Il prezzo del gas naturale continua a salire sulla piazza di Amsterdam, con i contratti futuri di agosto che superano i 33 euro al megawattora. Questo movimento arriva mentre proseguono le operazioni di riempimento degli stoccaggi in vista dei mesi freddi, ma le riserve europee restano al di sotto di quelle registrate nello stesso periodo dell’anno scorso. Il confronto tra i dati di Italia, Germania e il totale europeo mostra una situazione ancora complessa nella disponibilità di gas per l’inverno.
Andamento dei prezzi del gas naturale sul mercato ttf di Amsterdam
Il mercato del gas naturale a Amsterdam sta registrando un rialzo significativo, con i contratti future sul mese di agosto che sono arrivati a 33,26 euro per MWh, segnando un incremento dello 0,45% rispetto al giorno precedente. Questo valore si inserisce in un quadro di volatilità dovuta a diverse dinamiche, tra cui le incertezze sulla domanda per la prossima stagione invernale e l’andamento degli approvvigionamenti.
L’area TTF resta uno dei principali punti di riferimento per la formazione del prezzo del gas in Europa. Il rialzo del prezzo riflette le tensioni nel mercato legate alla domanda stagionale e ad eventuali criticità nelle forniture. I trader osservano con attenzione i dati sugli stoccaggi e le condizioni climatiche che influenzeranno i consumi energetici nei prossimi mesi. La crescita del prezzo dello 0,45% può sembrare contenuta, ma indica un segnale di allarme in un contesto di riserve non ottimali.
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Situazione degli stoccaggi in europa: confronto con il 2024
Gli operatori europei stanno continuando a incrementare gli stoccaggi di gas naturale, consapevoli dell’importanza di accumulare riserve sufficienti prima dell’inverno. Attualmente, le scorte totali in Europa hanno raggiunto il 65,42% della capacità, equivalenti a circa 741,77 terawattora . Questi dati, aggiornati al 2025, evidenziano però una differenza rispetto all’anno precedente.
Nel 2024, nello stesso periodo, le scorte europee superavano gli 862 TWh, un volume più alto che garantiva una maggiore sicurezza energetica. Questa discrepanza indica che, nonostante i progressi negli ultimi mesi, le riserve non hanno ancora raggiunto il livello ideale. La minore copertura può tradursi in una pressione maggiore sui prezzi e crea attenzione sui possibili impatti durante i picchi di consumo in inverno.
Il mantenimento di questa soglia inferiore rispetto al passato spinge gli operatori e i governi a monitorare con attenzione l’evoluzione degli approvvigionamenti e a valutare eventuali strategie di emergenza per evitare crisi energetiche durante i mesi più freddi.
Situazione in Italia: stoccaggi e confronti con lo scorso anno
La situazione degli stoccaggi di gas naturale in Italia mostra una capacità di riempimento pari al 77,53%, cioè 157 terawattora . Pur rappresentando una percentuale superiore rispetto alla media europea, resta comunque distante dai livelli raggiunti nel luglio 2024, quando i volumi toccavano oltre 173 TWh.
Questo gap tra i dati più recenti e quelli dell’estate precedente sottolinea alcune criticità nel ritmo di accumulo o nelle forniture nazionali. La maggiore dipendenza italiana dal gas per riscaldamento e industria rende importante mantenere le scorte a livelli adeguati. Le aziende energetiche italiane, insieme al governo, stanno tuttora spingendo per incrementare le riserve prima dell’inizio della stagione fredda.
Il dato del 77,53% indica comunque un margine di sicurezza maggiore rispetto ad altri paesi europei, soprattutto in confronto con la Germania. L’andamento degli stoccaggi italiani resta quindi un elemento chiave per valutare la stabilità del sistema energetico nazionale nelle settimane che verranno.
Situazione in Germania: livelli di stoccaggio ancora molto bassi rispetto al 2024
Il quadro dei serbatoi di gas naturale in Germania risulta tra i più preoccupanti in Europa. Nel 2025, la capacità attuale di stoccaggio si attesta al 57,67%, pari a circa 142,58 terawattora . Questa quantità è nettamente inferiore rispetto ai 218,46 TWh registrati a fine luglio 2024.
La differenza sostanziale tra i due periodi indica una riduzione significativa delle riserve energetiche nazionali. La Germania, forte consumatrice di gas naturale soprattutto per gli impianti industriali e il riscaldamento, deve affrontare questo surplus di criticità. Il minor accumulo nel 2025 si riflette sia sul mercato interno che sui prezzi all’ingrosso.
Diversi fattori possono aver contribuito a questa situazione, tra cui le dinamiche delle importazioni, gli investimenti nelle infrastrutture e la domanda crescente per alcune categorie di consumatori. Questi livelli più bassi di scorte spingono Berlino a convocare incontri tecnici e valutare piani di emergenza per mitigare rischi durante l’inverno.
La situazione tedesca resta un punto di osservazione essenziale per l’intero sistema europeo, considerando il peso economico e strategico della Germania all’interno del mercato del gas naturale nel continente.