La Lombardia si prepara a un confronto cruciale sulle difficoltà che stanno investendo il suo tessuto economico e industriale. Lunedì prossimo a Monza si terrà la “Giornata dell’economia lombarda”, evento promosso dal Partito democratico regionale per discutere la crisi del settore produttivo e le politiche mancanti. I rappresentanti del partito denunciano il calo della produzione e criticano l’assenza della politica su temi decisivi come i dazi commerciali e i costi energetici.
Il calo della produzione industriale e il ruolo della politica regionale
Secondo gli ultimi dati comunicati dalla Banca d’Italia, la produzione industriale lombarda ha subito un crollo del 6%. Numeri che mettono in evidenza una frenata significativa e preoccupante per una delle aree più sviluppate del Paese. Silvia Roggiani, segretaria regionale del Pd, ha sottolineato come nessuno, nemmeno in Consiglio regionale, abbia sollevato il tema dell’impatto dei dazi sull’economia locale. Mancano così dibattiti e azioni concrete, un vuoto che pesa soprattutto nel momento in cui i costi dell’energia stanno mettendo ulteriormente in difficoltà le imprese.
La politica, secondo Roggiani, non sta affrontando adeguatamente le sfide legate sia ai dazi che all’energia. Entrambi gli aspetti restano quasi del tutto assenti dal dibattito pubblico regionale e nazionale, mentre lo scenario globale richiederebbe interventi tempestivi. Questo silenzio crea un’ulteriore pressione sulle aziende lombarde, già impegnate a riorganizzarsi e a trovare nuovi equilibri di mercato. Il calo produttivo segnala uno stato di emergenza che rischia di compromettere il futuro industriale della Lombardia.
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La necessità di una nuova visione industriale tra impresa, lavoro e sostenibilità
Roggiani ha ricordato quanto sia necessario costruire una visione industriale che contempli non solo aziende e lavoro ma anche sostenibilità ambientale. In un’epoca in cui la transizione verde e quella digitale sono diventate prioritarie, la Lombardia deve investire seriamente in innovazione per mantenere il livello produttivo e la competitività internazionale. Qualsiasi verifica o programma di rilancio deve mettere insieme questi tre elementi come pilastri fondamentali.
Il quadro attuale, invece, mostra una regione che appare poco attenta a questi temi strategici. Dalle parole della segretaria emerge una critica diretta alla giunta regionale, con accuse di incapacità nel realizzare politiche industriali capaci di affrontare i cambiamenti economici. La mancanza di interventi adeguati rischia di lasciare troppo spazio a soluzioni parziali o disorganizzate. In assenza di un modello condiviso e chiaro, il rischio è quello di un arretramento progressivo nelle sfide globali e di mercato.
Le critiche alla regione e la questione abitativa come parte del sistema produttivo
Gian Mario Fragomelli, vice segretario regionale del Pd, ha puntato il dito contro alcune misure della Regione Lombardia definite insufficienti o sbagliate. Oltre alla crisi industriale, Fragomelli ha voluto mettere al centro anche il tema abitativo, collegandolo alle politiche per l’ambiente. I provvedimenti in questa area, segnalati come non adeguati, dimostrano come manchi una visione coordinata che coinvolga anche il settore della casa e lo sviluppo sostenibile.
Questo approccio consente di capire come la politica regionale fatichi a tenere insieme aspetti diversi ma rilevanti per il tessuto economico e sociale. Abitazione e green economy devono entrare nel discorso dell’economia regionale, se davvero si vuole favorire una ripresa duratura. La questione abitativa diventa così una chiave di lettura aggiuntiva per capire i limiti delle attuali strategie pubbliche.
Esperienza sul territorio brianzolo tra crisi industriali e mancanza di politiche efficaci
Da Monza, Lorenzo Sala, segretario provinciale del Pd, racconta la realtà che si sta vivendo nel cuore dell’area industriale lombarda. La Brianza fotografa la perdita di centralità della politica industriale che sta lasciando sole le imprese. Al centro del confronto vi sono casi concreti, come la crisi di Peg Perego, storica azienda del settore, e quella della St, con evidenti difficoltà occupazionali e scelte strategiche che ne stanno cambiando il destino.
Sala ha sottolineato che Regione Lombardia e Governo non sembrano avere risposte pronte o efficaci. L’assenza di interventi si fa sentire, mentre le aziende faticano a reggere la pressione di mercati complessi e spesso ostili. Quando una provincia con il peso industriale della Brianza affronta fenomeni di deindustrializzazione è segnale che servirebbe una maggiore attenzione istituzionale, per evitare la fuga di imprese e la perdita di posti di lavoro. L’esperienza sul territorio rivela le crepe di un sistema che ha bisogno di un ritorno di coordinamento tra politica e impresa.
Monza si appresta ad ospitare una giornata di discussione che metterà in luce questi temi, tra dati, crisi e proposte. Il dibattito regionale si concentra su una Lombardia industriale attesa da trasformazioni importanti, con la pressione di fenomeni economici sempre più complessi. Resta da vedere come le istituzioni sapranno rispondere a questa chiamata.