Gli eredi del dittatore cileno augusto pinochet sono stati condannati a restituire più di 16 milioni di dollari allo Stato del Cile. Il settimo tribunale civile di Santiago ha emesso una sentenza che conferma la ricostruzione delle autorità sul trasferimento illecito di fondi pubblici su conti personali collegati a pinochet. La vicenda si inserisce nel contesto del caso riggs, che aveva già portato al sequestro di somme appartenenti alla famiglia.
La sentenza del tribunale civile di santiago e la richiesta del consiglio di difesa dello stato
Il tribunale civile di Santiago ha accolto la richiesta del consiglio di difesa dello Stato, rigettando l’argomentazione della difesa secondo cui i reati contestati sarebbero prescritti. Con una sentenza di primo grado, il giudice ha stabilito che i fondi sottratti alle casse pubbliche sono finiti su conti personali riconducibili a pinochet. La decisione precisa che quei soldi sono stati impiegati per l’acquisto di beni immobili e strumenti finanziari senza alcuna base legale.
Ricostruzione del percorso dei fondi illeciti
Il processo, che si può ancora appellare alla corte d’appello e eventualmente alla corte suprema cilena, ricostruisce con precisione il percorso dei fondi illeciti. Nonostante la morte del dittatore impedisca una condanna penale, il tribunale ha riconosciuto la responsabilità civile dei suoi eredi nello sfruttamento di denaro pubblico. Si parla di una somma che supera i 17,8 milioni di dollari, maggiorata rispetto ai 16 milioni inizialmente citati e riferita a trasferimenti direttamente collegati a pinochet.
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La chiusura del dossier riggs e le conseguenze per la famiglia pinochet-hiriart
Il caso riggs ha rappresentato un momento chiave nell’accertamento della ricchezza accumulata dal regime di pinochet. La vicenda ha preso avvio nel 2018 con l’iscrizione di un procedimento giudiziario che ha portato al sequestro di 1,6 milioni di dollari appartenenti alla famiglia pinochet-hiriart. Le indagini avevano rivelato conti segreti aperti nella riggs bank di washington dove erano stati nascosti capitali provenienti da fondi pubblici cileni.
Accertamenti e investimenti illeciti
Il dossier si è protratto per anni, con accertamenti che hanno permesso di identificare flussi di denaro e investimenti effettuati fuori dal Cile, senza giustificazione legale o trasparenza. Il tribunale ha ora formalizzato queste conclusioni, ordinando il recupero di ulteriori somme e impegnando gli eredi a restituire quanto ottenuto da quei trasferimenti. Il provvedimento coinvolge sedici persone, comprese vedove e figli del generale.
Il coinvolgimento degli eredi e le implicazioni legali della sentenza del 2025
Secondo la recente sentenza, i fondi ottenuti dal patrimonio proveniente da pinochet hanno beneficiato direttamente sedici eredi, tra cui lucía hiriart, moglie del dittatore deceduta di recente. La sentenza indica chiaramente che quei capitali sono frutto di un’appropriazione indebita di denaro pubblico realizzata durante gli anni di governo autoritario.
Responsabilità degli eredi e ripercussioni
La sentenza stabilisce la responsabilità materiale degli eredi, costretti a risarcire lo Stato cileno per le somme sottratte. Questa decisione ha un significato notevole considerato che la giustizia cilena non ha potuto punire penalmente il leader a causa della sua morte nel 2006, ma ha raggiunto comunque un risultato inedito attraverso la giurisdizione civile.
Le implicazioni sono rilevanti per il recupero dei capitali e per l’affermazione di un principio di responsabilità diretta dei familiari rispetto alle fortune accumulate in modo illecito. La strada giudiziaria resta aperta, con i possibili ricorsi alle corti superiori che potrebbero definire definitivamente la distribuzione del patrimonio e la restituzione al fisco cileno.
Le indagini successive dovranno chiarire a fondo i dettagli delle operazioni finanziarie usate per occultare le somme e il destino di altri beni di proprietà della famiglia pinochet, in attesa di ulteriori sviluppi sul fronte giudiziario e patrimoniale in Cile.