Il settore agroalimentare si trova a un bivio cruciale: l’attuale modello di consumo deve essere ripensato per affrontare le sfide contemporanee legate alla sostenibilità. Durante l’edizione 2024 dello Human&Green Retail Forum, che si è svolto al Palazzo Reale di Milano, Stanislao Fabbrino, presidente e AD di Fruttagel, ha delineato la necessità di intraprendere un percorso verso un approccio rigenerativo e circolare, che riveda non solo il modo in cui consumiamo, ma anche il valore attribuito ai prodotti alimentari.
Il nuovo paradigma del consumo sostenibile
Stanislao Fabbrino ha sottolineato l’importanza di un cambiamento radicale nel modello di consumo attuale, caratterizzato da un’eccessiva enfasi sul prezzo basso e dalla consequente generazione di sprechi. Il presidente di Fruttagel ha evidenziato come questo “primo tempo” di sostenibilità, facilmente riconducibile alla mera efficienza economica, stia per lasciare il posto a un “secondo tempo”. Quest’ultimo richiede un approccio più sofisticato, dove il bilanciamento tra profitto e scopo diventa fondamentale. Sostituendo la logica tradizionale con una visione che valorizzi anche aspetti etici e ambientali, si può realmente invertire la tendenza verso la degradazione del pianeta.
Fabbrino ha messo in luce che il modello rigenerativo e circolare è chiaramente più complesso e presenta una serie di sfide. L’interesse economico, spesso radicato nel profitto immediato, si scontra con la necessità di investire in pratiche più sostenibili che, sebbene possano comportare un maggior costo iniziale, risultano essenziali per garantire un futuro sostenibile. Per questo motivo, è imperativo reintegrare nella valutazione dei prodotti alimentari elementi di valore che trascendano la semplice affermazione di prezzo.
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Il ruolo della distribuzione e l’importanza del valore
Nell’ambito della grande distribuzione, Fabbrino ha riconosciuto il contributo significativo che questi attori hanno fornito nel promuovere la sostenibilità, ma ha anche messo in guardia contro una visione ristretta che considera il valore degli alimenti esclusivamente in termini economici. La sfida consiste nel ripensare il valore percepito della produzione agroalimentare, restaurando l’importanza di pratiche sostenibili e di qualità nell’organizzazione delle catene distributive.
Superare la logica del prezzo richiede un cambiamento culturale sia da parte dei produttori che dei consumatori. Le aziende devono essere in grado di comunicare valori aggiuntivi legati alla sostenibilità, rispondendo a una crescente domanda di consapevolezza da parte dei consumatori. Creare un legame tra il prezzo e il valore etico e qualitativo permette ai clienti di effettuare scelte più informate e attente.
L’equilibrio come concetto chiave per il futuro
Fabbrino ha definito la parola chiave per il “secondo tempo” della sostenibilità come “equilibrio”. Questo termine racchiude l’essenza della sfida: trovare un punto di coesistenza tra profitto e responsabilità sociale. La capacità di attuare tale equilibrio non solo è cruciale per la sopravvivenza delle aziende nel mercato moderno, ma anche per garantire un futuro più sostenibile per il settore agroalimentare e per il pianeta in generale.
Questo approccio richiede innovazione, collaborazione e un impegno a lungo termine per ristrutturare i modelli di business. È un compito arduo, ma sicuramente necessario per affrontare le problematiche che il settore sta vivendo attualmente. Con iniziative che promuovono la formazione e la sensibilizzazione all’interno delle nuove generazioni di consumatori, è possibile costruire un futuro in cui sostenibilità e redditività non siano in conflitto, ma piuttosto le due facce della stessa medaglia.