Il cardinale cristobal lopez romero al conclave 2025 tra dialogo interreligioso e sfide migratorie

Il cardinale cristobal lopez romero al conclave 2025 tra dialogo interreligioso e sfide migratorie

Cristobal Lopez Romero, cardinale e arcivescovo di Rabat, si distingue per il dialogo tra cristianesimo e islam, l’impegno verso i migranti e il sostegno al sinodo sulla sinodalità nella Chiesa cattolica.
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Cristobal Lopez Romero, cardinale e arcivescovo di Rabat, è noto per il suo impegno nel dialogo tra cristianesimo e islam e per l’attenzione alle sfide della migrazione, portando un contributo chiave alla Chiesa nel contesto internazionale. - Gaeta.it

Cristobal Lopez Romero, uno dei cardinali chiamati a votare nel conclave del 2025, emerge per il suo impegno verso il dialogo tra cristianesimo e islam e l’attenzione ai migranti. Originario della Spagna e appartenente alla congregazione salesiana, ha ricoperto il ruolo di arcivescovo di Rabat in Marocco, un paese a maggioranza musulmana. La sua storia sacerdotale e il suo percorso internazionale indicano un profilo dedicato a superare divisioni culturali e religiose, oltre che a sostenere chi attraversa difficoltà legate alla migrazione.

La formazione salesiana e gli inizi nel ministero

Nato il 19 maggio 1952 a Vélez-Rubio, Spagna, Lopez Romero ha scelto presto la vita sacerdotale entrando nei salesiani da ragazzo. A soli 16 anni emette i primi voti e a 22 quelli solenni. La sua formazione teologica avviene nelle città di Girona e Barcellona. Ordinato sacerdote nel 1979, trascorre i primi anni impegnandosi con comunità marginali di Barcellona, facendo esperienza diretta di realtà povere e spesso trascurate.

Il lavoro in Spagna apre la strada a un’esperienza che diventerà centrale nella sua biografia: il trasferimento in America Latina. Nel 1984 si sposta in Paraguay, dove rimane quasi vent’anni occupandosi soprattutto di pastorale giovanile, ma anche di vari incarichi amministrativi nella congregazione salesiana. Qui si confronta quotidianamente con un contesto segnato da disuguaglianze e bisogni sociali forti, aspetti che influenzeranno il suo modo di intendere il sacerdozio e l’impegno sociale.

Una carriera segnata da missioni internazionali

Dopo il lungo periodo in Paraguay, nel 2003 Lopez Romero arriva in Marocco con un compito preciso: dirigere un centro per la formazione professionale a Kénitra. Tra il 2003 e il 2011 consolida un legame con la società marocchina, focalizzandosi sul dialogo interreligioso e l’aiuto concreto alle popolazioni locali, incluse quelle migranti. Questo paese, a netta maggioranza musulmana, offre uno scenario complesso per un leader cattolico, ma anche un’opportunità per costruire relazioni nuove e meno conflittuali.

Dalla fine del suo incarico in Marocco si sposta in Bolivia, dove svolge il ruolo di superiore provinciale salesiano fino al 2014. Raggiunge poi la Spagna per guidare la provincia salesiana María Auxiliadora fino al 2017. Oltre alla gestione degli enti, dirige la pastorale educativa, tessendo reti tra scuole e comunità religiose in varie realtà latinoamericane ed europee. Il pontificato di papa Francesco lo porta a un incarico più alto: nel 2017 viene nominato arcivescovo di Rabat e due anni dopo cardinale. Questo passaggio conferma la sua posizione di rilievo nella Chiesa per affrontare questioni difficili come la relazione con i musulmani e l’inclusione dei migranti.

Il dialogo tra cristiani e musulmani in marocco

La convivenza tra religioni diverse è uno dei temi che Cristobal Lopez Romero ha affrontato più volte. La sua esperienza di arcivescovo in Marocco gli ha permesso di misurarsi con una realtà segnata da forti differenze culturali e confessionali. Il cardinale riconosce un’apertura significativa dal papa Francesco: “Francesco ha fatto del dialogo interreligioso una linea prioritaria, malgrado non manchino opposizioni interne.”

Nel marzo 2019 Lopez Romero ha accolto papa Francesco in Marocco in occasione di una visita storica, legata all’ottavo centenario dell’incontro tra san Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil. Questo evento ha segnato una tappa simbolica nel cammino di dialogo tra cristianesimo e islam. Da allora il cardinale ha lanciato iniziative per proseguire questo percorso, insieme all’avvio di un sinodo diocesano mirato a rafforzare la comunità cattolica di Rabat, invitata a svolgere un ruolo di “incontro e dialogo” nella società.

La migrazione vista come fenomeno complesso da affrontare

Per Lopez Romero la migrazione non rappresenta semplicemente una questione di gestione o sicurezza, ma deriva da cause profonde. Tra queste figurano la povertà, i conflitti armati, le carestie, i cambiamenti climatici e le disuguaglianze economiche globali. Tali fattori spingono milioni di persone a spostarsi in cerca di condizioni di vita migliori o più sicure.

In questo senso il cardinale suggerisce di inquadrare la migrazione come un fenomeno da comprendere e affrontare a livello mondiale. Ha avanzato l’idea di convocare un sinodo specifico sulla migrazione per permettere alla Chiesa cattolica di riflettere in modo unitario e approfondito su questa sfida. Le sue parole indicano la necessità di un impegno da parte della comunità ecclesiale nel trovare risposte concrete a bisogni reali, senza ridurre la questione a un semplice problema politico o sociale.

La posizione sul sinodo e l’impegno ecclesiale

Lopez Romero è un sostenitore convinto del sinodo sulla sinodalità, concepito come momento di coinvolgimento di tutta la Chiesa nei processi decisionali. Ha spiegato che il sinodo non deve essere interpretato come una mera democratizzazione, ma come un cammino di responsabilità condivisa, che impone a tutti di appoggiare le decisioni prese insieme.

Questa posizione forte ha scatenato qualche critica, ma il cardinale non ha esitato a sottolineare che “l’adesione a quanto deciso non è solo una questione di opinione personale, bensì un obbligo morale per chi fa parte della comunità.” Il suo impegno riflette una visione della Chiesa che deve agire unita, specie di fronte alle sfide attuali come il dialogo interreligioso e le migrazioni.

Cristobal Lopez Romero resta una figura chiave nel contesto ecclesiale contemporaneo, grazie alla sua esperienza sul campo e alla capacità di affrontare temi caldi con chiarezza. La sua presenza al conclave 2025 potrebbe incidere sui futuri orientamenti della Chiesa.

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