Giovani albanesi assolti a Milano: il Tribunale decreta che il fatto non sussiste

Giovani albanesi assolti a Milano: il Tribunale decreta che il fatto non sussiste

Tre giovani albanesi sono stati assolti dal Tribunale di Milano dall’accusa di violenza sessuale di gruppo su una donna haitiana, sollevando dibattiti sulla gestione delle accuse nel sistema giudiziario italiano.
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Giovani albanesi assolti a Milano: il Tribunale decreta che il fatto non sussiste - Gaeta.it

Tre giovani albanesi, arrestati nel novembre 2022 con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su una giovane donna di origini haitiane, sono stati assolti dalla nona sezione penale del Tribunale di Milano. L’assoluzione si è basata sulla formulazione “perché il fatto non sussiste“, mettendo fine a un caso che aveva sollevato polemiche e preoccupazioni nella comunità locale. Gli accusati erano stati arrestati dopo aver presumibilmente abusato della donna, ma la difesa ha messo in discussione la veridicità delle accuse, puntando su elementi di prova a sostegno della versione degli imputati.

Dettagli sul processo e le accuse

Il caso è iniziato il 12 novembre 2022, quando le forze dell’ordine hanno eseguito gli arresti dei tre albanesi: Xhentjan Agaraj, Alvardo Agaraj e Alfiol Quku. Secondo le indagini, la vittima, una 23enne, sarebbe stata abusata per un periodo di quasi dodici ore dopo essere stata portata, a sua insaputa, in una stanza di un motel a Cornaredo, non lontano da Milano. La donna, che aveva incontrato i giovani in una discoteca nel maggio dello stesso anno, aveva sporto denuncia, sostenendo di essere stata vittima di violenza.

Tuttavia, durante il procedimento, la difesa, rappresentata dall’avvocato Amedeo Rizza, ha contestato fermamente le accuse. Sono stati presentati consulenze medico-legali e scientifiche che avrebbero dimostrato la mancanza di violenza e sostenuto che la giovane fosse consenziente. L’avvocato ha anche argomentato che la denuncia fosse stata presentata dopo un mancato pagamento pattuito, portando la corte a esaminare attentamente tutte le evidenze e testimonianze fornite dall’accusa.

La decisione del Tribunale

La sentenza del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Marco Di Mauro, è arrivata in un clima di forte attesa. La Procura aveva chiesto pene severe, con richieste di condanna fino a 13 anni per i tre imputati. Tuttavia, dopo aver valutato le prove e le argomentazioni presentate dalla difesa, i giudici hanno decretato l’assoluzione, ritenendo che non fosse stato dimostrato il fatto di violenza. Questo risultato ha portato all’annullamento anche delle ordinanze di custodia cautelare in carcere legate all’accusa di violenza sessuale di gruppo.

L’assoluzione ha sollevato discussioni tra esperti legali e nel pubblico, e il caso ha riacceso il dibattito sulle accuse di violenza sessuale e sull’importanza della prova in casi così delicati. Gli imputati, a seguito della sentenza, sono stati rimessi in libertà, mentre Alvardo Agaraj rimane in custodia per un altro caso di omicidio, che lo ha visto coinvolto in precedenza.

Il futuro dei giovani albanesi

I tre giovani albanesi, assieme al loro legale, ora si trovano a riflettere sull’impatto che queste accuse hanno avuto sulle loro vite. Per Xhentjan Agaraj, che festeggiava la sua recente scarcerazione in discoteca la notte degli eventi, questo processo ha segnato un capitolo difficile. La sentenza non solo ha pulito il loro nome dalle accuse, ma ha anche messo in evidenza le complessità e le sfide legali che possono sorgere in situazioni di accuse di violenza sessuale.

In un contesto più ampio, la vicenda ha portato a interrogarsi sul modo in cui tali accuse vengono gestite nel sistema giudiziario italiano, e sull’importanza di un processo giusto e imparziale. Mentre la società continua a confrontarsi con temi di giustizia e diritti, questo caso rappresenta un ulteriore tassello nel dibattito su come tutelare le vittime e garantire, al contempo, i diritti degli imputati.

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