Un furto organizzato con precisione ha colpito la notte del 21 luglio lo stabilimento Stellantis di Mirafiori, a Torino. Un gruppo di ladri ha sfondato l’ingresso principale con un veicolo usato come ariete, riuscendo a rubare tre Alfa Romeo Tonale destinate alla Polizia di Stato. Il colpo ha messo in evidenza problemi di sicurezza nell’area e ha avviato indagini serrate delle forze dell’ordine.
Il furto allo stabilimento stellantis di mirafiori
Il colpo è avvenuto poco dopo la mezzanotte in corso Settembrini 139, presso la porta 18 dello stabilimento Stellantis. I ladri hanno scelto con cura il mezzo da usare per sfondare il cancello esterno: una delle auto parcheggiate nel piazzale. Hanno caricato il veicolo e lo hanno scaraventato contro la recinzione principale, abbattendo il cancello e guadagnando così l’accesso all’interno della fabbrica.
Una volta entrati, i malviventi si sono diretti immediatamente verso tre Alfa Romeo Tonale, ancora in fase di allestimento e senza targa, pronte per essere consegnate alla Polizia di Stato. Questi veicoli speciali erano destinati a compiti istituzionali, dotati di equipaggiamenti tecnici specifici. Il furto è durato pochi minuti. I ladri, dopo aver caricato le auto rubate, hanno abbandonato il veicolo-ariete nei dintorni e sono fuggiti nel buio a bordo dei mezzi sottratti, sparendo rapidamente.
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L’evento ha lasciato danni materiali evidenti come la recinzione sfondata, ma soprattutto ha creato una situazione di allarme sulle condizioni di sicurezza dello stabilimento.
Caratteristiche dei veicoli rubati e implicazioni per la sicurezza pubblica
Gli Alfa Romeo Tonale sottratti non sono auto ordinarie: sono veicoli allestiti per le forze di polizia, equipaggiati con dispositivi per interventi e controllo del territorio. Il fatto che fossero ancora senza targa facilita l’occultamento, rendendo più difficile il tracciamento futuro.
Questi mezzi sono pensati per operazioni di sicurezza, con dotazioni blindate o tecnologiche che ne aumentano il valore e rendono il furto più rilevante dal punto di vista della sicurezza pubblica. Sottrarre auto destinate a usi istituzionali significa anche aumentare il rischio di utilizzo improprio o inserimento nel mercato illegale di veicoli speciali.
Non è escluso che i ladri abbiano agito “su commissione, considerata la tipologia specifica dei mezzi scelti.” La destinazione potrebbe essere mercati all’estero, dove la tracciabilità e il controllo sui veicoli rubati risultano più complicati. Ciò preoccupa le autorità che stanno già seguendo piste internazionali per ritrovare le auto e risalire alla rete criminale dietro il colpo.
Indagini in corso e piste seguite dalla polizia
Le autorità hanno subito avviato le indagini, raccogliendo e analizzando i filmati delle telecamere posizionate sia all’interno che nelle vicinanze dello stabilimento. Sono stati presi in esame i sistemi di videosorveglianza pubblici e privati lungo corso Settembrini, per seguire i movimenti dei sospetti prima e dopo l’azione criminale.
In più giorni precedenti al furto, sono stati segnalati veicoli sospetti nei dintorni dello stabilimento. Questi elementi potrebbero indicare che la banda aveva monitorato l’area e pianificato con attenzione il colpo. L’assenza di tracce immediate dei fuggitivi rende la caccia aperta, ma le forze di polizia stanno ricostruendo la sequenza del furto fotogramma per fotogramma.
Le indagini si concentrano anche sui danni materiali causati alla recinzione, che potrebbero fornire indizi sulla forza e il tipo di veicolo usato come ariete. L’assalto ha provocato anche riflessioni sulla sicurezza interna dello stabilimento, spingendo Stellantis e la polizia a considerare misure più rigide per prevenire simili episodi.
L’impatto del furto all’interno dello stabilimento e la risposta di stellantis
La notizia del furto ha suscitato preoccupazione dentro l’ambiente di lavoro a Mirafiori. Lo stabilimento è uno dei principali poli produttivi per i veicoli Stellantis in Italia, e coordina spesso l’allestimento di auto per le forze dell’ordine. Qui si assemblano e preparano mezzi con equipaggiamenti particolari, per attività di sicurezza pubblica e controllo territoriale.
Non è il primo episodio che vede il sito di Mirafiori come bersaglio di tentativi di furto o intrusioni. In passato ci sono state azioni simili, ma la rapidità e la precisione con cui è stato portato a termine questo colpo rappresentano un salto di livello per i malviventi coinvolti.
La direzione aziendale, dopo la scoperta del furto, ha avviato verifiche interne sulla gestione della sorveglianza e sulle procedure di controllo accessi. Il furto solleva questioni su come garantire la sicurezza di mezzi importanti, ma anche del personale e delle aree produttive. La collaborazione con le forze dell’ordine rappresenta un nodo centrale per evitare simili emergenze in futuro.
Le indagini continueranno per cercare di recuperare le auto sparite e identificare gli autori del colpo. Lo stabilimento di Mirafiori resta sotto monitoraggio per prevenire rischi ulteriori nelle settimane a venire.