Il bonus genitori separati: una promessa mai mantenuta dopo quasi quattro anni di attesa

Il bonus genitori separati: una promessa mai mantenuta dopo quasi quattro anni di attesa

Il bonus per i genitori separati, promesso nel 2021, è bloccato da ritardi burocratici e requisiti complessi, lasciando molti in difficoltà economica in attesa di un aiuto necessario.
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Il bonus genitori separati: una promessa mai mantenuta dopo quasi quattro anni di attesa - Gaeta.it

Nel cuore della pandemia, nel maggio del 2021, è emersa l’idea di un aiuto economico per i genitori separati che si trovano in difficoltà. Da allora, però, nonostante le aspettative generate, la realizzazione del bonus per alleviare il carico degli assegni di mantenimento è stata costellata di ritardi e problemi burocratici. Oggi, ci si chiede se e quando i genitori in difficoltà potranno finalmente ricevere il sostegno di cui hanno bisogno.

La genesi del bonus genitori separati

L’idea di fornire un aiuto economico ai genitori separati è stata promossa in particolare dalla Lega, con il leader Matteo Salvini a rivendicarne la paternità. La prima formulazione della norma risale al decreto Sostegni, varato per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia. Eppure, il testo presentato era così mal redatto che si rivelò inapplicabile. I tecnici si trovarono di fronte a un problema di discriminazione: il bonus era riservato a genitori separati o divorziati, ignorando completamente le coppie di fatto, creando di fatto una disparità fondamentale.

L’imprecisione del testo non si fermava qui. Riguardo ai requisiti per l’erogazione, le specifiche finanziarie erano così vaghe da rischiare di allargare esageratamente il numero di potenziali beneficiari. Di fronte a queste problematiche, il contenuto è stato rivisto e ricompreso in un decreto fiscale collegato alla manovra economica. Anche dopo questo passaggio però, si rivelò necessaria l’emanazione di un decreto attuativo, la cui pubblicazione ha richiesto un tempo sorprendentemente lungo.

I requisiti per l’accesso al bonus

La normativa, finalmente riformulata, prevede che il sostegno possa essere richiesto dai genitori in difficoltà economiche, quelli che devono provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori o maggiorenni con disabilità grave. Tuttavia, le complicazioni non sono finite. Si è infatti dovuto stabilire se i richiedenti rispettassero i requisiti di reddito stabiliti dalla legge. Un confronto intenso è iniziato tra il dipartimento della Famiglia della presidenza del Consiglio e l’INPS, l’ente che dovrà gestire i pagamenti.

Attualmente, dopo una serie di controlli, sembra che si possa finalmente intravedere la possibilità di distribuire i fondi. Tuttavia, potrebbero volerci ancora alcuni mesi prima che il supporto arrivi realmente ai genitori che ne hanno diritto. Il testo della norma chiarisce che il contributo è destinato a quei genitori che dimostrano un vero stato di bisogno, precisando che il reddito del richiedente deve essere inferiore o pari a 8.174 euro. Inoltre, si richiede che chi deve pagare alimenti abbia ridotto o sospeso l’attività lavorativa durante il periodo di emergenza.

Gli altri bonus dimenticati

Il caso del bonus genitori separati non è un’eccezione, ma un sintomo di un più ampio problema di mancati strumenti di sostegno per i cittadini in difficoltà. Un altro esempio è il bonus per gli studenti, progettato per garantire l’accesso gratuito ai musei per un mese, un’iniziativa introdotta nel decreto Rilancio dell’estate 2020. Anche in questo caso, la misura non è mai stata attuata a causa di formulazioni poco chiare e costose da gestire.

In un contesto dove la crisi economica ha colpito duramente le famiglie italiane, l’esito di queste promesse è emblematico di una latenza amministrativa che ha lasciato molti in balia delle proprie difficoltà. I genitori separati si trovano ora in attesa di un aiuto che doveva essere un supporto immediato, ma che si è tramutato in un lungo percorso burocratico, rendendo la loro situazione ancora più critica nella quotidianità.

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