I capoluoghi dell’est lombardia spingono per più poteri e risorse alle polizie locali: focus su street tutor e nuove norme

I capoluoghi dell’est lombardia spingono per più poteri e risorse alle polizie locali: focus su street tutor e nuove norme

Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo chiedono alla Regione Lombardia più risorse e aggiornamenti normativi per le polizie locali, con focus su accesso ai sistemi di indagine e introduzione dello street tutor.
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Le città di Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo chiedono alla Regione Lombardia maggiori risorse, accesso diretto ai sistemi di indagine e un aggiornamento normativo per rafforzare le polizie locali, includendo la sperimentazione della figura dello street tutor per migliorare la sicurezza urbana. - Gaeta.it

Le città di mantova, cremona, brescia e bergamo hanno chiesto alla regione lombardia un sostegno più concreto per le polizie locali. Tra le richieste principali, l’accesso diretto ai sistemi di indagine per l’identificazione delle persone fermate durante i controlli e un aggiornamento alle regole sull’uso degli strumenti di autotutela da parte degli agenti. Questi temi saranno al centro del tavolo di coordinamento delle polizie locali previsto a settembre.

Richieste principali dai quattro capoluoghi dell’est lombardia

Gli assessori alla sicurezza di mantova, cremona, brescia e bergamo hanno elaborato una serie di interventi per rafforzare la presenza e l’efficacia delle polizie locali. Hanno chiesto dapprima un accesso diretto al sistema interforze di indagine, fondamentale per identificare velocemente chiunque venga fermato durante i controlli sul territorio. Questa novità permetterebbe di ridurre i tempi burocratici e migliorare la tempestività nell’azione.

Un punto centrale riguarda anche l’aggiornamento del regolamento regionale riguardo agli strumenti di autotutela utilizzati dagli agenti, una materia che necessita di adeguamenti rispetto alle esigenze attuali. Il quadro normativo, infatti, non ha tenuto il passo con l’aumento delle responsabilità affidate alle polizie locali. Per questo, è stata richiesta anche una maggiore dotazione di risorse specifiche per la sicurezza nell’area lombarda.

Gli assessori hanno sottolineato come la regione debba prendersi carico del ruolo di coordinatore e fornitore delle necessarie direttive, per garantire omogeneità e supporto a queste realtà. Hanno evidenziato che la domanda di sicurezza da parte dei cittadini è cresciuta molto, mentre le condizioni operative delle polizie locali sono rimaste stagnanti.

La figura dello street tutor e la sua sperimentazione in emilia romagna

Uno degli elementi più significativi della proposta presentata riguarda la creazione dello street tutor. Questa figura, già sperimentata in emilia romagna, dovrebbe affiancare la polizia locale nelle aree urbane più difficili con funzioni di prevenzione e mediazione durante la movida notturna. L’obiettivo è gestire situazioni a rischio senza sfociare in episodi di mala movida, garantendo un equilibrio tra sicurezza e convivenza.

A brescia, città caratterizzata da ampi spazi pubblici frequentati durante la movida, si avverte forte la necessità di questo supporto. L’assessore valter muchetti ha sottolineato come la presenza degli street tutor possa alleggerire la pressione sui residenti e sulle attività commerciali, spesso messe a disagio dai comportamenti fuori controllo durante le serate.

La legge regionale proposta dal centrosinistra, che sarà discussa il 9 luglio in commissione, mira a definire con chiarezza il ruolo, le competenze e gli strumenti di questa figura. Inoltre, si spera che la regione metta a disposizione fondi adeguati per attuare concretamente il progetto.

Impegni e prospettive future per la sicurezza locale in lombardia

L’appuntamento di settembre al tavolo di coordinamento sarà decisivo per stabilire un piano d’intervento comune. Mantova, cremona, brescia e bergamo chiedono risposte veloci e misure efficaci per migliorare la sicurezza lungo le loro strade. Le richieste includono anche più strumenti tecnologici e un aggiornamento normativo capace di riflettere le nuove sfide operative.

L’impegno degli assessori è chiaro: vogliono assicurare alla polizia locale i mezzi per affrontare un contesto urbano più complesso e garantire una migliore tutela dei cittadini. Le loro posizioni fanno emergere la necessità di un confronto diretto con la regione, per definire anche gli stanziamenti economici utili a questo scopo.

In vista della prossima riunione, resta alta l’attenzione sulle proposte di legge in discussione e sulle possibili modifiche che arriveranno agli strumenti e alle risorse delle polizie locali. Il dibattito si svilupperà tenendo conto degli interessi dei residenti e delle realtà produttive, con particolare attenzione alla gestione del vivere urbano serale e notturno.

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