Il mondo dei Vigili del Fuoco di Civitavecchia ha recentemente vissuto un momento significativo con il pensionamento di Giovanni Quaranta, un professionista che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità. Lunedì scorso, il capo reparto ha celebrato il traguardo dei 60 anni circondato da familiari e colleghi, alcuni dei quali hanno fatto un viaggio speciale per rendere omaggio al suo lungo percorso.
La cerimonia di pensionamento nella caserma Bonifazi
L’atmosfera durante la cerimonia di pensionamento è stata carica di emozioni e ricordi, tipica degli eventi di questo tipo. Nella caserma Bonifazi, i mezzi dei Vigili del Fuoco sono stati disposti fuori dalla rimessa, con Aps, autoscala e autogru pronte a partire. Le sirene hanno squarciato il silenzio, mentre il personale si abbracciava in un gesto di solidarietà e affetto per Quaranta, simbolo di una carriera spesa per la professione.
L’ufficiale ha passato il testimone a Massimo Labanti, il quale assumerà la responsabilità della direzione del distaccamento. Questa transizione non rappresenta solo un cambio in termini di leadership, ma anche la chiusura di un capitolo che ha visto Giovanni Quaranta in prima linea in molte emergenze. Gli applausi e le ovazioni alla fine della cerimonia hanno reso evidente l’impatto duraturo che ha avuto sull’unità.
Il percorso professionale di Giovanni Quaranta
Giovanni Quaranta ha iniziato la sua carriera militare nell’Esercito Italiano, dove ha servito come sottufficiale dal 1981 al 1991. Dopo un decennio di esperienza nell’Esercito, il suo viaggio nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è cominciato. Ha iniziato la sua carriera presso il Comando di Sondrio e successivamente è stato trasferito a Grosseto. Nel 1993, ha ricevuto la sua assegnazione definitiva a Civitavecchia, dove ha continuato a servire per più di tre decenni.
L’impegno di Quaranta non si è limitato alla routine quotidiana. Durante la sua carriera, ha affrontato vari interventi di emergenza, da quelli di successo a quelli più difficili. Ricorda con maggiore intensità i momenti in cui non è riuscito a intervenire in tempo per salvare una vita. Queste esperienze, pur tragiche, hanno forgiato il suo carattere e la sua determinazione nell’aiutare gli altri.
Il significato del servizio per un vigile del fuoco
Durante la sua carriera, Quaranta ha vissuto momenti di grande soddisfazione, come il salvataggio di persone e animali in pericolo. Racconta con nostalgia di un intervento in cui un bambino era caduto in un pozzo romano. La squadra ha lavorato con determinazione per recuperare il piccolo, salvando anche un adulto che si era tuffato per aiutarlo. Questi momenti, secondo lui, sono le vere vittorie per un vigile del fuoco.
Oltre agli interventi quotidiani e alle missioni di salvataggio, Quaranta parla del legame speciale che si crea tra i membri del Corpo Nazionale, basato su un forte senso di fratellanza. I colleghi non sono solo compagni di lavoro, ma diventano parte di una grande famiglia che condivide le stesse sfide e gli stessi traguardi. Questo legame è ciò che ha reso la sua esperienza ineguagliabile.
Il lascito di Giovanni Quaranta
Con la sua partenza, Giovanni Quaranta lascia un’eredità significativa alla caserma Bonifazi e a tutti i colleghi che ha avuto il piacere di conoscere e di lavorare a stretto contatto. La dimostrazione di affetto ricevuta durante la cerimonia di pensionamento è stata per lui un segnale che il suo impegno non è passato inosservato.
Quaranta spera di restare nei cuori di chi ha lavorato con lui e di essere ricordato come un buon leader e un collega degno di stima. “Spero di aver lasciato qualcosa di positivo,” afferma, evidenziando la sua volontà di mantenere vivo il ricordo delle lezioni apprese e dei successi condivisi. La sua carriera, contrassegnata da dedizione e passione, continuerà a ispirare le generazioni future di Vigili del Fuoco.
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Marco Mintillo