La quarta serata di Sanremo 2025 si è rivelata un evento imperdibile, dedicato alla magia delle cover. Gli artisti in gara hanno portato sul palco reinterpretazioni di brani iconici, con performance che hanno emozionato e sorpreso il pubblico. Il Festival, da sempre punto di riferimento della musica italiana, ha accolto anche quest’anno un cast variegato, dove le emozioni si sono mescolate a momenti di pura spettacolarità. Le prove e le fasi di preparazione hanno lasciato intravedere delle performance promettenti, ma ciò che è andato in scena ha superato le aspettative.
Duetti sorprendenti e performance memorabili
Il duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio è stato sicuramente il più sorprendente della serata. Con entrambi in frac bianco, i due artisti hanno regalato un momento di rara magia, suonando il pianoforte e incantando il pubblico con una performance che ha mescolato meraviglia e comicità. L’esibizione ha dimostrato come l’arte possa unire generazioni diverse, creando un’atmosfera di festosa leggerezza. Non ci si aspettava di vedere Topo Gigio, simbolo dell’infanzia di molti, tornare sul palco di Sanremo in modo così coinvolgente.
Fedez e Marco Masini hanno provato a stupire con una rivisitazione di “Bella stronza”, trasformando le strofe più discusse in barre enigmatiche che invitano il pubblico a riflettere. Le parole “Baciarsi e dirsi ti amo, sì, ma farlo di nascosto” hanno fatto nascere interrogativi tra il pubblico, lasciando intendere metafore e significati nascosti. La versatilità di Fedez ha trovato nuova espressione accanto alla voce nostalgica di Masini, creando un mix di modernità e tradizione.
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Omaggi e riscoperta musicali
Un’altra esibizione da segnalare è quella di Rocco Hunt e Clementino, che hanno interpretato ‘Yes, I know my way’, un toccante omaggio a Pino Daniele. Il duo ha trovato il modo di rendere omaggio al grande cantautore napoletano in chiave funk, utilizzando ritmi coinvolgenti e melodie energiche che hanno fatto ballare il pubblico. Il rispetto per la tradizione musicale di Daniele traspariva chiaramente, mentre il ritmo fresco ha conquistato anche le nuove generazioni.
Parallelamente, Achille Lauro ed Elodie hanno collaborato in una performance magnetica di ‘A mano a mano’ e ‘Folle città’. I due artisti hanno portato sul palco una fusione di stili che ha emozionato il pubblico, mentre Olly ha sorpreso con una sua versione de ‘Il Pescatore’ di Fabrizio De André, esibendosi insieme a Goran Bregovic e alla Weeding Funeral Band. La combinazione di melodie classiche con sonorità contemporanee ha dimostrato come la musica possa evolversi mantenendo vivo il ricordo dei grandi artisti.
Momenti di teatrale emozione e voci che incantano
Francamente toccante il momento regalato da Francesco Gabbani e Tricarico, che hanno creato un vero e proprio spettacolo teatrale, arricchito dalla presenza di bambini sul finale. Questo elemento, che ha smosso il cuore di molti, ha aggiunto un ulteriore strato di significato all’esibizione, evocando ricordi di una fanciullezza spensierata.
Le performance vocali di Giorgia e Annalisa, che hanno affascinato il pubblico con la loro tecnica impeccabile, hanno segnato un’altra delle vette artistiche della serata. In un contesto di tanto talento, Serena Brancale e Alessandro Amoroso hanno aperto il sipario su suoni blues che hanno saputo fare vibrare le corde emotive presenti in sala. Gaia, accompagnata da Toquinho, ha portato un’energia fresca e sbarazzina, proponendo una formula musicale che ha suscitato applausi scroscianti.
Meno appassionante è stata l’esibizione di Francesca Michielin e Rkomi: nonostante le buone intenzioni, il loro duetto non ha convinto del tutto. Al contrario, i Modà e Francesco Renga hanno omaggiato l’amicizia come fulcro del loro brano, creando un collegamento emotivo con il pubblico. Un viaggio nostalgico agli anni ’90 è stato invece proposto da Shablo, Joshua, Guè e Tormento insieme a Neffa, ravvivando i ricordi di un’epoca musicale ricca di contenuti.
Momenti di controversia e incertezze
La serata non è stata esente da momenti controversi, come l’interpretazione di “Tutto il resto è noia” da parte di Noemi e Tony Effe. L’esibizione ha sollevato opinioni discordanti tra il pubblico e la critica. Nonostante l’audacia nel riproporre un classico della musica italiana, molti spettatori si sono mostrati meno favorevoli alla scelta stilistica attuata dai due artisti.
In questa atmosfera di grande varietà musicale, il pubblico ha vissuto dall’inizio alla fine un viaggio emozionante, ricco di ritmi, melodie e sentimenti che solo il Festival di Sanremo sa regalare. Con un’ampia gamma di performance che abbracciano generazioni e stili, la serata dedicata alle cover ha dimostrato ancora una volta la vitalità della musica italiana, pronta a reinventarsi senza perdere il legame con la propria storia.