La questione del riconoscimento dello stato di Palestina da parte degli Stati Uniti torna al centro dell’attenzione diplomatica. Fonti mediorientali riportano che Washington potrebbe annunciare la decisione nel corso di un incontro che si terrà in Arabia Saudita a maggio 2025. L’eventuale passo rappresenterebbe un cambio di linea significativo, con implicazioni sulla politica internazionale e sulle dinamiche di sicurezza nella regione.
Possibile annuncio degli Stati Uniti durante il vertice di Riad
Secondo informazioni provenienti da ambienti diplomatici del Medio Oriente e di Doha, il presidente degli Stati Uniti si accinge a formalizzare il riconoscimento dello stato di Palestina. L’annuncio sarebbe previsto in occasione di un vertice a Riad, previsto a metà maggio 2025, dove verranno trattati temi militari e commerciali. La notizia è stata riportata da testate israeliane, che precisano come il riconoscimento escluderebbe categoricamente il movimento di Hamas, considerato ancora una organizzazione terroristica da Washington.
Cooperazione e sicurezza al centro dei colloqui
Questo sviluppo arriva in un momento di grande fermento sul piano strategico, con la prospettiva di un accordo tra Arabia Saudita e Stati Uniti sulla cooperazione nucleare civile. Al centro dei colloqui ci saranno anche le misure doganali e la sicurezza militare, indicando la volontà di rafforzare il partenariato tra i due Paesi in vista di nuove sfide regionali.
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La posizione di altri leader e paesi sul riconoscimento della Palestina
L’ipotesi di un riconoscimento statunitense si inserisce nel contesto di una serie di manovre internazionali. Solo pochi mesi fa, il presidente francese Emmanuel Macron aveva espresso l’intenzione di dare riconoscimento ufficiale alla Palestina. L’impegno francese andava letto anche come risposta critica verso l’amministrazione Trump, ma ora la situazione potrebbe virare verso una maggiore convergenza globale, mettendo sotto pressione la politica israeliana guidata da Benjamin Netanyahu.
Paesi europei come Norvegia, Spagna e Irlanda hanno confermato il riconoscimento della Palestina nel 2024, mentre già in passato stati quali India, Turchia, diversi governi africani, Argentina, Brasile e Cile erano andati in questa direzione. Restano fuori da questo gruppo nazioni come Canada, Australia, Corea del Sud, Giappone e Nuova Zelanda, oltre ovviamente agli stessi Stati Uniti fino ad oggi senza un riconoscimento formale. Un passo da parte di Washington potrebbe però innescare un effetto domino tra altri partner internazionali.
L’avanzamento della causa palestinese nelle sedi internazionali
Lo scorso anno, proprio l’11 maggio 2024, l’assemblea generale delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione che riconosceva il diritto della Palestina a ottenere lo status di membro a pieno titolo dell’organizzazione. Il testo raccomandava al consiglio di sicurezza di riesaminare favorevolmente la domanda palestinese. Pur non vincolante, quella indicazione rafforzava le rivendicazioni palestinesi sul piano diplomatico, confermando la crescita del sostegno internazionale.
Spinte europee e dichiarazioni politiche
Parallelamente, movimenti politici europei e figure istituzionali continuano a spingere in questa direzione. In Italia, la leader del partito democratico Elly Schlein ha ribadito la richiesta di un riconoscimento ufficiale europeo dello stato palestinese, sottolineando l’urgenza di sostenere una soluzione negoziata e rispettosa dei diritti di tutte le parti coinvolte. Questi sviluppi segnano un’evoluzione nel modo in cui la comunità internazionale affronta le rivendicazioni palestinesi, anche in funzione dei nuovi equilibri geopolitici di Medio Oriente.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se gli Stati Uniti confermeranno questa svolta e quali ricadute avranno nei rapporti tra Washington, i paesi arabi e Israele. Il vertice di Riad appare cruciale per calibrare strategie di cooperazione militare e commerciale, mentre il destino della Palestina resta al centro del dibattito diplomatico globale.