Furto sventato a Pianengo: recuperati 25mila profumi Dolce&Gabbana rubati da un camion a Rivolta d'Adda

Furto sventato a Pianengo: recuperati 25mila profumi Dolce&Gabbana rubati da un camion a Rivolta d’Adda

I carabinieri di Crema recuperano 25mila profumi Dolce&Gabbana rubati da un camion a Rivolta d’Adda, arrestando due sospetti e sequestrando strumenti usati per il furto lungo l’autostrada.
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I carabinieri hanno recuperato a Pianengo un carico rubato di 25mila profumi Dolce&Gabbana, del valore di circa 4 milioni di euro, arrestando due sospetti per furto aggravato. - Gaeta.it

Un carico consistente di profumi Dolce&Gabbana è stato recuperato dai carabinieri a Pianengo, nel cremonese, dopo un furto avvenuto lungo l’autostrada. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Crema hanno intercettato il camion che trasportava la merce rubata mentre era seguito da una banda organizzata. I due sospettati fermati sono finiti in manette per furto aggravato.

Il furto al camion a rivolta d’adda e l’intervento dei carabinieri

Il camion partito da un polo di stoccaggio a Calvenzano, in provincia di Bergamo, è stato oggetto di un blitz da parte di ladri professionisti. Mentre il mezzo pesante era parcheggiato nell’area di servizio di Rivolta d’Adda, la banda ha agito rapidamente per impossessarsi del carico. I carabinieri di Crema hanno individuato e bloccato subito dopo i responsabili a Pianengo. Hanno chiuso la strada per fermare il camion in fuga e impedire ulteriori spostamenti del carico rubato.

La presenza di un’unità operativa pronta a intervenire così rapidamente ha evitato che la merce sparisse nel mercato nero. Si trattava di un intervento coordinato e ben pianificato da parte dell’Arma per bloccare un furto di alto valore commerciale.

La merce recuperata e il valore

Dentro il cassone del mezzo c’erano 25mila pezzi di profumi Dolce&Gabbana, una quantità impressionante che valutata sul mercato nero vale circa 4 milioni di euro. La refurtiva comprendeva diverse linee della nota casa di moda, oltre a lotti difficili da reperire e dal valore elevato. Questo tipo di merce è spesso obiettivo preferito di bande specializzate perché più facile da rivendere senza lasciare tracce.

Il camion era monitorato dai carabinieri fin dalla partenza da Calvenzano, un polo noto per stoccaggio e distribuzione di profumi di lusso in tutto il nord Italia. L’intervento tempestivo ha consentito di bloccare la banda prima che riuscisse a disperdere o rivendere il carico. Il valore della merce recuperata evidenzia la gravità del furto e il rischio per le aziende produttrici.

I due arrestati e gli oggetti sequestrati in cabina

I due uomini sorpresi alla guida erano già noti alle forze dell’ordine per precedenti fatti legati alla criminalità. Si tratta di un 38enne lodigiano e un 41enne milanese, entrambi con precedenti penali. L’arresto è stato eseguito per furto aggravato, un reato che prevede pene più severe proprio per la natura del colpo e le modalità.

In cabina i carabinieri hanno trovato e sequestrato oggetti usati per compiere il furto: un tronchese, impiegato per tagliare catene o lucchetti, un cutter, un coltello a serramanico e un set di chiavi elettroniche. Quest’ultime potevano aprire o accendere altri camion simili, rendendo più rapido il colpo e facilitando la fuga. Il materiale è ora al vaglio degli inquirenti per capire se gli arrestati partecipassero a una rete più ampia di furti.

Contesto e sicurezza nelle merci di valore

Il recupero dei 25mila profumi a Pianengo conferma come le merci di lusso continuino a essere nel mirino di criminali organizzati. Le aziende coinvolte nella distribuzione di prodotti costosi devono fare i conti con rischi elevati durante il trasporto e lo stoccaggio. Questo episodio dimostra che presidi di sicurezza e controlli in tempo reale possono fare la differenza nel fermare i ladri.

Le modalità utilizzate dai malviventi – attuare il furto in un’area di servizio e impiegare arnesi specifici – mostrano un lavoro preparato e osservato da vicino. La presenza di chiavi elettroniche tra gli strumenti sequestrati conferma che ci sono tentativi di aggirare sistemi di sicurezza tecnici. Per questo la collaborazione tra forze dell’ordine e imprese resta fondamentale per impedire episodi simili.

Le indagini continueranno per accertare se i due arrestati abbiano agito da soli o per conto di una rete più ampia specializzata in furti di merci pregiate. Nel frattempo la merce recuperata sarà restituita ai legittimi proprietari, a fine di limitare il danno economico.

L’episodio rappresenta un altro segnale di quanto sia necessario presidiare lungo le arterie di trasporto strategiche e vigilare attentamente i punti di sosta dei mezzi pesanti. Da qui passa una quantità ingente di merci di valore, e non è la prima volta che la zona di Rivolta d’Adda si trova al centro di accadimenti simili. Rafforzare i controlli lungo queste rotte appare ora più che mai essenziale per evitare che i furti continuino ad aumentare.

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