Giancarlo di vella torna a insegnare a bari dopo condanna per molestie sulle specializzande

Giancarlo di vella torna a insegnare a bari dopo condanna per molestie sulle specializzande

Giancarlo Di Vella, condannato per violenza sessuale e molestie su specializzande all’università di Torino, torna a insegnare medicina legale alla Lum di Bari dopo aver patteggiato e superato il concorso pubblico.
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Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di medicina legale a Torino condannato per molestie sessuali su specializzande, tornerà a insegnare a Bari alla Lum dopo aver patteggiato e vinto un concorso, suscitando polemiche nel mondo accademico e nella comunità. - Gaeta.it

L’ex direttore della scuola di specializzazione in medicina legale dell’università di Torino, Giancarlo Di Vella, riprenderà l’attività didattica a Bari dopo aver patteggiato una condanna per violenza sessuale e molestie su dodici specializzande. La nuova opportunità arriva dalla Lum, università privata della Puglia, dove è risultato vincitore di un concorso per professore associato. Il caso ha acceso il dibattito per la gravità delle accuse e la rapidità con cui il docente è tornato a una posizione accademica.

Le accuse e l’indagine della procura di torino

Nel corso del 2024, la procura di Torino ha avviato un’inchiesta su Giancarlo Di Vella con accuse di comportamenti molesti e violenti nei confronti di dodici specializzande. Le denunce descrivevano un quadro fatto di palpeggiamenti, baci non voluti e massaggi imposti, accompagnati da allusioni a sfondo sessuale ripetute nel tempo. Le vittime hanno definito gli episodi come un incubo difficile da superare. Queste azioni, stando agli atti, si sono protratte per un periodo significativo, intaccando il clima nella scuola di specializzazione.

Le misure cautelari e il patteggiamento

A seguito dell’indagine, Di Vella è stato posto ai domiciliari, misura restrittiva revocata poi dopo poco più di un anno, al termine delle fasi processuali preliminari. Il procedimento si è concluso con un patteggiamento a un anno e undici mesi di reclusione, pena sospesa, senza interdizioni permanenti. La magistratura ha altresì previsto un periodo di sospensione di un anno dalla carriera pubblica e un divieto di svolgere incarichi direttivi per dodici mesi.

La chiusura della vicenda giudiziaria e le ripercussioni economiche

Parallelamente agli aspetti penali, Di Vella ha risarcito le vittime con cifre tra 15 e 20 mila euro ciascuna. Questi pagamenti sono stati interpretati come un tentativo di archiviare la vicenda, scongiurando un ulteriore protrarsi del contenzioso giudiziario. Non sono emerse però misure disciplinari che abbiano bloccato definitivamente il suo percorso accademico oltre le limitazioni temporanee.

Il docente, dopo la fine delle misure restrittive e la revoca del divieto di dimora nel Piemonte, è rientrato a Bari, dove risiede attualmente. Nonostante l’impatto delle accuse e il clamore mediatico sollevato, la sua posizione non è stata definitivamente compromessa, quantomeno dal punto di vista legale e formale.

Il ritorno a insegnare alla lum e il concorso vinto

Nel 2025 Di Vella si è presentato come unico candidato a un concorso per un posto da professore associato in medicina legale presso la Lum di Bari. La commissione giudicatrice ha valutato le candidature senza trovare motivi di incompatibilità legale o istituzionale con la sua situazione. Di Vella ha quindi ottenuto il primo posto.

Il vincitore inizierà a settembre il suo nuovo incarico didattico. La scelta della Lum ha suscitato scalpore, vista la condanna per molestie sessuali che pesa sul curriculum del docente. Alla base della decisione vi è la mancanza di divieti che lo riguardino e l’assenza di sanzioni disciplinari definitive.

Reazioni nel mondo accademico e nella comunità locale

Il ritorno di Di Vella all’insegnamento ha provocato reazioni nel mondo accademico e nella comunità pugliese. Non mancano critiche sulla possibilità che a un docente con un simile passato venga affidata una cattedra. Al tempo stesso, la vicenda solleva domande sulle procedure di selezione nelle università private e sulle garanzie per le vittime di molestie in ambito accademico.

La Lum, da parte sua, ha confermato il rispetto delle regole previste e la correttezza del concorso pubblico, senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il nuovo professore. A Bari, l’attenzione resta alta mentre si attende il ritorno in aula del docente. Le vittime, che hanno scelto di risarcire, si trovano ora di fronte a una nuova fase della storia che le ha coinvolte.

In ogni caso, questa vicenda continuerà a essere al centro del dibattito pubblico, anche nei mesi a venire.

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