Una cerimonia si è svolta questa mattina nel cortile della caserma della stazione carabinieri di montemarciano per commemorare il maresciallo maggiore oreste leonardi e l’appuntato domenico ricci, entrambi caduti nell’attentato di via fani a roma nel marzo 1978. L’evento ha riunito autorità civili e militari, studenti e cittadini, per mantenere viva la memoria di quei fatti drammatici e sottolineare l’importanza della memoria storica.
Il contesto e la cerimonia commemorativa a montemarciano
La commemorazione, intitolata “adotta un eroe”, si è svolta nel cortile della caserma locale dei carabinieri. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “domenico ricci per i caduti di via fani”, presieduta da giovanni ricci, figlio dell’appuntato ricci. La partecipazione è stata numerosa e ha visto la presenza di ufficiali importanti come il generale di brigata nicola conforti, comandante della legione carabinieri marche, e il generale di corpo d’armata rosario aiosa, medaglia d’oro al valor militare.
Non sono mancati interventi religiosi e istituzionali. Monsignor francesco manenti, vescovo di senigallia, ha impartito la sua benedizione al momento di commemorazione. Erano presenti inoltre il presidente della provincia di ancona daniele carnevali e il sindaco di montemarciano maurizio grilli. Tutti hanno preso parte a una cerimonia sobria e carica di significato, in memoria dei militari uccisi mentre scortavano l’onorevole aldo moro.
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Le iniziative simboliche e il ruolo del liceo artistico “mannucci” di jesi
Tra le attività della giornata ha avuto grande rilievo la piantumazione di un ulivo nel giardino della caserma. Questo gesto simboleggia pace e memoria, richiamando i valori che i carabinieri caduti hanno difeso con la vita. Subito dopo, il generale conforti ha scoperto una lapide commemorativa realizzata dagli studenti del liceo artistico “mannucci” di jesi. La targa ricorda non solo leonardi e ricci, ma tutte le vittime del dovere, offrendo un tributo collettivo e duraturo.
Il vescovo manenti ha benedetto la lapide prima che la giornata proseguisse con un momento di raccoglimento e preghiera. La cerimonia si è chiusa con le note del silenzio militare suonate da marianna gallucci, carabiniere e trombettiere in servizio proprio alla stazione di montemarciano. Questo passaggio musicale ha contribuito a rendere palpabile l’omaggio ai caduti, lasciando un segno emozionale nella memoria dei partecipanti.
L’appello alla memoria tra le nuove generazioni
Al centro degli interventi si è trovata la funzione della memoria storica, vista come ponte tra passato e futuro. È stato sottolineato come ricordare eventi tragici, come l’agguato di via fani, serva a radicare principi fondamentali, quali libertà e democrazia, nei cuori delle nuove generazioni. La memoria non è solo un ricordo sterile, ma una base concreta per costruire una società che rifiuta la violenza.
Per questo motivo, agli oltre cento studenti presenti dell’istituto comprensivo montemarciano-monte san vito è stato rivolto un invito a farsi portatori di questo impegno. Hanno ricevuto l’esortazione a “adottare” gli eroi di via fani nei loro ricordi, mantenendo vivo il racconto per tramandarlo nel tempo. Solo così si può evitare che episodi simili si ripetano e si rafforzano i legami tra generazioni, costruendo con consapevolezza il futuro democratico.