italiani.

Dettagli di produzione e format del programma

“Il caso di Stefano Nazzi” nasce da un progetto curato da Rai Cultura, scritto da Stefano Nazzi insieme a Marco Pisoni. La regia è affidata ad Alessandro Tresa. La produzione esecutiva è di Ballandi con la delegata Rai Luisa Pistacchio. Lo stile del programma mixa elementi di cronaca giudiziaria e riflessione sul ruolo dei media nel racconto di vicende dolorose e divisive.

Il programma si struttura come un’indagine giornalistica che rivisita eventi chiave della cronaca nera, intrecciando fatti appurati e la loro rappresentazione pubblica. Qui i telespettatori trovano approfondimenti e testimonianze che aiutano a capire non solo come si svolsero i procedimenti giudiziari, ma anche come la comunicazione abbia condizionato l’immaginario collettivo. Questo approccio mantiene viva una discussione attenta su punti fondamentali della giustizia e della responsabilità mediatica.

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