Il cammino tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene: quattro tappe tra storia e natura

Il cammino tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene: quattro tappe tra storia e natura

Un itinerario di oltre 50 km tra Conegliano e Valdobbiadene che unisce storia, arte religiosa, paesaggi naturali e borghi, attraversando luoghi legati alla Grande Guerra e alla tradizione veneta.
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Un itinerario di oltre 50 km tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene, che unisce storia, arte sacra, natura e borghi, raccontando la Grande Guerra e la tradizione culturale veneta in quattro tappe. - Gaeta.it

Il percorso tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene offre un itinerario di oltre 50 km suddiviso in quattro tappe. Il tragitto attraversa luoghi ricchi di testimonianze storiche, paesaggi naturali e piccoli borghi. Questo cammino segue sentieri che raccontano la Grande Guerra, la storia religiosa locale e i paesaggi vinicoli tipici del Veneto. Ogni tappa presenta punti di interesse specifici, monumenti e attrazioni culturali lungo il percorso.

prima tappa: da Vidor Municipio a Col San Martino tra storia e sacro

La prima tappa, lunga 11,7 km, prende il via da Vidor Municipio e si conclude a Col San Martino. Il cammino si snoda attraverso aree ricche di memoria storica e luoghi di culto. Si incontra il Monumento Ossario, eretto in ricordo dei caduti, simbolo del sacrificio legato alla Grande Guerra. Poco oltre, il santuario della Madonna delle Grazie accoglie i pellegrini e i visitatori con la sua atmosfera raccolta. Durante il percorso si attraversa anche Col Moliana, dove sono ancora visibili trincee della Prima Guerra Mondiale, che raccontano la dura realtà del conflitto. Il sentiero si sviluppa tra boschi e colline, offrendo scorci sul paesaggio circostante. Questo primo tratto combina elementi storici con ambienti naturali ancora intatti, creando un’esperienza immersiva che richiama il passato e invita alla contemplazione.

Monumenti e paesaggi

Il percorso regala una combinazione di storia e natura che permette di comprendere il valore del territorio in chiave storica e spirituale.

seconda tappa: da Col San Martino all’Abbazia di Follina attraverso borghi e santuari

La seconda tappa copre 15,4 km da Col San Martino fino all’Abbazia di Follina. Il cammino passa accanto alla Chiesa di San Vigilio, emblema di Col San Martino, nota per essere uno dei simboli visivi delle colline venete. Il borgo di Collagù si trova lungo il percorso e si distingue per il santuario che custodisce le spoglie di Sant’Emilio Martire e Santa Florida, figure importanti per la tradizione religiosa locale. L’Abbazia di Follina, meta finale di questa tappa, rappresenta uno dei luoghi più significativi del territorio. Fondata nel XII secolo, custodisce elementi architettonici e artistici di valore e conserva l’importanza religiosa e culturale. Il paesaggio rurale accompagna i camminatori, con vigneti e boschetti che formano la cornice verde intorno al percorso. Le tappe di questo tratto sono pensate per chi ama combinare natura, arte sacra e storia.

Elementi religiosi e natura

Si percepisce un forte legame tra fede, tradizione e ambientazione naturale che caratterizza questa parte del cammino.

terza tappa: dall’Abbazia di Follina a Tarzo tra arte religiosa e antichi borghi

La terza tappa si sviluppa in 14,3 km e collega l’Abbazia di Follina con Tarzo, più precisamente piazza IV Novembre. In questa parte si incontrano diversi punti di interesse di natura religiosa e storica. La chiesa di Santa Lucia, prima tra le tappe, offre dettagli artistici da osservare. L’antica chiesa di Arfanta spicca per la presenza della pala firmata da Francesco da Milano, un’opera che richiama la tradizione artistica locale. Poco distante si trova Casa Marinotti, dimora che ricorda il fondatore di Torviscosa e l’ideatore della produzione della seta artificiale nel territorio. Il borgo Reseretta e Rive di San Pietro accompagnano la camminata, piccoli centri che conservano l’identità veneta. L’antica chiesa campestre di San Pietro conclude il passaggio culturale prima di arrivare a Tarzo, dove la piazza IV Novembre rappresenta un punto di aggregazione per la comunità e i visitatori.

quarta tappa: da Tarzo a Vittorio Veneto con variante verso Serravalle tra natura e storia

L’ultima tappa percorre 9,6 km da piazza IV Novembre a Tarzo fino a piazza del Popolo a Vittorio Veneto. Lungo il cammino si trova il museo dei bonsai, una collezione che accompagna i visitatori nel borgo. Monte Baldo, con i suoi 597 metri, si conferma la collina più alta del viaggio e da qui si apre il panorama sulle colline circostanti. Si attraversano i ruderi del castello di Montesel, risalente al XIV secolo, testimonianza di epoche passate. Serravalle, quartiere storico di Vittorio Veneto, conclude il percorso contribuendo a un’immersione tra antico e moderno. Una variante di 9,1 km parte da Tarzo, ma questa volta da via Filippi, e arriva in piazza Flaminio a Serravalle. Lungo questo tratto alternativa si osservano la via dei Murales, con le sue opere artistiche a cielo aperto, e i borghi antichi dei Con e di Serravalle. Entrambe le varianti offrono una visione completa della storia e della cultura di quest’area ricca di eventi e tradizioni.

Suggestioni artistiche e storiche

“Il cammino tra natura e arte che si intrecciano con le vicende storiche della zona” rappresenta il filo conduttore di questa tappa finale.

Questo itinerario mette insieme testimonianze storiche, luoghi di culto, arte e ambienti naturali, trasformando ogni tappa in un racconto capace di entrare nel cuore delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.

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