La discussione sui musei del futuro si fa sempre più attuale e interessante. Ico Migliore e Mara Servetto, noti designer milanesi e co-fondatori dello studio Migliore+Servetto, offrono una chiave di lettura originale nel loro libro “Museum Seed. The Futurability of Cultural Places“. Pubblicato da Electa con il contributo dell’Istituto di Cultura Italiana a Seoul, il volume presenta un’analisi approfondita su come i musei potrebbero evolversi per rimanere pertinenti in un contesto sempre più digitalizzato e interattivo.
Il libro e il suo messaggio innovativo
“Museum Seed” non è solo una raccolta di belle immagini, ma un manifesto programmatico che contiene gli interventi di quindici esperti internazionali, tra cui direttori di musei, critici e architetti. La diversità degli autori, che spazia da figure come Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera, a Chun Eui Young, presidente del Korean Institute of Architects, fino allo stilista Seok Yong Bae, arricchisce il dibattito sulle pratiche museali. L’opera è divisa in otto punti chiave che discutono su argomenti come l’importanza della narrazione multi livello, l’integrazione della tecnologia e il rapporto con il territorio circostante.
Migliore e Servetto, con una carriera caratterizzata da progetti significativi, si concentrano su musei diversi: dall’Egizio di Torino allo Chopin Museum di Varsavia, fino a progetti innovativi come il Blue Line Park di Busan e le recenti librerie Electa nel Parco archeologico del Colosseo. Questi esempi mostrano un approccio che va oltre la semplice conservazione, mirando a creare spazi che coinvolgano e interagiscano attivamente con la comunità.
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La differenza tra museo e attrazione
Secondo Servetto, esistono due categorie di musei: il “museo chiodo-parete” e il “museo-lunapark“. Il primo è un luogo dedicato alla conservazione del patrimonio culturale, mentre il secondo tende a privilegiare il divertimento piuttosto che il contenuto educativo. Questa distinzione pone l’accento sulla necessità di bilanciare l’esperienza offerta dai musei, affinché non si perda di vista l’importanza della narrazione storica e artistica.
Servetto sottolinea che la visita a un museo dovrebbe essere emozionante, quasi come andare a teatro. È fondamentale che i musei non siano solo dei luoghi di esposizione, ma che riescano a inserirsi nel tessuto urbano e sociale delle comunità locali. Questa apertura è indispensabile per attrarre visitatori di varie età e background culturale. La concezione di museo come “luogo di guarigione” e come “garante dell’innovazione” è pure un aspetto trattato nel libro.
L’impatto della tecnologia e la nuova generazione
L’importanza della tecnologia nell’esperienza museale è un altro tema centrale di “Museum Seed“. Servetto evidenzia che l’80% dei visitatori sotto i 35 anni preferisce musei interattivi, dove possono utilizzare tecnologie integrate per approfondire la loro conoscenza. Molti di questi giovani visitatori esaminano i canali social e i siti web dei musei prima di recarvisi.
Tuttavia, l’uso della tecnologia non deve essere fine a se stesso. Deve essere orientato a creare un’esperienza trasformativa che possa portare i visitatori a interagire con l’arte e con gli altri, generando un impatto positivo sulle loro scelte future. Ad esempio, un’esperienza al Museo di Chopin potrebbe stimolare l’interesse per un concerto dal vivo.
Il futuro dei musei: un ruolo fondamentale nella comunità
Mara Servetto conclude affermando che il museo non solo sopravvivrà, ma avrà un ruolo centrale nella comunità. Ci si attende che questi spazi si trasformino in luoghi di incontro e ricerca simili a quelli dell’antichità, dove si potrà approfondire la propria conoscenza e socializzare. Questi luoghi dovranno essere un ponte verso una nuova comprensione del patrimonio culturale, capace di attrarre e coinvolgere le diverse generazioni.
La riflessione di Migliore e Servetto rappresenta così un’opportunità per ripensare gli spazi culturali, spingendo verso un dialogo costante tra passato e presente, tra conservazione e innovazione.