Rubare il cibo destinato ai bambini è diventato una preoccupante realtà che colpisce i nidi del Municipio V. I recenti episodi di furto, avvenuti tra il 4 e il 5 dicembre, hanno suscitato ansia e indignazione tra genitori e personale scolastico. Il crescente numero di furti non solo mina la sicurezza delle strutture, ma solleva anche interrogativi sulla protezione dei più piccoli.
Un andamento allarmante dei furti
Nei nidi “Pettirosso” e “Fata Primavera”, i ladri hanno adottato un metodo di intrusione che si ripete costantemente: si introducono nel complesso scolastico, raggiungono le mense e rubano frutta, verdure e altri alimenti. Nonostante non ci siano danni gravi alle strutture, l’eco degli episodi rattrista i genitori e preoccupa il personale educativo. Pochi giorni prima del furto nei nidi, il 3 dicembre, un altro furto ha colpito la scuola primaria dell’IC Luca Ghini in via Francesco Bonafede. Qui, due persone sono state catturate mentre rubavano generi alimentari. Tuttavia, questo intervento non ha fermato la serie di furti che continua a flagellare le scuole della zona.
La regolarità con cui si verificano queste intrusioni dimostra un fenomeno che sembra sfuggire di mano. Al di là del valore materiale del cibo rubato, l’elemento più angosciante è la vulnerabilità delle aree frequentate dai bambini, che dovrebbero rappresentare spazi sicuri. La frequenza con cui questi episodi avvengono genera un clima di timore e insicurezza tra le famiglie, già preoccupate per la sicurezza dei propri figli.
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Le paure di genitori e famiglie
A vario titolo, le famiglie manifestano sentimenti di impotenza e preoccupazione crescente. Momenti come questi mettono in luce la fragilità della situazione e il bisogno di avere maggiore sicurezza. “Cosa accadrà se un giorno entrano a rubare qualcosa di diverso? E se i nostri figli fossero in pericolo?” Questa domanda inquietante è comune nei discorsi dei genitori, il cui sconforto è palpabile.
Una madre ha espresso chiaramente la propria angoscia: “È inquietante sapere che qualcuno possa entrare di notte in strutture dove i nostri figli giocano e apprendono. Ci sentiamo vulnerabili e senza protezione.” Questo pensiero modifica le abitudini quotidiane delle famiglie, costringendole a vivere in un clima di ansia dovuto alla vulnerabilità che si percepisce. La situazione non riguarda solamente il furto, ma anche la percezione di sicurezza che dovrebbe regnare nelle strutture educative.
Risposta delle istituzioni e progetti futuri
La reazione del V Municipio, in particolare dell’assessora alla Scuola, Cecilia Fannunza, ha messo in evidenza l’impegno nel contrastare questo fenomeno. “I furti continuano, ma abbiamo notato una significativa diminuzione rispetto ai mesi scorsi. A luglio abbiamo destinato 400mila euro per incrementare la sicurezza nei nidi e nelle scuole,” ha dichiarato Fannunza. Questi fondi sono stati previsti per l’installazione di misure di sicurezza come grate e miglioramenti alle finestre.
Le strutture più presenti sulla lista nera dei furti sono la Bonafede e il Veliero Volante. Il progetto di collegamento degli allarmi scolastici al NUE, in fase avanzata, ha già visto la realizzazione del collegamento per 22 scuole delle 104 complessive. Anche se i segnali di miglioramento ci sono, la strada da percorrere per garantire un ambiente sicuro per i bambini è ancora lunga. Le famiglie attendono con interesse le tempistiche di attuazione delle misure di sicurezza promesse, mentre si augurano che atti simili non accadano più nei luoghi di apprendimento dei loro figli.