Gioco d'azzardo in Emilia-Romagna: numeri preoccupanti nel 2023

Gioco d’azzardo in Emilia-Romagna: numeri preoccupanti nel 2023

Nel 2023, il gioco d’azzardo in Emilia-Romagna ha raggiunto spese di 9,5 miliardi di euro, con preoccupazioni per le perdite e l’aumento del gioco online tra i giovani.
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Gioco d'azzardo in Emilia-Romagna: numeri preoccupanti nel 2023 - Gaeta.it

Nel 2023, il gioco d’azzardo ha raggiunto cifre impressionanti in Emilia-Romagna, suscitando preoccupazioni tra esperti e autorità. Gli emiliano-romagnoli hanno speso circa 9,5 miliardi di euro, un importo che equivale all’80% delle spese destinate al cibo. Le perdite si sono attestate su 1,53 miliardi, un ammontare che rappresenta il reddito netto di circa 100.000 lavoratori. La spesa per il gioco ha mostrato un incremento del 6,9% rispetto all’anno precedente, segnando un comportamento di spesa sempre più crescente. Ogni adulto nella regione ha scommesso in media 2.509,72 euro, un valore che, seppur inferiore alla media italiana di 2.996,33 euro, pone interrogativi sull’aumento delle scommesse in alcune zone.

La diffusione del gioco d’azzardo nei comuni

Particolare attenzione va riservata a due comuni della Città metropolitana di Bologna: Zola Predosa e Calderara di Reno. Questi comuni si sono distinti per un’accresciuta propensione al gioco d’azzardo, con Zola Predosa posizionata al terzo posto e Calderara di Reno al sesto nella classifica dei comuni italiani con più di diecimila abitanti per spese nel gioco online, raggiungendo rispettivamente 7.837 euro e 5.512 euro pro capite. Questo report, intitolato ‘Pane e azzardo 2: numeri e problemi in Emilia-Romagna’, è stato redatto da Cgil, Federconsumatori, Campagna Mettiamoci in gioco e Fondazione Isscon, ed è stato presentato di recente a Bologna.

Nella classifica, il fenomeno dell’azzardo online è guidato dall’uso di un gioco particolare chiamato Betting Exchange. Questo sistema consente ai giocatori di agire come un banco, il che ha reso Zola e Calderara particolarmente attivi con percentuali di utilizzo rispettivamente del 47% e 78% rispetto alla spesa online. I numeri del gioco online, in generale, stanno crescendo a ritmi molto elevati, con spese che hanno raggiunto oltre 4,4 miliardi di euro, segnando un triplo rispetto al 2018. Risulta che in Emilia-Romagna ci sono quasi 890.000 conti attivi, con una spesa media di 420 euro al mese per ciascuno.

I rischi legati al gioco online

L’aumento del gioco d’azzardo online non è privo di rischi e preoccupazioni. L’accesso a una piattaforma di scommesse attiva a tutte le ore del giorno e della notte crea un ambiente potenzialmente dannoso per coloro che possono diventare dipendenti dal gioco. Le autorità temono che la facilità di accesso ai giochi possa amplificare i problemi legati alla dipendenza e alla spesa incontrollata.

In aggiunta, il gioco online potrebbe rappresentare un’opportunità per attività illecite, come il riciclaggio di denaro sporco. La struttura del gioco online risulta vantaggiosa per i giocatori, poiché il banco trattiene solo il 5% della spesa rispetto a un 25-26% delle scommesse fisiche. Secondo Massimo Masetti di Avviso pubblico, il Betting Exchange è altamente vulnerabile e ha mostrato tendenze ad essere infiltrabile da soggetti legati alla criminalità, una questione che alza il livello di allerta tra gli esperti di sicurezza.

La situazione non è meno allarmante nella Città metropolitana di Bologna, che, secondo il report, è soggetta a una crisi d’azzardo. Le province di Reggio Emilia e Modena si trovano in una situazione simile, caratterizzata anch’essa da un’inedita “crisi acuta” in relazione al gioco d’azzardo.

La questione del gioco d’azzardo in Emilia-Romagna merita un’analisi approfondita e un’azione concreta per affrontare i problemi emersi. Il report mette in luce un fenomeno complesso che ha bisogno di un’attenta considerazione da parte delle istituzioni locali e della società civile.

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