Il Carnevale di Domodossola, uno dei festeggiamenti più antichi d’Italia, attira ogni anno visitatori da tutto il territorio nazionale e oltre, rendendolo un evento imperdibile. La sua celebrazione coinvolge decine di gruppi folkloristici e si distingue per la sua ricca tradizione gastronomica. In questo contesto, sono in programma anche altre celebrazioni carnascialesche, come quelle a Cannobio e nella Valle Anzasca, che valorizzano ulteriormente la cultura locale attraverso eventi unici e storici. Vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta nel 2025.
Carnevale di Domodossola: tradizione e festività
Il Carnevale di Domodossola è un’incredibile manifestazione che dura dieci giorni, a partire dal sabato prima della festività. Questa celebrazione è organizzata dal Comitato Pulenta e Sciriuii, un’associazione fondata nel 1870 composta da soci e volontari. L’apertura dei festeggiamenti avviene in modo solenne quando il Sindaco consegna le chiavi della città a Togn e Cia, i due protagonisti di una leggenda locale che richiama alla mente il famoso romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
Il momento culminante della festa si tiene la domenica del Carnevale, quando viene preparato il piatto tipico “Pulenta e Sciriuii” , cucinato dai Pulentat nei tradizionali paioli in rame. Il primo assaggio spetta sempre alla Contessa di Mattarella, che con il suo giudizio determina se il piatto sia all’altezza. Solo con la sua approvazione, la pulenta potrà essere servita ai partecipanti, che si radunano in Piazza Mercato per gustare la prelibatezza locale.
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Nel pomeriggio, il Carnevale si anima con una grande sfilata che percorre le vie del centro domenese. Qui, una moltitudine di carri, gruppi folkloristici, bande provenienti dalla Svizzera e sbandieratori colorano il paesaggio urbano. La festa culmina nel tradizionale matrimonio di Togn e Cia, immerso in un’atmosfera festosa, con membri del Comitato vestiti in costumi seicenteschi. Questo evento non è solo una manifestazione folkloristica, ma un vero e proprio atto di celebrazione della comunità e delle sue tradizioni. Gli eventi continuano fino al Martedì Grasso con un ballo dedicato ai bambini, rendendo il Carnevale di Domodossola un’esperienza gioiosa e coinvolgente per tutte le età.
Carnevale di Cannobio: l’ultimo carnevale ambrosiano
Spostandosi verso Cannobio, a pochi passi dal confine con la Svizzera, troviamo un altro evento tradizionale: il Carnevale di Cannobio. Questo festeggiamento rappresenta una caratteristica singolare, essendo l’ultimo Carnevale del territorio italiano a seguire il calendario ambrosiano. La scelta di mantenere vive le tradizioni storiche di questa zona è stata una nota distintiva per i cannobini, che festeggiano dopo gli altri comuni italiani.
La storia del Carnevale a Cannobio affonda le radici in un passato ricco di tradizioni. In origine, i paesi dell’Alto Verbano si attenevano al rito ambrosiano, resistenza che si è protratta anche quando le parrocchie della zona sono passate dalla diocesi di Milano a quella di Novara. Nonostante le disposizioni del vescovo che chiedevano un allineamento al rito romano, Cannobio si è opposto con determinazione, esprimendo la propria identità culturale. Fu nel 1990, con il Sinodo diocesano, che si ripristinò ufficialmente il rito ambrosiano.
Il Carnevale di Cannobio, programmato dal 6 al 9 marzo, è imperniato sulle celebrazioni legate a Re Busecon e Regina Marianin, due figure simboliche scelte annualmente dal Comitato del Carnevale. Durante queste giornate, sono previsti eventi di rappresentanza tra Italia e Svizzera e incontri con “sovrani” provenienti da altre località. Il Re Busecon, il cui nome rimanda alla “busecca”, riflette la forte tradizione culinaria locale, promettendo eventi ricchi di sapore e convivialità.
Carnevale in Valle Anzasca: festa e gastronomia
In Valle Anzasca, i festeggiamenti continuano con una serie di eventi che si intrecciano con le tradizioni gastronomiche locali. A partire dall’8 febbraio, che segna l’inizio delle celebrazioni, si svolgeranno vari eventi nelle frazioni di Macugnaga. Uno dei primi eventi avrà luogo ad Anzino, dove si celebreranno una serata di chiacchiere, tombola e cena.
La festa prosegue il sabato seguente a Bannio Anzino, dove i partecipanti potranno degustare una raclette tradizionale. Il 22 febbraio, a Pontegrande, si potrà assaporare polenta, salamini e gorgonzola, una combinazione di piatti tipici della cucina locale. Proseguendo il 27 febbraio a Borca, il menù prevede risotto, bollito misto e frittelle di mele dedicate ai bambini.
L’epilogo dei festeggiamenti in Valle Anzasca avverrà l’8 marzo, tra Staffa e Pecetto, dove si svolgeranno animazioni sulle seggiovie di Pecetto seguite da un pranzo collettivo in Piazza Staffa a base di polenta, stinco e formaggi tipici. La festa continua nel pomeriggio con musica e intrattenimento, segnando una celebrazione che unisce la comunità nel segno della tradizione e della gastronomia.
Questi eventi non solo permettono di riscoprire la cultura e le tradizioni locali, ma rappresentano anche un’opportunità per attrarre turisti e appassionati di carnevale da ogni dove, confermando l’importanza del Carnevale nella storia e nella vita della Valle Anzasca e delle sue frazioni.