Dal 9 novembre al 1° dicembre, la Capitanata ha vissuto un’esperienza unica con la prima edizione del Madreterra Fest, un festival dedicato alla valorizzazione delle tradizioni locali attraverso il cibo e la cultura. Sotto la direzione di Salvatore Di Matteo di One Eventi e sostenuto da Pugliapromozione con un finanziamento del POC Puglia 2014/2020, l’evento ha avuto luogo in diverse località dell’Alto Tavoliere, tra cui San Severo, San Paolo di Civitate e San Nicandro Garganico. La manifestazione ha dimostrato quanto la terra sia un elemento centrale della cultura e delle tradizioni del popolo pugliese.
La soddisfazione delle istituzioni locali
Lidya Colangelo, sindaco di San Severo, ha espresso il suo piacere per il buon esito dell’iniziativa. A chiusura dell’evento ha affermato che “è andata davvero molto bene,” sottolineando come il festival abbia coinvolto attivamente il pubblico, con una significativa mobilità dei cittadini tra i vari centri. Colangelo ha evidenziato che Madreterra Fest ha rappresentato una forma di promozione del territorio, puntando su un turismo che ritorna alle origini, tornando a scoprire le ricchezze artistiche, culturali ed enogastronomiche della zona.
L’evento ha puntato a riscoprire e fare apprezzare il patrimonio locale, facendo del cibo e della terra i protagonisti di incontri e laboratori. Le parole della sindaca rimarcano l’importanza della manifestazione nel tessere legami tra comunità e territorio, un aspetto fondamentale per il rilancio dell’area.
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Un fine settimana dedicato al pane
Il weekend conclusivo del festival, svoltosi il 30 novembre e il 1° dicembre presso il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, ha avuto come tema centrale il pane. Sono stati organizzati due workshop dal titolo “Da terra faremo pane – Il pane al centro della vita dell’uomo”. I master panificatori Fabio Boncristiano e Pascal Barbato hanno guidato le attività, che hanno unito laboratori pratici e degustazioni di vini DOP di San Severo, provenienti da L’Antica Cantina San Severo e Leonardo Pallotta.
Durante i laboratori, i partecipanti hanno potuto impastare e cuocere il pane, portandolo il giorno successivo per un blind test. Questa esperienza ha visto la partecipazione di giurati di varie età, che hanno assaggiato i diversi pani senza conoscerne l’origine per valutare il migliore. I maestri panificatori hanno condiviso l’entusiasmo per l’iniziativa, sottolineando come il pane sia un alimento di tutti e per tutti, in grado di unire le persone attraverso il suo processo di creazione e consumo.
Un festival ricco di esperienza e cultura
Il Madreterra Fest non ha solamente esaltato il pane, ma ha anche offerto l’opportunità di visitare luoghi significativi come Masseria Zaccagnino a San Nicandro Garganico, il Museo Civico a San Paolo di Civitate, e altri spazi culturali e storici. Le esperienze offerte si sono articolate in percorsi naturalistici, visite guidate, laboratori creativi, concerti e show cooking, creando un mosaico di attività che ha attratto un pubblico variegato.
L’ideatore del festival, Salvatore Di Matteo, ha segnato la parola chiave di questa prima edizione: “contaminazione”. Questo termine ha racchiuso la capacità di mescolare storia, tradizioni enogastronomiche, arte e territorio in un’unica manifestazione. La formula ha suscitato grande interesse tra amministratori, cittadini e operatori del settore, promuovendo un dialogo proficuo e trasformando il festival in un appuntamento imperdibile nel calendario culturale pugliese.