Gli incontri stampa per ‘M – Il figlio del secolo’ al Lido di Venezia: un’opera contro il neofascismo

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Gli incontri stampa per 'M - Il figlio del secolo' al Lido di Venezia: un'opera contro il neofascismo - Gaeta.it

La presentazione della serie Sky Original "M - Il figlio del secolo", diretta da Joe Wright e basata sul romanzo di Antonio Scurati, ha avuto luogo oggi al Lido di Venezia. Con l'obiettivo di evidenziare le radici storiche del fascismo, la serie si propone di stimolare una riflessione critica sul passato attraverso una narrazione moderna. Gli episodi 1-8 verranno trasmessi in anteprima mondiale durante il Festival di Venezia e saranno disponibili in esclusiva su Sky e Now nel 2025.

La visione di Luca Marinelli sul fascismo

Un'interpretazione sfumata del Duce

Luca Marinelli, protagonista della serie nei panni di Benito Mussolini, ha esplicitato durante l'incontro stampa il suo approccio nel rappresentare una figura storica così complessa. Pur affrontando il ruolo del Duce con grande intensità, Marinelli ha insistito sulla necessità di "sospendere il giudizio" durante la recitazione, sottolineando l'importanza di una comprensione profonda della storia.

"Esplorare la psicologia di Mussolini non significa approvarne le azioni o ideologie", ha spiegato l'attore, "ma piuttosto cercare di avvicinarsi a una verità storica che ci riguarda ancora oggi". Marinelli ha evidenziato come il fascismo continui a rappresentare un tema cruciale nella società contemporanea, ribadendo che la conoscenza del passato è fondamentale per un futuro consapevole.

Il fascismo e la sua evocazione nel presente

Il tema del neofascismo è stato al centro della discussione, con Marinelli che ha riconosciuto le similitudini tra le deriva autoritarie attuali e quelle del passato. La sua intenzione, ha affermato, è quella di suscitare dibattito e riflessione tramite un'opera che si presenta non solo come intrattenimento, ma anche come strumento di educazione storica.

Il punto di vista del regista Joe Wright

Un fascino controverso

Joe Wright, regista noto per la sua attenzione ai dettagli e alla caratterizzazione, ha condiviso la sua fascinazione per il periodo fascista, un'epoca che considera ricca di contrasti e complessità. Durante la conferenza stampa, ha rivelato le sue radici antifasciste e come queste abbiano influenzato il suo approccio alla realizzazione di "M - Il figlio del secolo".

"Questa serie per me è stata un’esperienza di auto-educazione", ha affermato Wright, rivelando come la sua giovinezza sia stata segnata da forti convinzioni politiche. "Ho sempre visto il fascismo come un tema oscuro e affascinante, capace di risvegliare discussioni importanti sulla libertà e i diritti umani."

Riflessioni sulla società contemporanea

Per il regista, il fascismo non è solo un capitolo di storia chiuso, ma un argomento ancora attuale. Wright ha messo in guardia sulle derive che si possono osservare oggi in alcune ideologie politiche, sottolineando l’affermazione che la storia deve servire da monito per il presente. La serie, secondo il regista, vuole offrire uno spunto di riflessione sulla capacità del fascismo di sedurre anche le società moderne.

Le parole di Antonio Scurati

Un'articolazione della storia

Antonio Scurati, autore del romanzo da cui la serie trae origine, ha preso parte all'incontro presentandosi in total black con un papavero rosso in mano, simbolo di memoria storica. Scurati ha ribadito che la sua opera non intende evocare il fascismo, ma piuttosto esplorarne il potere di attrazione e le sue implicazioni nella storia e nella cultura europea contemporanea.

"Il cinema ha il potere di trasmettere il messaggio della mia ricerca sul fascismo in forma accessibile", ha spiegato, evidenziando come la serie rappresenti un'estensione della sua opera letteraria. “La mia intenzione è quella di far conoscere a tutti la natura seducente del fascismo, e stimolare una giusta ripulsa nei confronti di questo fenomeno storico.”

Un'opera per il futuro

Concludendo il suo intervento, Scurati ha affermato che, sebbene affrontare tali tematiche possa comportare dei rischi, essi sono stati affrontati con maturità e responsabilità, trasformando la serie in un'opera mobilitante e coinvolgente. L'intento è chiaramente educativo e politico, mirando a rendere consapevoli gli spettatori del peso della storia e delle sue ripercussioni nel presente.

Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Sara Gatti

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