La recente dichiarazione di Hunter Biden, il figlio del presidente statunitense Joe Biden, ha sorpreso l'opinione pubblica e i media. Durante l'udienza tenutasi il 5 settembre a Los Angeles, Biden ha ufficialmente annunciato la sua intenzione di dichiararsi colpevole per i reati di evasione fiscale, ammettendo di aver soddisfatto i criteri legali delle accuse. Questo cambio di strategia giuridica segna una netta inversione rispetto al suo precedente tentativo di risolvere la questione tramite un “Alford plea”, che gli avrebbe garantito di mantenere una posizione di innocenza formale pur accettando la punizione.
La confessione di Hunter Biden
Hunter Biden ha iniziato il suo percorso legale cercando di ottenere un accordo che non implicasse un riconoscimento formale di colpevolezza. Tuttavia, durante l'udienza, i suoi legali hanno annunciato un significativo cambio di rotta. Hunter Biden si è dichiarato disposto a confessare la sua colpevolezza in merito alle accuse di evasione fiscale, confermando sotto giuramento di non essere stato indotto o minacciato a farlo.
Questa ammissione si inserisce in un contesto di pressioni sia pubbliche che private, con l'intenzione di chiudere un capitolo giudiziario che lo ha seguito negli anni recenti. L'atto di dichiararsi colpevole potrebbe rappresentare un tentativo di evitare un lungo processo, il quale avrebbe attirato un'ampia attenzione mediatica e, di riflesso, ulteriori complicazioni per la sua famiglia. L'udienza ha mostrato quanto il caso di Hunter Biden sia divenuto centrale nel discorso pubblico americano, catturando l'interesse non solo per le accuse legali ma anche per il loro impatto sulla sua famiglia e sull'amministrazione Biden.
L’accusa di evasione fiscale
Le accuse formulate dai pubblici ministeri nei confronti di Hunter Biden sono gravi e comprendono l’evasione di oltre 1,4 milioni di dollari. Secondo le accuse, egli avrebbe presentato dichiarazioni fiscali fraudolente e utilizzato deduzioni aziendali non legittime. I pubblici ministeri sostengono che il denaro non fosse destinato a coprire le imposte dovute, ma piuttosto speso in modo sfarzoso per beni e servizi, tra cui automobili di lusso, soggiorni in hotel esclusivi e servizi di escort.
Le accuse nei suoi confronti consistono in nove capi d’incolpazione, tre dei quali sono considerati gravi reati. I procuratori hanno delineato un quadro dettagliato delle condotte contabili di Hunter Biden, ritenute chiaramente in violazione delle leggi fiscali federali. Tale situazione complicata evoca interrogativi su come il figlio del presidente abbia gestito i suoi affari finanziari e sull’impatto che tali decisioni possano avere sulla sua famiglia e sull'immagine pubblica della presidenza.
Le tasse arretrate pagate
Di fronte all'inchiesta, Hunter Biden ha compiuto una mossa significativa per sanare la sua situazione fiscale. Nel 2021, ha saldato circa 2 milioni di dollari in tasse arretrate, comprese le penali. Questo pagamento è stato facilitato dall’assistenza finanziaria di Kevin Morris, un avvocato e amico di lunga data della famiglia Biden. Nonostante il tentativo di regolarizzare la sua posizione fiscale, il pagamento delle tasse arretrate non ha impedito la prosecuzione del procedimento penale.
In aula, la difesa di Biden ha cercato di enfatizzare il pagamento delle tasse arretrate e il contesto di difficoltà personali, in particolare la sua lotta contro la dipendenza. Tuttavia, il giudice ha respinto tale richiesta, sottolineando che le sue difficoltà personali non giustificavano le azioni illegali. Questa decisione ha rappresentato un duro colpo per la strategia difensiva di Hunter Biden, evidenziando come il sistema giudiziario non faccia sconti, indipendentemente dalla sua posizione familiare.
